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Visualizzazione dei post da settembre, 2022

Il tuo dolore,

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è la forma d'amore più alta: il tuo desiderio di accogliere. Accogliere e farsi accogliere sono le due facce dell'amore decisive. Infatti non posso accogliere l'amore che mi viene offerto se non sono capace di farmi accogliere. Se l'amore che offro non viene scelto e preso come cosa propria, allora io non posso ricevere amore, e viceversa. L'amore è relazione e scambio, quindi accettazione e accoglienza dell'altra, dell'altro, senza mettere ostacoli e censure alle sue libertà diverse dalle mie. Ma posso farlo solo se anch'io sono accolto così. L'amore è sempre alla pari, anche quando è profondamente dispari e sembra (ed è!) profondamente squilibrato, come il tuo amore, Gesù, che ci offre, con forza semplice,la stessa esperienza di Dio, Presenza della Pienezza di ogni amore, in cambio del pochissimo bene e del molto male che possiamo dare. Ascoltiamo la tua voce vibrante di desiderio d'amore. Lc 10,13-16 « Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida!

La Presenza,

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le Sue realtà viventi. Innanzitutto, Gesù, devo ringraziare (per te e con te!) l'Infinita Pienezza d'amore per Raffaele. Lo so, Gesù, è tra coloro che stanno sempre davanti al Suo Volto Santo, ma con maggior certezza (quella di un bimbo di tre o quattro anni) so che è il mio angelo custode: è chi mi protegge senza alcun merito mio, e mi difende, soprattutto da me stesso. Credo di averlo fatto penare, ma è stato stupendo e oggi sono e mi sento libero perché ha usato, con forza e bellezza, tutti i doni prodotti dal tuo amore utili a farmi tuo innamorato, prigioniero libero e felice della tua tenerezza. Ma proprio questo sono "gli angeli": forme e modi viventi della Santa Presenza che ci vive, sempre, con amore. Sono suoi messaggeri innamorati e coinvolti nel Suo amarci.  Ascoltiamo la tua bellezza libera, Gesù, Signore e Sposo. Gv 1 ,47-51 " Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gl

Seguirti è

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amare come ami tu, Gesù di Nàzaret. Quest'episodio di Luca, Gesù, mi attira moltissimo perché mi mostra un aspetto dell'amore, di quell'amore che è quel Dio a cui tu ti riferisci come Padre, che è poco considerato ed è, invece, decisivo: la richiesta di totalità, di fedeltà senza limiti, il bisogno di godere tutta la pienezza di questo amore dato e ricevuto. Chi ti segue ha la totalità della tua attenzione amante. Tu chiedi la stessa totalità a noi. Ascoltiamo la tua passione d'amore, Gesù, per farla nostra. Lc 9,57-62 " Mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».  A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».   Un altro di

Mite è

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chi accoglie, anche il rifiuto dell'amore. Tu sei mite, Gesù. Noi no, anche se vorremo esserlo o, almeno per molte e molti di noi, c'è il continuo tentativo di essere miti davanti alle violenze del mondo. Allora "essere miti" non è una scelta etica, ma accoglienza, accettare e accogliere la presenza d'altro anche quando è violenza. Magari protestando, come fa Giobbe, ma senza scegliere l'inferno della violenza che ci viene fatta replicandola con altrettanta violenza.  Mite sei tu, Gesù, perché mite è Dio, Pienezza d'amore che si dona sempre, senza limiti. Allora aiutaci a essere miti come te, Gesù, perché ne va della vita, ma di tutta la vita e non solo della nostra. Lc 9,51-56 " Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.  Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma

Senza potere,

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inermi, e  con  l'amore più fragile, quello che si affida. Quasi sempre cerchiamo noi "soluzioni forti", per decidere la maggior parte delle situazioni in cui ci troviamo coinvolti e, così, costruiamo "ruoli di potere e di comando" che ci consentano di agire nel reale, per incidere nel mondo. Ma questa nostra scelta è, forse, il nostro maggior peccato e nulla entra nella tua parola. Non ha parte con la tua vita. Ascoltiamo la tua voce che ci ama e accogliamola. Lc 9,46-50 " Nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.  Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».  Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue in

L'amore basta,

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perché vive di te, Parola di Dio. Questa è una parabola durissima, Gesù, proprio perché piena di misericordia e amore. Non capisco, col mio cuore, se è un ammonimento o una descrizione. So che c'è un centro attorno a cui ruota tutta la tua narrazione. So che devo trovare questo centro e metterlo in luce, perché le tue vibrazioni in me diventino suoni comprensibili e nutrienti per molte altre persone. Aiutami, fammi diventare ascolto, accoglienza della tua vita che testimonia Dio Amore. Lc 16,19-31 « C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e

Le molte realtà

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della vita nella Presenza di Dio nel mondo. Tu sei la Presenza di Dio tra noi, Gesù di Nàzaret. Una Presenza che opera in modo sempre efficace e riesce a ottenere grandi risultati anche da condizioni e realtà del mondo piccole, fragili, troppo spesso ferite. Questo è stato vero nella tua vita narrata dai vangeli ed è vero anche oggi, nei modi stupendi e silenziosi, umili, con cui riesci a ottenere vittorie belle e generose dalle nostre sconfitte. Ma perché questo sia sempre vero e si realizzi sempre di più serve una condizione irrinunciabile: entrare nelle realtà del mondo, accettandolo così com'è, agendo e pregando ogni giorno nel nostro piccolo, nel nostro essere feriti, perché tu vinca e l'amore Dio trionfi. Ascoltiamo la tua vita, Gesù, col cuore pieno delle tue carezze. Lc 9, 43-45 " E tutti restavano stupiti di fronte alla grandezza di Dio. Me ntre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole:

Chi sei, Gesù,

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davvero, per me e per noi. Siamo abituati alla tua presenza. Ci sei e vivi nelle nostre vite. Sempre meno, a quanto dicono, però ci sei. Non sei presente solo nelle chiese, cioè negli edifici di culto, ma sei proprio presente nelle abitudini e nei discorsi delle persone, almeno qui tra noi, ma non solo, ne sono convinto. Ma chi sei davvero per me e per noi, Gesù? Oggi lo chiedi ed è importante risponderti, ascoltando. Lc 9,18-22 " Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».  Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».  Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il

L'umiltà della vita

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e le faticose vanità della morte. " Vanità delle vanità, dice Qoèlet, /  vanità delle vanità: tutto è vanità . ". ( Qo 1,1-2 ) Il potere politico è vano, inutilmente orgoglioso. Erode Antipa viene ricordato solo perché ha assassinato Giovanni il Battista e Caio Giulio Cesare perché ha sterminato milioni di galli con la morte fisica e la morte spirituale della schiavitù. Così praticamente per tutti gli altri umani che hanno governato altri umani sottoponendoli alle loro vanità pesanti di morte. Tu invece sei la vita, Gesù, che si fa umile  e leggera, come la terra su cui camminiamo, che dissodiamo e scaviamo per nutrirci. Questa umiltà dell'amore è ciò che dobbiamo ascoltare oggi dalla tua vita. Con attenzione consapevole. Lc 9 ,7-9 " Il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».  Ma Erode

Seguirti,

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per imparare da te ad amare con tutta la vita. Chissà cosa pensava Matteo quando l'hai chiamato? Probabilmente niente di particolare: a fare i conti, alla sua vita e al suo lavoro, se faceva bene le cose che faceva. Forse ha pensato pure a te, alla tua presenza nella sua vita di esattore delle tasse per conto dei romani. Vita condannata dagli altri ebrei e isolata. Tu passi accanto a lui, c'è frastuono, ma oltre ogni rumore la tua voce limpida lo raggiunge. Non esita, si alza, ti segue.  Così noi, se ascoltiamo la tua voce d'amore. Mt 9 ,9-13 " Mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.  Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».  Udito questo, disse: «Non so

Essere amore

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verso e con chi ama, non solo con chi ha legami di sangue. Amavi tua madre e ben  oltre l'ovvio della relazione tra madre e figlio.  Mi piace credere nel mio cuore che ne amavi l'audace forza,  umile  coraggiosa,  e la sua forte scelta di ascolto e accoglienza verso ciò che le accadeva. Son certo che  da lei  hai imparato  (" vergine madre figlia del tuo figlio ") e per questo, anche per questo, l'hai amata quanto potevi amarla, e, con lei ma in modo diverso da lei, tuoi fratelli e sorelle di sangue. Quando loro arrivano per salutarti e seguirti, tu accogli e ami, ma non chi ti è parente perché ti ha partorito nella carne e nel sangue, ma chi impara da te ad amare come Dio ama per farsi  partorire  ancora  nel Suo amore.  Tu sei la parola di Dio che insegna e partorisce all'amore. Lc 8 ,19-21 " Andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.  Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desi

Bellezza

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è la sovrabbondanza a tutto l'amore che diamo. C'è un "in più" nella vita, Gesù, ed è la bellezza. Noi cerchiamo la bellezza e, troppo spesso, non la troviamo. Ma la bellezza non è un utile o un vantaggio, la bellezza è il dono che si ottiene "in più", oltre il lavoro fatto e il suo risultato, ma solo se a quel lavoro abbiamo dato ascolto e attenzione umile e consapevole. La bellezza cresce da ogni nostro lavoro, sempre in più ad esso, eppure nasce anche da come abbiamo lavorato; la bellezza è per soprammercato, scriveva e faceva Cristina Campo , testimoniando così la tua attenzione, Gesù, alle manifestazioni pubbliche e umili dell'amore, quelle che Dio abita nella Sua sovrana e delicata libertà di amare. Proprio come tu ci offri nel bellissimo vangelo di oggi, da mangiare piano, gustando ogni sapore. Nutrendoci di bellezza. Lc 8,16-18 « Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi