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Visualizzazione dei post da aprile, 2023

Avviso ai miei lettori

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Mancherà la mia risonanza di domenica 30 Aprile 2023 ... sono a un campo di preghiera. Bella vita e preghiera a ciascuna e ciascuno di voi. ciao r

Inciampare su

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di te, Gesù, è facile. Ma tu ci sorreggi, se noi ti scegliamo. Come puoi darci la tua carne da mangiare, Gesù? E come puoi chiederci di bere il tuo sangue? Ma lo fai. Allora stiamo in silenzio e ascoltiamo il tuo cuore di Dio innamorato che ci cerca per fare amore insieme a noi, perché la vita fiorisca e faccia frutti buoni, pieni di gioie e piaceri. Ascoltiamo la tua parola per inciampare su di te e, così, farci sorreggere dalle tue braccia forti di tutta la pienezza d'amore di Dio. Gv 6,52-59 " Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».  Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.  Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e i

Bisogna mangiarti,

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Gesù, e d'altra parte c'è fame, vera: fame d'amore. Tu sei l'amore Dio che s'è incarnato per amarci, una a uno, nelle nostre carni, lo spazio di esistenza e realtà che tu abiti e desideri abitare per viverci nel tuo amore che vince. Così puoi farci essere amore, come tu sei amore. Allora ascoltiamo il tuo invito ad amarti fino a mangiarti, tutto. Sei un cibo buonissimo, che non finisce mai e nutre la nostra vita nell'amore. Viviamo così, Gesù, nel tuo amore che è vita. Gv 6,44-51 « Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.  Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.  Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è

Vedo e credo, se

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amo, se sono preso dall'amore. Non basta vedere. I nostri occhi e il nostro sguardo possono restare accecati dagli infuocati e rumorosi inganni delle nostre idolatrie, come possiamo esser fatti sordi dal gelo dei chiacchiericci delle nostre vanità che rifiutano l'ascolto.  Bisogna amare, ma per amare serve credere. Innanzitutto a te, l'amato, il diletto, il desiderato, e così credere  subito  che è possibile ogni scelta di amare, e così darci all'amore che possiamo vivere con gioia e felicità: vita per vita, carne con carne, libertà da libertà, gioia su gioia, piacere nel piacere. Amare per lasciarci risorgere in dono da te.  Ascoltiamo il frutto d'amore che è questa tua parola libera. Gv 6,35-40 " Gesù rispose loro :  «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.  Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori,

A ogni creatura

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è proclamata la bella notizia di Dio, pienezza d'amore. Siamo andate e andati in tutto il mondo, Gesù, e abbiamo proclamato la tua bella notizia, la nostra bella notizia: tu sei risorto e con te, in te, per te siamo nella realtà dell'amore Dio che vive e opera in mezzo a noi. Ma i segni che hanno accompagnato questa proclamazione non sempre sono stati quelli che tu hai ricordato. Anzi, spesso sono stati dettati solo da nostri demoni. Ascoltiamo con  umile  attenzione la tua voce di vita, perché è solo lei che salva e noi abbiamo bisogno del suo perdono e della tua vita. Mc 16,15-20 " E  Gesù  disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai m

L'opera di Dio

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sei tu, Gesù di Nàzaret, l'amore vivente. Ti seguiamo e ti cerchiamo, Gesù, ma troppo spesso solo (o anche!) per ragioni sbagliate. Tu sei l'opera di Dio, lavoro e dono della Potenza piena che vive tra noi per far vivere l'amore, per insegnarci ad amare amandoci. Così tu sei l'esperienza d'amore c'è nel mondo, in ciascuna sua bellezza. Allora, c on semplicità a scoltiamo la tua vita che salva. Gv 6,22-29 " Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.  Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». 

Conoscerti,

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per viverti come cibo di vita. Quest'episodio di Emmaus, Gesù, un bel racconto per capire come ti mostri, dopo la risurrezione, a ciascuna e ciascuno di noi e non solo alle persone amiche con cui hai condiviso i fatti e le scelte dei tuoi vivere nel tuo spazio-tempo. Così non ti mostri nella gloria del trionfo, neppure nella invincibilità sfolgorante della potenza di D** Padre Madre o nella forza bellissima del tuo amore.  Vieni, ti fai ascoltatore attento, amico pronto al bisogno, ma senza farti riconoscere per chi sei, soltanto per quel 'chi' di cui noi abbiamo bisogno. Stai al livello delle nostre capacità e delle nostre necessità. Ci rimproveri e istruisci, ci ami, ti fai cibo per noi e te ne vai nel momento davvero più forte: quando ci nutriamo di te e ti mangiamo perché tu resti con noi per farci vivere e liberarci nell'amore. Ascoltiamo questa storia della vita dei tuoi discepoli, Gesù, per capire la nostra vita che ti cerca e ha bisogno di te. Lc 24,13-35 "

Mai soli, sempre

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insieme, noi e tu che ci salvi. A volte vuoi stare solo. Specie quando preghi con Dio, il Dio di Abramo e Mosè che tu chiami Padre, perché ti ama, vi amate di un amore unico, speciale, reciproco, presente, vivo.  Ma da soli fatichiamo invano, senza risultati. Però tu ci lasci soli non ci abbandoni, mai, torni sempre, in modo imprevisto, magari, e strano. Ascoltiamo la tua vita che ama. Gv 6,16-21 " Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao.  Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.  Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».  Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti .". Non ci risparmi fatica, ci mostri che senza te è inutile. Ma

Mangiarti,

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nutrirci di te. C'è poco da dire, Gesù: ci fai venire fame di te, e allora sei tu che devi nutrirci. Non possiamo mangiare un cibo diverso dalla tua carne e dal tuo sangue. Solo tu ci dai nutrimento di vita che risana e dona felicità e gioia. Solo tu sei questo pane d'amore. Ma. Sì, Gesù, oggi sento un ' ma ' importante al tuo nutrimento d'amore, alla nostra sequela della tua carne. Ascoltiamo la voce della tua vita, per continuare ad amarti. Gv 6,1-15 " Dopo questi fatti, Gesù passò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.  Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per co

La gioia che

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è pace, per far amare la libertà di amare. Ci sono dei tuoi passaggi, Gesù mio, che sono sconvolgenti. Almeno per me, ora che ti leggo con occhi e cuore innamorato. Tu sei venuto tra noi come 'mano di Dio' che agisce in amore e solo pochi, tutti quelli scelti da te, accettano la tua testimonianza. Dubitando, peraltro. Tu sei dal cielo, vieni da Dio, che ti « ha dato in mano ogni cosa », ma noi non crediamo alla tua testimonianza. Potresti prendere la strada breve, e manifestarti, potente e invincibile, nell'accecante fulgore della tua luce. Ma tu vuoi i nostri cuori e le nostre viscere di carne, vuoi l'adesione volontaria, appassionata e pacifica, delle nostre esistenze di carne e sangue al tuo amore. Così prendi la strada lunga. Quella che ti porta alla croce e alla risurrezione, e quindi chiede, ogni giorno, di testimoniarti come fonte della vita fondata sull'amore, la libertà di amare vissuta per la strada lunga di tutte le nostre croci e risurrezioni che sono pa

é semplice:

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amiamoci come ' tu ' ci ami. Resta da capire e scegliere "chi sei?" ' tu ' che ci parli, ci ami, ci istruisci, ci aiuti con la voce e la vita di Gesù di Nàzaret, il risorto. L'amico mio, il mio sposo, quello con cui scrivo, ogni mattina, queste piccole risonanze. Tu, Gesù, sorridi e taci. Fai bene, perché c'è il tuo vangelo in Giovanni da ascoltare e vivere, come quel buon cibo e bevanda de bere e mangiare per poter vivere, anche oggi, con felicità. Allora, nutriamoci di te e della parola di Dio amore che ci regali anche stamani, per fare bella la nostra vita. Gv 3,16-21 « Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Di

Le cose del cielo,

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e le nostre fatiche della Terra. Mi colpisce, Gesù, la necessità della tua offerta di te. Per credere in te, per crederti davvero, con l'intera nostra vita, abbiamo bisogno di vederti "innalzato", appeso a un legno di croce, come chi è maledetto, mentre sei chi dona, gratuitamente, la salvezza, cioè la vita, l'amore, la libertà. Siamo così immersi nelle nostre fatiche della Terra che non riusciamo a vedere, a sentire, oltre noi e le nostre carni, oltre le loro miserie e ferite. Tu ci dici di accogliere. Allora, innanzitutto accogliamo te, ascoltando la tua vita d'amore con tutta la nostra vita di carne e sangue. Gv 3,7-15 " «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».  Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico:

nascere,

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per entrare nella vita, rinnovati come una creatura infante. Bisogna trovarsi con te, Gesù, ma senza parole. Solo con sorrisi e carezze, con lo stupore dell'amore. Come una bambina o un bambino: nel bisogno di amare, senza le parole per dirlo. Allora proviamo a fare silenzio, Gesù, per accogliere le tue parole innamorate che ci insegnano ad amare e fare amore. Gv 3,1-8 " Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».  Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Di