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Visualizzazione dei post da agosto, 2022

La bella notizia

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del regno che guarisce le nostre ferite. Un titolo di questo episodio potrebbe essere: la ricerca della solitudine. Tu parli come nessuno ha mai parlato e guarisci come nessuno ha mai guarito e allora, arrivata la notte, ti portano " tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie ", e tu li guarisci tutti, di notte, senza parlare. Nulla c'è da dire, solo guarire e gioire che tu sei qui da noi. Arriva l'alba e te ne vai " in un luogo deserto ". A quel tuo tempo " le folle " ti cercano e ti raggiungono. Noi ci fermiamo, rispettiamo il tuo bisogno di silenzio e solitudine per poter ascoltare la tua vita, il tuo rapporto d'amore intimo e fecondo con Dio. Lc 4,38-44 " Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.  Al calar del sole, tutti quell

Libertà è

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amare, dentro la custodia aperta della tua libertà. Ci sono due cose forti, in questo breve brano di Luca: insegni con autorità e cacci via da noi, dalle nostre vite di carne e sangue, quegli "spiriti impuri" che ci possiedono e affliggono. Ascoltiamo Luca, Gesù, perché qui ci racconta la nostra prima domanda su di te: "Ma tu chi sei, Gesù di Nàzaret?". Lc 4,31-37 " Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».  Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità

Vivere è

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amare, mettendo dentro l'amore tutta la vita. La singolarità di questo episodio è nella concentrazione di tutte le esistenze presenti nel racconto dentro e attorno alla vita di Giovanni il Battista, il solo che non agisce, ma resta passivo, in attesa di ciò che accadrà. Ma Giovanni ama; ama la sua missione, te, Gesù, che annuncia e, insieme a te, ama D** che l'ha riempito di sé per farlo testimoniare, ama coloro di cui dice il male che fanno, perché inizino a fare il bene. Qui Giovanni è il solo che ama, così è l'unico libero. Sa che l'amore trionfa, lo aspetta, ti ha visto e battezzato. Sa che il regno viene. Pure noi, Gesù. Mc 6,17-29 " Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Gi

Frutto

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dell'umiltà sono immense selve di vite amanti che Dio dona. Qual è il nostro atteggiamento verso la vita? Godiamo di ciò che la vita ci offre, e ci toglie? Siamo invitati a pranzo da un ospite importante, a una mensa sicuramente molto buona e dove sono invitate altre persone,la maggior parte, forse, più meritevoli di me di questo invito. Come vado al pasto? Con quale atteggiamento di fondo? Voglio fare bella figura io (far vedere che io valgo!) o desidero che sia il mio ospite a fare bella figura per la mia presenza? Se non ci sono posti già assegnati, dove vado a sedermi? Cosa cerco in questa tavola? Son pronto a gustare e dividere il cibo che mi viene offerto? Son capace di godermi la festa?  Tu, Gesù, tratti solo un aspetto della faccenda, il posto più vicino o lontano dal padrone di casa, ma questo aspetto ci dice gli altri. Qui insegni la potenza mite (e silenziosa) dell'umiltà, la prima e più forte realtà di Dio. Ascoltiamo. Lc 14,1.7-14 " Un sabato si recò a casa di

La fedeltà è

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solo una scelta d'amore, sempre. « Avverrà come... ». Usi un futuro indeterminato, perché stai parlando del tuo ritorno, del tuo arrivo nella gioia e nella gloria per chiudere i tempi-spazi solo umano-naturali tra le creature, e per aprire i nuovi tempi e spazi divino-umani, con le creature portate nella vita di Dio, Pienezza d'amore. In quel tuo arrivo santo e bello ci chiederai come abbiamo usato della grandezza di ricchezze che tu, Dio creatore, Gesù Signore, Dio Figlio, ci hai dato e affidato perché la facessimo fruttare. Ciò che vuoi vedere di noi, di queste nostre vite, è la fedeltà, ma solo quella fedeltà che nasce dall'amore, dal desiderio e dalla ricerca di essere un dono per te, così da poter aumentare la tua felicità di avermi creato e di avermi donato questo talento d'amore perché lo usassi con profitto. Ascoltiamo cos'è questa fedeltà innamorata che ci chiedi. Mt 25,14-30 « Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e conse

Per farsi conoscere

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da Dio. La parabola è semplice. C'è chi si fa riconoscere da te, Gesù sposo, perché ha sempre con sé l'olio per tenere accesa la lampada e illuminare la tua presenza tra noi, il tuo corpo tra i nostri corpi, e c'è chi non ce l'ha. La differenza, infatti, è tra sagge e stolte, non fra buone e cattive. Sagge e stolte, beninteso, rispetto allo sposo, a te, non rispetto al mondo. Però un poco tifo anche per le stolte lo faccio, Gesù, lo sai. Tuttavia la differenza è acuta e coglie nel segno: occorre perseverare nell'attesa, stare attente ad avere sempre olio per il tuo arrivo alle nozze. Perché arrivi quando vuoi e noi siamo qui per vivere le tue nozze con noi. Per questo scopo sono necessarie tutta la nostra  costante  attenzione e una prudente vigilanza. Ascoltiamo la tua parola, Gesù, che dà l'olio necessario per illuminare i tuoi passi tra noi, il tuo corpo nelle nostre vite. Mt 25,1-13 « Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade

Vieni!

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Il tuo ritorno, Gesù, è vita, amore, libertà: vieni subito! Non saremo mai pronti davvero, Gesù, per questo è molto bello il tuo esempio del servo fedele che, con umiltà e consapevolezza, fa ciò che deve fare, e lo fa pure meglio perché il padrone è assente. Nell'attesa che torni e ci liberi c'è un nodo centrale: la preghiera è la realtà e il modo concreto e quotidiano di fare amore con mie sorelle e fratelli. La preghiera umile che facciamo insieme a te, Gesù sposo, è ciò che ci prepara al tuo arrivo. Ci rende coscienti che nulla possiamo chiedere, ma ci sei tu e allora chiediamo tutto, anche le cose che non pensavamo di poter chiedere. Ascoltiamo la tua voce, impariamo la tua preghiera. Mt 24,42-51 « Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non i

Chi sei?

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Di te si dice molto, Gesù, ma chi sei? Credo che, tuttora, la sola risposta seria alla domanda su chi sei, Gesù, sia quella di Filippo: « Vieni e vedi ». Bisogna conoscerti direttamente, amico mio, proprio " di parola e di carne " possiamo dire, per poterti conoscere " di persona ", realtà di Dio vivente e operante nel mondo, tra noi. Occorre fare la tua esperienza per poter godere del tuo amore. Innanzitutto ascoltando la tua voce che ci parla, innamorata. Gv 1,45-51 " Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».  Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando er

La scelta

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di ogni giorno. Tu sei l'offerta vivente dell'amore di Dio agli umani, per la nostra salvezza, e vedi che ti preferiscono i primi posti in sinagoga o il vanto di pagare tutte le decime, anche le più piccole, come se fosse un onore speciale contribuire con le proprie ricchezze al bene di tutti, e non un dovere su cui manca ogni vanto. La tua gelosia per l'amore si volge alla nostra mancanza di attenzione, mancanza voluta, verso ciò che conta ogni giorno, dove il punto non è filtrare il moscerino, ma ingoiare il cammello. Perché vivere male se possiamo vivere bene? Perché odiare se possiamo amare? Ascoltarti è il passo per scegliere amore, e sceglierti. Mt 23,23-26 « Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumino, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il ca

È semplice

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amare, ma è scandaloso, perché si impegna la vita. La cosa facile è dare regole. Norme etiche che dicono come mi devo comportare in ogni situazione e che cosa devo e non devo fare. Così sono a posto e obbligo Dio a darmi premi, almeno a riconoscermi la qualifica di giusto e ricompensarmi per questo. Ma così manca spazio per l'amore. Amare è sempre oltre-regola, l'amore si fa mettendo in gioco la vita, offrendola. Ascoltiamo , Gesù, quest a tua parola innamorata, fremente di gelosia. Mt 23,13-22 « Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.  Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.  Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbl