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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

La certezza che torni, Gesù,

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è sempre l'inizio delle nostre vite, libere nel tuo amarci, perché possiamo amarci l'un l'altra, e così compiere la Volontà di Dio nel suo popolo eletto. Il tuo ritorno, Gesù, non ha né un tempo certo, né una modalità sicura.  La sola cosa sicura è che tornerai, anche se non ci hai mai lasciato e sei sempre con noi. E pure con me, ora che scrivo questa poverissima risonanza alla tua bellissima voce. Il punto di partenza di questo tuo invito alla vigilanza consapevole, cioè alla preghiera e all'amore, è nel versetto che la sapienza liturgica della tua Chiesa di Roma non ha messo. Il versetto che subito precede risponde alla domanda su "quando" tornerai a compiere il giudizio di Dio sul mondo: « Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre » ( Mt 24,36 ). Non lo sai, e non per ignoranza o per incapacità, ma perché " quel giorno e quell'ora " dipendono strettamente dal rapport

Seguirti, Gesù,

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è pregare sempre, senza interruzione. In amore Non ci sono dubbi a seguirti, Gesù; né qui in Matteo e neppure in Giovanni, che racconta lo stesso episodio di innamoramento in modo un poco diverso. Ma neppure per noi, se appena siamo capaci di vederti e sentirti nella catena di sequele che sono i quattro vangeli pieni  della tua presenza.  Perché ascoltarti e vederti era ed è l'esperienza radicale. Vederti vuol dire innamorarsi di te, farsi prendere dalla presenza di questo Amore Dio Padre e Madre che tu regali a piene mani con la tua parola, ma anche solo con la tua presenza fisica. E ti hanno seguito. Ma cosa ha voluto dire, per loro, e cosa significa, per noi, seguirti? Ascoltiamo Matteo che ci indica la tua bellezza. Mt 4,18-22   « M entre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed

Osservare Dio

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che accade nel mondo, è il segno del tuo amarci. Il tuo regno ci accade.  Gesù, il regno di Dio che tu sei è sempre in mezzo a noi, e noi dobbiamo istruirci a guardarlo arrivare. Come le piante degli alberi, e le foglie dei fichi, che germogliano e ci dicono che i giorni freddi sono finiti e inizia il caldo.  Dobbiamo farci istruire da te a osservare Dio che accade nelle vicende del mondo, dobbiamo vedere i Suoi segni germogliare tra di noi come martiri dell'amore. Ascoltarti è imparare da te a vedere Dio crescere nel mondo. Lc 21,29-33 « Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.  In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno ». Il regno di Dio sei tu, Gesù, Re e Sposo, che incarna in sé la pote

Amanti in attesa

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del tuo giorno di liberazione, mio Signore e mio Amore. Niente ci può colpire, Signore Gesù, perché siamo tuoi amanti, amati. Tu sei morto per noi e hai definitivamente vinto il Male, il principe di questo mondo, e lo hai vinto nelle nostre vite. Siamo amanti in attesa che il loro amore ritorni, trionfante di gioia e di libertà, per darci ogni gioia dell'amore, a noi e a tutta la creazione, che avrà superato le doglie del parto e avrà dato la vita ai cieli e alla Terra capaci di contenere il Tuo Amore in tutta la sua libertà. Anche per questa attesa d'amore ti ascoltiamo sempre con desiderio. Lc 21,20-28 « Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In q

Perseverare nell'amare

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e nell'amarsi, questa è tutta la tua parola, Signore Gesù. La tua parola di oggi, Gesù, raccomanda la perseveranza nel tuo amore  e ci racconta le persecuzioni e gli odi cui siamo posti "a causa del tuo nome".  Ma la perseveranza ad amare, quella stessa di Pietro il pescatore di Cafarnao, di Paolo di Tarso, di Etty Hillesum, di Simone Weil, di Franz   Jägerstätter, di Luigi Padovese,  di tanti altre persone ancora  ci salva con tutta la forza del tuo amore. Ascoltiamo la tua voce, che ama e libera. Lc 21,12-19 « Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.  Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.  Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici,

Gesù, la tua venuta

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è nelle carni dei nostri cuori, senza un tempo di attese. Un poco giochi con la letteratura apocalittica, e con la nostra passione per le "rivelazioni finali", e un poco ci dici di stare attenti a quel che facciamo, di stare con i piedi in terra, consapevoli dei nostri ruoli nelle società in cui viviamo e nei tempi di cui ci nutriamo. La nostra pietra e la nostra storia sono fragili. Del tempio di Gerusalemme, ci dici, « non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta ». Così del Palazzo di Vetro o della White House, o della Città proibita di Pechino o della basilica di san Giovanni in Laterano o di san Pietro. Le nostre pietre sono fragili e le nostre storie ancora di più e nulla, se non l'amore di Dio incarnato nelle nostre vite, ci salva da queste distruzioni che appartengono alle nostre storie e che non concludono e non rivelano nulla. Ascoltiamo la tua voce amante. Lc 21,5-11 " M entre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pie

L'amore povero

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è l'amore più grande. Gesù, a me questa roba della vedova che dà tutto ciò che ha da vivere al Tempio mi disturba. Molto. Certo, poi il Tempio distribuiva gratuitamente alimenti e cibi, ma non era una distribuzione del tutto gratuita, perché implicata a riconoscere il potere dei sacerdoti e la loro amministrazione del Tempio. E ci sarebbero molte cose da dire, sempre, in specie oggi. Ma a te questo non interessa. Il tuo sguardo va oltre, sorvola tutto e vede, potente e amorevole, l'essenziale per te e per l'amarci.  Anche noi facciamo così e s eguiamo i tuoi occhi con umiltà, per quanto ci è possibile. Lc 21,1-4 " Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.   Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gett

Gesù è il re

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l'unico che vive nell'amore di Dio, la nostra vittoria in amore. Gesù di Nazareth, il Cristo di Dio, colui in cui si compie perfettamente l’elezione di Israele, il rabbi la cui  esistenza è il solo insegnamento valido , in cui – quindi – sol tant o la sua vita è verità e amore, questo Gesù figlio di Maria di Nazareth e Figlio di Dio, l’Eletto e l’Amato, il più Amato, il Diletto, messo in Croce come ribelle a Cesare e alla maestà del suo potere, questo Gesù è il re, il Signore, di ogni esistente. Il re dell’Universo e non solo.  Ascoltiamo il famoso racconto della sua intronizzazione secondo Luca. Lc23,35-43 “ [ D opo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: