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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023

La preghiera concisa,

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perché l'amore si fa, non si dice. Tu non insegni la preghiera, la fai vedere. Ci mostri il tuo abbandono obbediente e sincero al Padre, il Dio altissimo con cui ti metti in relazione ogni giorno, in ogni istante della tua vita. Poi, in certi momenti, ti isoli, te ne vai in un luogo deserto dove poter incontrare Dio, che tu chiami Padre, in intimità, perché possa dirgli, in franchezza e obbedienza, come la pensi su ciò che sta accadendo in Israele, quello che tu causi con la tua vita e la tua predicazione. Ma forma e sostanza della tua preghiera sono qui, in questa 'istruzione al cuore' che è il 'Padre nostro.  Ascoltiamo la tua voce che insegna ad amare facendo l'amore. Mt 6,7-15 « Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.  Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

Perché

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l'amore che Dio ci chiede è sempre diretto e reale. Occorre aggiungere una precisazione, Gesù, alla tua parabola: "Ero straniero e mi avete escluso, ero migrante e mi avete respinto, ero naufrago e mi avete fatto annegare». Tu non giudichi, Gesù, specie in questa parabola. Prendi atto. Non puoi dare amore a chi si rifiuta di amare e produce azioni che fanno morte e odio. Tu asciughi le lacrime di questi migranti che sono morti perché il governo italiano impedisce i soccorsi, punendo chi salva vite inermi. Ma neppure tu puoi asciugare le lacrime di una madre che ha visto il figlio morire nel mare, se lei non perdona. E come può perdonare l'omicidio del figlio causato dall'egoismo stupido e bugiardo di chi confonde la realtà con le sue menzogne? Ascoltiamo la tua parola, Gesù, mettendoci alla tua sinistra, tra i capri senza salvezza. Perché solo se conosciamo il nostro male possiamo chiedere perdono a una madre. E a te. Mt 25,31-46 « Quando il Figlio dell’uomo verrà nell

La fiducia di

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amare è la tua vita, Gesù di Nàzaret. Sai quanto amo questo brano del tuo Vangelo secondo Matteo, Gesù. E sai che mi ritrovo dentro la tua scelta di vita, quella che emerge dalle tue risposte.  Sono convinto che qui, in questo breve contesto narrativo, è detta tutta la tua esistenza e queste tre tentazioni, così chiare e didattiche, sono il modello della lotta che hai sostenuto, ogni giorno della tua vita pubblica, per difendere e promuovere la Parola di Dio che viveva in te e quel regno dei cieli che annunciavi e che si avvicina a noi grazie al tuo amore. Così non è importante sapere se "le cose" sono andate veramente così e se, per dire, hai davvero digiunato 40 giorni senza morire, così che alla fine avevi fame davvero e ti saresti mangiato quelle pietre senza alcuna trasformazione, solo per riempire lo stomaco. L'importante è ben altro, perché dobbiamo capire e scegliere la tua realtà: nella tua missione tra noi e per noi sei sempre stato tentato di farla diversa da c

Per chi sei qui,

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Gesù, e per chi siamo qui pure noi. Cosa sei venuto a fare, qui tra noi, Gesù di Nàzaret? Lo dici spesso e anche in questo vangelo di Luca la risposta è chiara e netta: tu sei venuto a chiamare i peccatori, perché si convertano, perché smettano di essere peccatori e la loro vita si salva. Questa realtà della tua presenza tra noi mi consola, perché son peccatore e ho continuo bisogno, quotidiano, del tuo perdono, del tuo aiuto alla mia conversione, al mio cambiamento di vita. Fino a qui va tutto bene e la tua capacità di amare aiuta e commuove. Ma noi dobbiamo essere come te. Questo significa che anche noi dobbiamo frequentare le mense dei peccatori e stare con loro? Ascoltiamo la parola della tua vita, per amare come tu ami. Lc 5,27-32 " Dopo questo Gesù uscì e vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.  Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pu

Lo sposo

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che non può essere tolto. Gesù, scusami, ma è nel giusto Isaia, meglio, l'Altissimo amore che parla con la bocca e le mani di Isaia ( Is 58,6-8 ). « Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? ». I digiuni servono, nella gran parte dei casi, a perdere peso eccessivo. O a morire, quando nessuno ti dà cibo e il cibo che ti vien dato è guasto o avvelenato. Tu lo sai e lo vivi, Gesù: i l digiuno che Dio vuole  è l'amore, ma quell'amore che esiste e vive come l'altra faccia della giustizia, perché amore e giustizia sono realtà unite in modo indissolubile e chiedono gli stessi comportamenti. Ma non ti metti a discutere dell'utilità dei digiuni davanti a Dio quando sono accompagnati dal fra

La vita,

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ciò che è da salvare. Ma cos'è "la vita" per te, Gesù di Nàzaret? Nel greco di Luca è "psukèn" ed è parola carica di significati. Ma in te, Gesù, cos'è questa vita che non vuoi che perdiamo?  Coincide con "se stesso", con la nostra, propria identità profonda di essere umano e vivente, a partire dalle condizioni animali e vegetali in cui esiste questa realtà che chiamiamo "vita", che pure tu chiami vita e ci inviti a mettere in salvo camminando dietro a te. Così ascoltiamo questa tua parola che è vita, appunto. Lc 9 ,22-25 " Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».  Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.

Nel segreto,

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dove il cuore di Dio vive l'amore. Gesù,  Dio che tu chiami Padre ed è anche Madre, la vita amante, ogni  infinita  ricerca e desiderio d'amore e libertà, Dio, appunto, è giustizia e amore. Insieme: dentro tutti gli spazi-tempi, nostri e di ogni creatura, come nell'immenso attimo presente che è il fiore infuocato della Sua Potenza Amante. Dio ama nel segreto. Il mistero di Dio è solo questo suo amore-giustizia che vive in noi, ciascuna e ciascuno di noi, fa vivere e fa amare, ci rende amore capace di compiere il bene di chi è intorno a noi, vive con noi e di noi. Di questo amore, che è efficace e agisce nel mondo solo quando è nel segreto delle nostre vite e carni, di questo amore che è lo stesso Dio che prende dimora in noi e ci fa Tempio della sua giustizia che ama, di questo amore Dio tu ci parli oggi, che è mercoledì delle ceneri. Ascoltiamo la tua vita, Gesù, per viverla nella tua parola. Mt 6,1-6.16-18 « State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli u

Capire Dio,

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l'incredibile amore. Ti voglio bene e ti seguono con amore, ma non ti capiscono, nulla.  In realtà, Gesù mio, inizieranno a capirti solo dopo la tua risurrezione, quando avranno accettato, a fatica, che sei morto come uno schiavo qualsiasi su una croce e che "ora" sei risorto e vivi alla "destra di Dio", ma con le cicatrici solenni della tua morte nel tuo corpo-sangue ormai divino. I Vangeli sono la testimonianza scritta di questa "fede", cioè di quella esperienza che le tue amiche e i tuoi amici fanno di te vivente, che spieghi e rendi comprensibile la tua vita prima della tua passione e morte. Così, infine, ti scelgono e hanno proclamato il tuo nome ovunque, senza badare al prezzo. Perché il prezzo sei tu, che li hai amati e, quindi, hai amato pure noi. Il prezzo dell'amore pagato da chi è solo amore. Ascoltiamo la tua vita, perché pure noi siamo capaci di amare come tu ami: con libertà e dono completo di sé. Mc 9 ,30-37 " Gesù e i suoi disc

Credo,

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ma in che cosa credo, Gesù? Trovo questo passaggio del tuo vangelo scritto da Marco, molto forte e, per alcuni aspetti, sconvolgente. Voi, tu e i tuoi tre amici più intimi, eravate su un monte a pregare, a fare una esperienza di preghiera. Ma solo tu ti trasfiguri nella tua accoglienza di Dio Padre, che ti manda anche Elia e Mosè a capire con te che cosa ti sta per succedere. Pietro, Giacomo e Giovanni sono solo passivi. Assistono, senza comprendere. Mentre eravate lì, a vivere l'amore Dio presente in te e nella tua preghiera, un padre umano porta  suo figlio " tormentato da un demone muto "  ai tuoi discepoli , che non sanno far nulla.  Mi sembra importante questa cosa del demone muto. Si tratta di un dolore, una sofferenza con cui non è possibile alcun dialogo, che si manifesta nella violenza di una vita costretta tra fatica e pena mute, che ferisce e tace. Il dolore del mondo continua durante le nostre preghiere, dentro le nostre preghiere e cerca in te soluzioni e sol

D** è felicità,

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libertà di amare, di farsi dono ai nostri desideri di amare. Ma è poco, Gesù mio, questo titolo è troppo poco rispetto a ciò che sento risuonare nelle mie carni e nel mio cuore. Tu sei " il " dono di D**, Realtà sovrana, a noi sue creature. Tu, il diletto, il più amato, il Figlio, la Parola di Dio con cui è stato creato il mondo, tutti i multiversi. Giocavi con D** prima che il " mondo fosse "; hai voluto il mondo come utero, culla e mangiatoia della vita, di ciò che vive e quindi ama, e lo hai voluto così perché questo era (è!) il desiderio più forte e continuo di D**: amare, amare, amare. Perché amare, perdersi nell'amare e ritrovarsi nel farsi amare, questo è " la felicità" . Ciò che D** ha fatto con Israele, suo popolo e sua eredità nel mondo, ciò che Israele, come tutta l'umanità, ha respinto e respinge. Ma c'è sempre anche chi risponde a questo amore D** e lo rende operante, anche se abbiamo paura di amare, di comprometterci nell'amor