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Visualizzazione dei post da luglio, 2024

L'incontro che

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vale la vita. Gesù, perdonami. Davvero, amico e maestro, di fronte a questo pezzettino del racconto di Matteo su di te, la tua vita e le tue parole, la tua presenza nelle loro vite, di fronte alla semplicità di queste poche parole così semplici e belle, davvero è indispensabile chiederti perdono. E così accoglierti con il cuore ferito e capace di scegliere ogni tua cura, ciascun tuo abbraccio d'amore che mi risana e mi fa rinascere alla vita. Mt 13,44-46 « Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. ». Cos'è la fede, Gesù, nel tuo vangelo? cioè nel tuo bellissimo annuncio che il regno dei cieli è qui, vicino, e sta crescendo ogni giorno. È un incontro, anzi, è l'incontro ravvicinato ed esclusivo con

Gesù, vieni presto tra noi,

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che viviamo con la zizzania. Sì,  certo,  anche col grano buono, Gesù. Non bisogna scordarlo mai e per tutto questo buon grano che c'è in noi, con noi, attorno a noi bisogna ringraziarti, senza mai smettere. Con gioia, allegria, innocenza. Però è vero che siamo anche feriti da tutta questa zizzania e che neppure sappiamo distinguerla bene dal grano buono. Però il grano va a dare pane e vita, la zizzania serve solo a far fuoco. Ascoltiamo la tua vita che ci chiede orecchi liberi ad amare, per sentire il tuo cuore che viene ad amarci. Mt 13,36-43 " Poi Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si racco

Che cos'è l'amore che

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tu  sei, Gesù, quest'amore che ci doni e fai vivere? Mi sembra una domanda che non ha una sola risposta. Infatti Marta, Maria, Lazzaro, come peraltro i tuoi discepoli e le donne che ti seguono, sono tutti modi diversi per incarnare e vivere questo amore Dio che tu sei e ci presenti come "regno di Dio" o "regno dei cieli"; proprio quello che tu annunci nella bella e felice notizia che Dio è con noi, ci ama, e lo fa sempre, senza smettere mai. Ascoltiamo questo bel racconto del tuo amore che vince. Gv 11,19-27 " Molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le d

Tu ci sfami e disseti, Gesù,

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ma non come fa il mondo. Perdonami, amico Gesù, ma ancora non ho ben capito se questa tua azione, che chiamiamo "moltiplicazione dei pani e dei pesci" noi la consideriamo un fatto reale, cioè un tuo comportamento che dobbiamo fare pure noi nelle nostre vite, anche se, magari, non proprio come hai fatto tu, oppure se si tratta di un evento straordinario, una di quelle cose che tu facevi molto spesso: la purificazione dalla lebbra, la guarigione da malattie incurabili, la resurrezione dalla morte, cose che solo tu puoi fare e noi possiamo solo chiederti. Il testo di Giovanni lo conosciamo bene, ma sento che mi chiedi di ascoltarlo con orecchi e sguardi diversi dal normale, come infantili, quieti, semplici, protetti dal tuo amore immenso, presi nella tua fede per le scelte di amare.  Ecco, qui è in causa la tua esperienza di questo amore che ci hai donato e sempre ci doni col tuo vangelo. Così qui nasce la nostra fiducia infantile, semplice e franca, rivolta a questa tua esperie

Amare, farsi utili, servire nel

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rispetto, ascolto, coerenza: la semplice franchezza dell'amore bambino. Gesù, accogliamo questo tuo vangelo di Matteo, nella festa liturgica di Giacomo di Zebedeo, tuo discepolo e amico, il primo insieme a Giovanni suo fratello. C'è un punto che conta. Mt 20,20-28 " Allora si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e

la tua solitudine,

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Gesù, è piena di vita e amore. Vai in riva al mare e siedi lì, a guardare l'acqua e i suoi ritmi. Ma non ti lasciano solo. La tua vita è piena di doni e di bellezze e loro ne hanno bisogno. Ma anche noi abbiamo un grande bisogno della tua parola e della tua vita, Gesù, così ci mettiamo alla tua ricerca, per partecipare all'amore che sei. Ascoltiamo e accogliamo la tua voce che descrive l'amore. Mt 13,1-9 " Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde

Vivere è amare, insieme,

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come sei stato nella tua vita e ci racconti nei vangeli, Gesù. L'amore non è mai solitario, ma sempre legato ad altre vite, quelle che gli hanno dato origine e quelle che consentono a quel particolare amore di agire e vivere, di avere frutti di gioia e vita felice . Quindi l'amore si fa sempre insieme, nei dinamismi di donarsi vita e amore e gioia , e così, insieme anche tutti quei frutti che sono la bellezza e la forza dell'amore in ogni nostra esperienza. Ecco, ascoltiamo la tua voce, Gesù, amico maestro sposo, che questa tua voce stupenda ci fa vedere, ci fa toccare, ci fa assaggiare la realtà dell'amare che si sempre partire da te, perché solo tu sei la pianta da cui nascono tutti i nostri "stare insieme", tutti i nostri amarci. Gv 15,1-8 « Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi

Conoscere l'amore,

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per donarsi a fare amore. A Maria basta il tuo corpo. Anzi, serve il tuo corpo. Ti ha visto morire appeso a una croce, ma non crede a ciò che ha visto. Crede invece al tuo amore da cui è stata presa, con semplicità e gioia, quel tuo amore che le ha dato vita, perdono, felicità. Per questo le serve il tuo corpo, per ricordare e lodare l'amore che ha ricevuto. Però il tuo corpo non c'è. Ecco la disperazione dell'amore che tocca il suo cuore e lo gela. Piange, perché senza di te, Gesù di Nàzaret, la stessa vita è solo dolore e morte. Ascoltiamo la tua speranza d'amore che mette radici non sradicabili nel cuore e carne di Maria. E giunge fino a noi. Gv 20,1-2.11-18 " Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sapp

L'amore non riposa,

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perché amare è fare gioie e piaceri, senza stare in quiete. L'amore non ha riposo. Come te , Gesù , sposo e Signore. Nel tuo vangelo c'è un dato costante.  Il tuo continuo invito ad amare noi stesse e noi stessi, insieme a tutte le creature che ci danno vita, nutrimento, bellezza come doni d'amore incessanti, ciascuno desiderato da Dio,  Madre  Padre potente e immensa. Tu ci dici sempre che come Dio ama e ci ama, dobbiamo amare anche noi. Ma l'amore non è mai fermo, vive e non invecchia mai. Opera sempre nelle realtà delle nostre esistenze e va oltre i nostri spazi-tempi, vivendoli, e così permette alla mia realtà di rinnovare sempre la sua vita giovane "come l'aquila" ( salmo 103,5 ). Ascoltiamo questo momento della tua vita di carne, sangue, cuore, Gesù, e proviamo a fare nostra la profonda quiete del tuo continuo faticare per amarci nella gioia e nel piacere dell'amore. Una a una, uno a uno, una a uno, uno a una. Insieme. Collaborando con te ad amar

L'unica domanda che ci fai,

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Gesù, è quella dell'amore. Ecco uno dei nodi profondi e difficili, costosi nei termini di speranza, pazienza e libertà, della tua vita donata a noi. Ascoltiamo con cura ciò che Matteo racconta in questo episodio e come ci narra la tua "vita carne e sangue" umana e divina che vive in mezzo a noi e ci ama. Ascoltiamo unendoci alla tua partecipazione emotiva, così forte e irresistibile, e che ci regali in ogni infinito e minimo micro-universo di cui sei fatto: tu, Gesù di Nàzaret, figlio di Maria di Nàzaret e di Dio realtà potente di ogni amore, Messia e re di Israele, figlio dell'uomo, amico, compagno, amante, sposo. Mt 12,1-8 " Un giorno Gesù passava fra campi di grano. Era sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi com

il nostro tesoro,

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sei tu, Gesù di Nàzareth, amico, sposo, maestro, Dio. Questo tue parole, Gesù, sono una carezza. Ci ricordano che solo l'amore libera, perché soltanto amare è la libertà che si dona mentre esiste ed a gisce nelle nostre vite di carne e sangue. Appunto e solo  nell'amore che facciamo ogni giorno. Ascoltiamo la tua vita che libera e risana. Mt 11,28-30 « Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero ». Il tuo giogo è solo l'amore che gode delle vite e delle esistenze che tu ci doni. Ogni giorno. Un bel fiore, un bel sorriso, un bel portamento, un buon profumo, un sorso d'acqua fresca, una carezza inattesa, una attesa.  Quante cose, Gesù, intrise della bellezza umile e mite che ti appartiene, tu ci doni dentro la preghiera continua che sei tu, per tutte le persone e le vi

Ti lamenti, Gesù,

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per l'amore che stiamo perdendo e, quindi, non aiuta. Ti lamenti. Ma di cosa ti lamenti, Gesù? Di che cosa è fatto questo tuo lamento verso e contro le città dove hai operato e parlato?  Ascoltiamo a cuore aperto il tuo cuore che si lamenta per tutto questo amore che si perde. Apriamoci a te, Gesù, per farci ferire e liberare dalla tua vita che ama. Mt 11,20-24 " Allora Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa e

La tua spada, Gesù, sta

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nell'intimo delle nostre vite, le ferisce, le apre, le dona. Su questo non c'è dubbio, Gesù.  La tua spada è ben dentro le nostre vite e ciascuna di esse, dopo un poco di sofferenza e lotta, diventa il fodero perfetto della tua arma di pace e amore, la realtà vivente della perfetta custodia dell'amore Dio che sei tu, e che vince. Ascoltiamo la tua vita, Gesù, per sceglierla e accoglierla come unico cibo che sfama e sola bevanda che disseta. Mt 10,34-11,1 " Diceva ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perd

Il tuo comando Gesù:

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la libertà di amare, oltre ogni limite. Si può ordinare la libertà? Sembra una cosa contraddittoria, come il comando di amare. Eppure tu non esiti, Gesù, e comandi la libertà, come comandi l'amore donato, pieno di gioia felice. Tu, infatti, e proprio anche in Marco ( Mc 12,28-31 ), dici che nessun comandamento è più grande e importante dell'amore. Ma tutto il tuo percorso di vita, Gesù, è la prova reale dell'amore libero e che libera, cioè di quell'amore che fa vivere in noi l'immane forza amante che è D**, Immenso Amore Presente. Ascoltiamo la tua vita Gesù, e accogliamola dentro di noi, per farci liberare nelle nostre capacità e forze di amare. Per amare e amarti così come tu hai amato e ami ciascuna e ciascuno di noi. Istruisci i nostri cuori a vivere e agire nelle forze povere e umili che cambiano il mondo solo nell'amore vissuto in umiltà e libertà: col tuo pane spezzato, nelle tue carni  mangiate, dal tuo sangue bevuto, dentro ogni parola Dio donata a te n

Che cos'è "amare",

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Gesù, nei percorsi e nelle vie indicate dalla tua vita. Davanti a un brano come questo, Gesù mio, bisogna tacere e ascoltare in silenzio, facendoci nutrire da tutto questo amore che doni, ogni giorno, nella tua bella notizia che Dio è qui tra noi e il suo regno si manifesta nelle nostre vite. Ma ascoltare significa, anche, vivere nelle felicità e nelle abbondanze delle parole e scelte che ci presenti e doni.  Significa fare parte di te, con il nostro cuore che si apre al tuo vivere in Dio amore. Mt 10,16-23 « Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, m