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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

Lo scandalo del Dio che ama

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e lo scandalo di amare questo Dio che ama. Sai qual'è il tuo problema, Gesù?  Si avvicinano a te i peccatori e le persone per bene stanno distanti. Scribi e farisei, le persone per bene dei tuoi anni , dicono, sottovoce ma con nettezza, la distanza che sentono con te: « Costui accoglie i peccatori e mangia con loro ». E noi, troppo spesso, diciamo lo stesso dei tuoi amici e delle tue amiche qui tra noi. Chi ti segue è peccatore e tu mangi con loro. Ascoltiamoti, anche se il pezzo è molto noto e altrettanto conosciuto.   Lc 15,1-3.11-32 " Si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le s

La giustificazione davanti a Dio è

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l'amare le persone umane e le creature della vita. Chi può essere giustificato davanti all'amore di Dio? Chi può vantarsi davanti alla sua Gloria?  Chi ha l'umiltà di affidarsi al suo Amarci e, nel frattempo, ama come può, senza mai giudicare e chiedendo sempre perdono. Perché solo la libera Santità  di Dio ci toglie dal peccato senza che noi mai siamo giusti ai suoi occhi, ma neppure agli occhi umani, davanti alle cui sofferenze ogni nostra rivendicazione di giustizia è un'offesa mortale e una vendetta senza innocenza. Amiamo.  Solo in quanto riusciamo ad amare, la Santità di Dio ci accompagna con tutta la Sua felicità. E nutriamoci di Gesù, sempre. Lc 18,9-14 " Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non so

Amare Dio è

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 amare la vita in tutte le sue forme. Chi bisogna amare, Gesù, e come bisogna amare? Oggi ci insegni, e ci ricordi, che abbiamo un unico Amore, Dio, eterno Padre Madre delle nostre vite, il "Genitore" che ci dona sempre nuova forza di amare. Ma troppo spesso amiamo ogni sorta di sbieco e lurido idolo, e così togliamo a Dio ogni possibilità di amarci e di riempirci dei suoi regali. Dobbiamo ascoltarti, Gesù, perché solo la tua parola è vita. Solo la Parola di Dio, cioè tu, ci dai vita. Quella vita viva e forte in tutte le creature e che dobbiamo amare in Umiltà perché in ciascuna di esse Dio opera e vive.   Mc 12,28-34  " Si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amera

Stare con te, Signore,

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è vivere, quindi donare la vita. La tua parola, oggi, è preziosa e possiede due esempi che ci istruiscono profondamente. Questo suona forte nel mio cuore, oggi: devo sempre riconoscerti e seguirti.  Perché solo tu sei l'azione di Dio tra di noi. "Sei", Gesù: oggi "sei l'azione di Dio", e non "sei stato", in un lontano passato di cui nulla c'importa. Solo tu togli il silenzio al nostro cuore, ci levi i demoni muti che ci opprimono e ci rendi capaci di essere parole di felicità. Ascoltiamoti, Gesù. Lc 11,14-23 " Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora

Tu compi la Legge, Gesù,

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e la fai carne e sangue di Dio Amore. « Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti ». Con te, Gesù mio, l a vita di Dio si compie nell'umano perché l'umano riconosca che la sua carne e sangue, la sua vita, si compie soltanto nel Dio Amore, quel Dio che tu chiami Padre e che ci descrivi come Madre sempre amante e amorevole. Gesù, aiutaci a compiere in noi questa tua vita e questa tua Parola, ma come un dono immeritato che ci arriva fecondo e che anche noi regaliamo subito, e di cui ci facciamo pure derubare da chi è più affamato e assetato d'amore di noi. E che questo accada e sia ogni giorno e ogni ora, finché « tutto sia avvenuto », sia la preghiera che illumina le pianure dal colle del tuo amore. Ascoltiamo la Parola di Dio che ti vive, quindi ascoltiamo te, Gesù di Nazareth. ciao r Mt 5,17-19 « Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi

La misura dell'amore

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è la sua giustizia: il perdono, cioè. Bisogna perdonare, e di cuore, con tutta la nostra intimità partecipe e lieta del perdono che ci viene regalato e regaliamo. Bisogna : è necessario per la vita e l'amore. Ma per noi è difficile, tanto che abbiamo misurato la tua risposta e qualcuno ha preteso di contare 490 volte di perdono, quando a noi è impossibile la prima. Aiutaci, e innanzitutto aprendo il nostro cuore all'amore di ascoltarti, di farti entrare in noi. Mt 18,21-35    " Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il

Maria di Nazareth, la tua sposa

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e la tua madre.  Gesù, questo Vangelo dell’Annunciazione del tuo arrivo a tua madre, Maria di Nazareth, va accolto, come lei ha accolto te: con l’umiltà semplice e consapevole che la propria libertà è sicura solo in Dio, Eterno Amare. Ringraziandovi perché ci guidate alla ricerca dell’umiltà orgogliosa della libertà e consapevole dell’amore che da lei nasce. Felice, allora, anche nel dolore dei vivere. Capaci di vita e risurrezione anche nell’agonia e nella pena del male.  Ascoltiamo la voce dell’angelo che ci narra il tuo arrivo, Signore.   Ciao r  Lc 1,26-38 “L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai

Sei il Dio della vita

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sei il Dio dell'amore. In questo tuo vangelo sembri minacciare, Gesù. Ma non è così. Stai solo chiarendo qual’è l’unica condizione per accedere a Dio, alla somma divinità dell’amore che vive in tutta l'immensità dell’esistere. Le tue parole sono luce e sostanza di questo amore, e ne sono anche le ombre di tenerezza. Sei diretto, Gesù amore: « se non vi convertite ». Così ci ricordi e ci chiedi, nello stesso momento, che se non cambiamo atteggiamento verso la vita, verso la grandezza dell'esistere e tutti i suoi amori, la nostra sorte non sarà diversa da quella di chi ignora l'amore. Ascoltiamoti. Lc 23,1-9 " Si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convert

Il Padre misericordioso e Madre amante,

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Questo Dio che tu conosci e di cui ci parli, Gesù. È quasi inutile commentare questa tua parabola, Gesù. Illustra benissimo da sola il miracolo permanente dell'Amore Dio che ci ama e ci salva oltre ogni nostro buio. Ascoltiamo la tua voce da innamorate. Lc 15,1-3.11-32 " Si avvicinavano a [Gesù] tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella r