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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

Qual'è la cosa

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facile,  quella "più" facile? Sento il tuo imbarazzo, Gesù. Ti portano il paralitico perché sanno che guarisci e curi. Neanche serve chiedertelo. Sanno che farai qualcosa, perché non resisti al dolore e alla sofferenza, specie quando ci sono senza causa e senza colpa, "perché sì". Ma ciò che tu fai  subito  è notare e far notare, ai tuoi amici e a chi ti segue, che la parte più bella di quel paralitico è la fiducia semplice che ha in te come "dito di Dio", come Sua mano tra noi. Fede semplice che è anche la sua "speranza certa" nella guarigione che tu gli regalerai. Noti questa fede e lo fai nel modo giusto, nell'unico modo possibile: « Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati ». Essere fiducia nell'azione di Dio nella mia vita, come guarigione dai mali e Sua Presenza di carne e sangue in te, Gesù, essere questa fiducia significa offrirsi in dono a Dio, Padre Madre, che accoglie il dono e ci toglie ogni male, iniziando dai peccati ch

Entrambi, tra

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dono e responsabilità. Al centro e all'inizio ci sei sempre tu, Gesù: l'esperienza di te che fanno i tuoi amici, chi tu investi e accogli con la tua presenza, che così diventa l'elemento più forte, più stabile e più dinamico della loro esistenza. Ti hanno conosciuto, visto, toccato, ascoltato: la loro vita è stata cambiata da te. La festa di Pietro e Paolo, Gesù, è il ricordo di questi uomini che ti hanno conosciuto, hanno incontrato la vita e sono andati in giro a raccontare che la vita c'è, esiste, è bellissima e può essere incontrata da chiunque crede in te e nella parola di Dio che tu sei, che è la tua vita che viene trasmessa e conosciuta attraverso le loro vite. Ascoltiamo la tua voce di vita che ci raggiunge e accarezza. Mt 16 ,13-19 " Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».

La fiducia

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nella vita e nella sua potenza, cioè in te,Gesù. Episodio brevissimo e che amo molto, Gesù, per due ragioni che mi coinvolgono. La prima è la straordinaria potenza che dimostri di essere e la seconda è la constatazione che non la usi affatto. Ci sarebbe anche il tema della fede, ma quello viene dopo, e vediamo come. Intanto ascoltiamo la tua vita. Mt 8,23-27 " Salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.  Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.  Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?» .". Certo, guarisci, e pure la lebbra, cosa straordinaria.  Ma chissà perché la guarigione dalle malattie, che pure è una tua capacità m

Sì.

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Seguirti è dire sì a te, Gesù, e alla vita che  sei , Signore. È una scelta unica, che va sempre rinnovata. Il contesto narrativo, qui in Matteo, sei tu che operi con una forza e una radicalità che ti mostra unico, per cui ci sei tu solo. Insieme, però, non ti manifesti a tutti, in modo clamoroso, ma solo a uno a uno, guarendo, curando, ascoltando, salvando. Così, a chi ti promette amicizia e ascolto dai le condizioni di realtà in cui esiste ogni "sì" dato a te, perché ti abbiamo conosciuto e abbiamo sperimentato la vita che vive. Ascoltiamo la tua vita che ci ama. Mt 8 ,18-22 " Vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all'altra riva.  Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».  E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». M

La scelta più

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dura è la più accogliente nell'amore. Tutta la tua vita è indirizzata a questo passo: devi andare a Gerusalemme e farti accettare, oppure farti respingere. Non sei un profeta di periferie, tu annunci la volontà di Dio al cuore di Israele, ovunque tu sia e ti muova; ma ora devi dirla al suo centro spirituale, politico e religioso, a Gerusalemme, la città di Davide, il luogo del Tempio che Israele   vorrebbe vedere abitato da Dio. Ma sei t u la casa di Dio, Suo figlio, l'amato, quello in cui si compie e realizza ogni amore di Dio, ogni Suo desiderio e aspirazione d'amore. Tu sei il regno di Dio offerto e donato agli esseri umani, in Israele e attraverso Israele, per amare e vivere ogni giorno delle nostre vite. Non sai cosa succederà a Gerusalemme, ma c'è poco da essere ottimisti e, comunque, la preghiera continua al Padre ti dice che Lui chiede tutto, che desidera, ha bisogno dell'offerta dell'intera tua vita, qualsiasi cosa le succeda. Sai che è la scelta più du

Custodire,

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voce del verbo amare. Non so se posso parlarti di tua mamma, Gesù. È la  situazione più delicate, intima, del nostro "essere vivente", forse la più delicata e intima, per te di più. Sei "nato da donna" perché grazie a e in Maria di Nàzaret ti sei fatto carne; così, senza poterlo in alcun modo spiegare o giustificare, sono convinto che per te quei nove mesi nell'utero di tua madre, dal concepimento al parto, sono stati molto più importanti che per qualsiasi altro essere umano. Tu sei amore: prima, durante, dopo la tua incarnazione. Non è l'amore che hai imparato da tua madre. Ma tutto il resto sì. Ascoltiamo Luca che ci racconta un episodio prezioso della tua vita a Nàzaret, prima che la tua missione iniziasse e la tua voce cantasse, pubblicamente, ogni giorno, l'amore di Dio. Lc 2,41-51 " I  genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma,

Il tuo cuore,

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Gesù: l'amore come scelta e come eccesso. Non sei ragionevole, Gesù. Ma è questa una delle cose che più mi piacciono di te: ci ami senza diplomazie e senza riserve, di un amore pieno, passionale, concreto. Di un amore che ogni volta rischia tutto pur di ottenere il mio amore. Così, ogni volta che ti frequento, mi sento toccare dalla potenza di questo tuo amarmi, e allora sento che voglio assomigliarti, anche se mi so incapace di amare come ami tu. Allora ti chiamo, ti chiedo aiuto, rispondi subito: tu sei qui, al mio fianco, ma dipende da me, dalla  mia scelta e capacità di ascoltare la tua voce, che vive nella tua carne di bellezza e vittoria dell'amore. Lc 15,3-7 « Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?  Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella

I tempi

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dell'amore. Gesù, la nascita di Giovanni il Battista è sicuramente avvenuta alla presenza e con l'aiuto di tua madre, che ti cresceva nel suo utero e, quindi, anche alla tua presenza; questa nascita è il segno del tempo che si è compiuto. Tutte le vicende, umane e delle altre creature, viventi in tutti gli spazi e i tempi esistiti e che esistono e che esisteranno, si compiono e si completano in quella porzione di Terra che sta tra la valle del fiume Giordano e il mar Mediterraneo. Si radunano attorno a un parto di donna in un anonimo villaggio di Giuda. Nulla di eccezionale, un fatto anonimo, eppure in questa nascita inizia il compimento delle vicende del Mondo e la nostra liberazione da ogni male. Ascoltiamo la Presenza di Dio in un parto di donna. Lc 1,57-66.80 " Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.  Otto giorni do

L'attenzione è

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l'amore. Il principio di non giudicare ( Mt 7,1-5 ) è così forte che vale verso chiunque, sopratutto verso coloro che si presentano a noi « in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! ». Qui ci dici cosa dobbiamo fare quando di troviamo davanti a chi ci incita a fare azioni che vogliono avere il profumo del bene, che ci incitano a fare cose nuove, ma sono parole intrise di morte e dolore. Il tuo insegnamento è semplice: non dobbiamo giudicare, cioè condannare e/o approvare, ma dobbiamo guardare ai frutti che producono, se sono frutti buoni, pieni di vita, o sono frutti velenosi, fatti di morte.  Ci raccomandi il discernimento, quello che nasce dal legame d'amore con la tua vita, perché solo tu sei fonte ed esempio di ogni attenzione d'amore. Mt 7,15-20 « Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.  Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce fru

L'attenzione è

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il cuore di ogni amore. Ma quell'attenzione che parte dalle nostre carni e dai nostri sentire sensibili e arriva, subito, alle profondità dei cuori, alle loro realtà più intime e vive. L'attenzione che tu insegni, Gesù, dedicata a farci vivere con libertà e grazia ogni amore delle vite dove viviamo, di cui viviamo. Innanzitutto ascoltando la tua vita, parola di Dio. Mt 7,6.12-14 « Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.  Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.  Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano! ». Cuore di tutta quest'ultima parte del discorso della montagna è perdono, accoglienza, atten

Libertà

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dal giudizio è servitù nell'amare, servizio d'amore. Questo è uno dei cuori pulsanti più forti e sensibili di tutta la tua vita "Parola di Dio", Gesù. Insieme all'amare " fino alla fine " e all'amore per chi sceglie di essermi nemico e mi vuole distruggere e danneggiare, questa tua accorata richiesta di non giudicare è in grado di cambiarmi la vita radicalmente, aiutandomi a essere come te, portatore dei tuoi doni d'amore. Ascoltiamo la tua voce, per farci aprire la vita. Mt 7,1-5 « Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.  Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio  del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene p