La giustificazione davanti a Dio è
l'amare le persone umane e le creature della vita.
Chi può essere giustificato davanti all'amore di Dio? Chi può vantarsi davanti alla sua Gloria?
Chi ha l'umiltà di affidarsi al suo Amarci e, nel frattempo, ama come può, senza mai giudicare e chiedendo sempre perdono.
Perché solo la libera Santità di Dio ci toglie dal peccato senza che noi mai siamo giusti ai suoi occhi, ma neppure agli occhi umani, davanti alle cui sofferenze ogni nostra rivendicazione di giustizia è un'offesa mortale e una vendetta senza innocenza.
Amiamo.
Solo in quanto riusciamo ad amare, la Santità di Dio ci accompagna con tutta la Sua felicità.
E nutriamoci di Gesù, sempre.
Lc 18,9-14
"Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».".
ciao r
Chi può essere giustificato davanti all'amore di Dio? Chi può vantarsi davanti alla sua Gloria?
Chi ha l'umiltà di affidarsi al suo Amarci e, nel frattempo, ama come può, senza mai giudicare e chiedendo sempre perdono.
Perché solo la libera Santità di Dio ci toglie dal peccato senza che noi mai siamo giusti ai suoi occhi, ma neppure agli occhi umani, davanti alle cui sofferenze ogni nostra rivendicazione di giustizia è un'offesa mortale e una vendetta senza innocenza.
Amiamo.
Solo in quanto riusciamo ad amare, la Santità di Dio ci accompagna con tutta la Sua felicità.
E nutriamoci di Gesù, sempre.
Lc 18,9-14
"Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».".
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