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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Credere

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è la vita eterna, ma credere è mangiare Dio, nutrirsi del pane che sei tu Gesù.  Cosa significa credere, Gesù?   Certo, significa credere nelle tue parole, ma molto più significa credere nella tua vita e replicarla in noi. Ripetere la tua vita nelle nostre vite, questo è mangiarti, nutrirci di te, vivere la nostra vita immersi nel soffio del tuo Spirito, l'Amore che unisce te all' immenso  Padre Madre  e alla tua madre terrena. Quell'amore che tutto regge, dalla disposizione delle stelle, delle galassie e degli immensi vuoti interstellari agli atomi, ai quanti, alla vita che si diffonde e cresce. Compresi noi, che amiamo e sappiamo di amare, ma che non siamo umili come te, Gesù, che hai donato e doni la tua vita come cibo gratuito, per noi, perché il prezzo e il costo di questo cibo di vita che ci nutre sei sempre tu, e solo tu l'hai pagato a noi, perché noi siamo salvi con te nel grembo di Dio e nel suo seno di Padre Madre. Per questo ascoltarti è avere la vita e sp

Verità è l'amore

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di chi è creatura piccola, indifesa, inerme e offre la sua vita nella sincerità di amare. Non c'è tanto  da dire, Gesù, su questa tua bellissima parola come la riporta Matteo, c'è da tacere e ascoltare, da  rileggerla sempre, cogliendo ogni volta colori e luci diverse, bellezze differenti, profondità inattese. A partire dal fatto che  tu ci mostri  innanzitutto una lode e un ringraziamento, una eucaristia in cui il centro d'amore sei tu che ti sei donato a noi come uomo che è vissuto nella mitezza e nell'umiltà di cuore, per farci conoscere l'altissima e immensa Divinità che è tuo Padre  vivente  e nostro D** Genitore d'amore. La tua bella notizia, il tuo Vangelo è lode continua a D** è perché ce lo fai conoscere e ci regali al suo amore.  Dono d'amore che è la capacità di riconoscere la nostra vita, questa vita che abbiamo, e di saperla offrire come un dono che fai tu e appartiene solo al tuo amore. Mt 11,25-30 « Ti rendo lode, Padre, Signore del cie

La tua vita

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è nutrirci di Dio, Gesù, darci una sete e fame che crescono perché sono soddisfatte. Tu vuoi farci essere questo tuo amore che ci chiama e ci vive. Infatti il  tuo segno, Gesù, è questa vita che ci doni, in abbondanza. Ma non è vero che ci togli fame e sete di vivere, anzi. Mangiando e bevendo te, pane e vino delle ricchezze dell'amare, ci viene anche più fame e sete di amare. Ma tu soddisfi sempre questa fame e sete che crescono sfamandoci e dissetandoci, ma non tu direttamente con qualche azione magica, bensì producendo in noi quella energia attraverso la quale possiamo vedere le fondamenta  del mondo, scoprire le radici delle nostre vite nell'amarci, e così riusciamo a dare amore, nonostante tutte le nostre ferite, che anzi possono a guarire solo se stiamo curando le ferite delle altre persone e vite che sono attorno a noi. Perché amare è vivere. Ascoltarti è mangiarti, bere il tuo sangue di vita. Gv 6,30-35  " La folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché

Farci uguali a te,

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questa è l'opera di Dio. Ti chiediamo sempre che cosa dobbiamo fare per salvare le nostre vite. Come se ci fosse un decalogo di un certo numero di opere perfette da compiere, fatte le quali sono sicuramente salvo e posso andare davanti a D** Eterno Amore Infinito a chiedere il mio salario. Non è così. Tu, Gesù di Nàzareth, il figlio di Maria di Nàzareth, il figlio di Dio, colui sul quale Dio stesso ha posto il suo sigillo, tu Signore, il nostro bel pastore, che ha il nostro odore lì, alla destra di Dio, il cui Seggio, quindi, odora di umanità e di carne, tu, Gesù, Signore e Sposo, sei la sola opera di Dio che serve e conta. Dobbiamo farci come te: mentre tu hai già preso il nostro odore e ti sei impregnato di umanità e di carne, noi dobbiamo prendere il tuo odore e impregnarci di D**, di quell'Amore Infinito che mi chiede, timidamente, di concludersi e completarsi proprio in me.  Vieni, Eterno Amore, amami come vuoi. Gv 6,22-29 " Il giorno dopo, la folla, rimasta

Fidarsi di amare

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pure dentro le sconfitte è la  fede in Dio Madre e Padre che tu doni, Gesù. Che cosa significa che sei risorto, Gesù? I due che vanno verso Èmmaus, Gesù, sono tristi e si sentono sconfitti. Te lo dicono chiaramente quando li interroghi sui discorsi che tengono tra loro. Stanno parlando di te come di una occasione mancata. Per loro tu sei stato un profeta potente in opere e in parole , ma sei stato sconfitto e con te è stata sconfitta la speranza. Ogni speranza, anche quella che viene da una tomba vuota: « Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti ». La tua morte in croce spazza via ogni speranza, anche quella visionaria delle donne, a cui da bravi maschi loro non credono. Sanno solo che bisogna tornare a casa per vivere nella morte che gli rimane il ricordo della tua sconfitta. Cosa fai tu, allora? Li fermi e dici: sono io, sono vivo,

Essere testimoni

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significa vivere libere nel tuo e del tuo amarci, Signore. La tua bella notizia deve essere proclamata a ogni creatura, Gesù Signore, e Sposo. Non possiamo tenerla per noi, perché non ci appartiene, ma è la stessa forza dell'Eterno Amore Padre e Madre che ci vive e ci dona la forza e la capacità, ogni giorno, di testimoniare la tua presenza e la tua bella notizia. Tu sei il bel pastore che ci ha custodito fino alla morte e alla morte di croce, che è risorto e siede e vive alla destra dell'Amore Santo, con tutte le testimonianze della vittoria della vita e dell'amore sulla morte e sul male. Ascoltarti con il cuore aperto e ferito dalla fame e sete di te è già testimoniarti, Gesù. Mc 16,15-20 " [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceran

Dividere

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e donare ciò che si è diviso è l'unica strada per moltiplicare e per crescere. Gesù, con infinita delicatezza d'amore in questo brano di Giovanni dai un suggerimento di azione politica grande come l'amore di Dio che ti ispira. Raddoppiamo gli "uomini" di cui scrive Giovanni: siamo davanti a diecimila persone che hanno fame, sicuramente. La cosa più saggia è dirgli di andare a procurarsi il cibo. La cosa più saggia. Ma tu non fai cose sagge, tu agisci in amore, e nell'amore Dio che riempie la tua carne, il tuo corpo e la tua vita. Allora fai la domanda che condiziona, da te e  dalla tua vita, tutte le nostre esistenze: « Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare? ». Il problema non è il miracolo che fai davanti a quelle diecimila persone iniziando da sei pani d'orzo e due pesci. Il miracolo vero è quello che tu fai dentro i nostri cuori e ai nostri cuori per farli diventare forza di vita e di amore. Dividendo quello che deve esse

La verità

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è l'Amore di Dio che resta vivo e libero, anche nel nostro buio. L'ira di Dio in cui restiamo è il buio di morte in cui vogliamo vivere, ma invece bisogna appartenere al cielo, cioè a te, Gesù Signore, il Figlio, il Testimone veritiero a cui l'Eterno Amare, Dio Madre Padre, « ha dato in mano ogni cosa », perché possa testimoniare la verità, quella verità di carne e sangue che è la nostra libertà di amare e amarci, quella verità che sei tu. Noi siamo libere perché, e quando crediamo nella tua parola anche senza averti visto, e ti crediamo perché solo nella tua parola, Gesù, brilla la luce della Presenza, la Verità di Dio Madre Padre che ci ama e in te ci dona questo Suo amore vivo e libero. Infatti l'effetto dell'Amore è lo Spirito, la libertà di Dio che ci guida nella Sua Verità: Dio è Madre Padre, solo amore, e noi tutte sorelle e fratelli, senza alcun privilegio se non quello di donarci reciprocamente questo Dio Amore, Chi ci libera solo amando. Questa è la vi

La scelta di Dio

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è amare, amarci con tutte le sue forze. Fino a te, Gesù, fino a donarci la sua Presenza e Parola e Vita in te, il più amato, suo Figlio che ci ama. Tu sei il Giudizio, Gesù: l'amore che viene nel mondo per amare e farsi amare e che arriva nella potenza dell'amore, che è soltanto non rassegnarsi mai al male, ma indicare sempre la via e la scelta del bene, cioè dell'amore e dell'amare, nell'amarsi e nel donarsi. Questo è Dio, il Padre e Madre che tu proclami. Questo sei tu che ci racconti Dio e lo testimoni fino alla croce, e sempre questo sei tu che risorgi per la Potenza dell'amore di Dio e svuoti l'inferno, e torni a farci vedere cos'è la vittoria di Dio. Amare sempre. Ascoltiamo la tua voce. Gv 3,16-21 « Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo

La vita

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è Dio che ci dona il suo amore che soffia nelle nostre oscurità, come un vento di luce. Gesù, sei davvero il Maestro, l'unico e solo Maestro che abbiamo e che ci insegna l'amore, come amare. Lo Spirito è l'azione di Dio nella vita, e soffia nelle nostre vite come il vento soffia e, spesso, grida nell'atmosfera dei nostri vivere. Come il vento soffia e corre a seconda del caldo e del freddo che sono nell'aria, a seconda del mare e della terra che incontra, così lo Spirito di Dio soffia tra noi per portare te, Gesù, questa freschezza della luce d'amore che Dio ci dona in te, con te e per te. Lo Spirito è la realtà concreta dell'azione di Dio tra le nostre masse storiche, tutte orientate al male, ma tra cui l'Eterno Amore costruisce con te, in te, per te esperienze di bene e di amore. Esperienze che hanno il loro centro e la loro origine sempre in te, Gesù, e in te il Cristo di Dio crocifisso, morto e risorto, in cui la potenza del tuo amare si manifesta

Nascere

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da Dio è nascere dall'Amore, lo Spirito che è libertà e dono.  Oggi ci dici che dobbiamo rinascere, Gesù, e che dobbiamo rinascere dall'Alto, cioè da Dio e dal Santo Spirito che è la sua azione d'amore in libertà tra di noi umani, nel peccato e nel buio della storia umana che rivendica, contro Dio Padre e Madre, di poter decidere cos'è il bene e il male e deciderlo dentro le nostre cecità e sordità e paralisi. Ma tu ci vuoi liberi, per questo parli  Nicodemo di libertà. Perché è venuto a cercarti di notte, al buio, e invece bisogna cercarti nella luce, proclamare davanti a tutte le persone umane che solo tu sei il Messia, il Cristo di Dio, da cui nasce la vita, che ci dona lo Spirito, che è lo Spirito in cui Dio ci dono la libertà di amare e l'amore in libertà. Ascoltiamo la tua voce. Gv 3,1-8 " Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come

Perché

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ci cresca la fiducia in te, l'amore che vince.  Mi emoziona, Gesù, la fine del Vangelo di Giovanni, con quella indicazione di scopo che, per me, suona come una sinfonia di senso. Come l'indicazione che siamo destinati e scelti, una a uno, per l'amore, per fare e vivere l'amore e a qualsiasi popolo o cultura ciascuna di noi appartenga.  Leggiamo questi due ultimi versetti che chiudono la testimonianza di Giovanni: « Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome ». Teniamoli a mente  questi versi, mentre leggiamo l'incredulità ingenua di Tommaso - la nostra incredulità, Tommaso è "Dìdimo", gemello, il nostro gemello, è quel fratello che in apparenza è diverso da noi, ma in realtà siamo proprio uguali - e poi la potenza e la delicatezza d'amore con cui tu lo a

Tu, Gesù,

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sei la pace di quell'amore che che ha già vinto e  vince ancora,  ogni giorno. Siamo increduli, in realtà. Le donne ti credono subito, ma loro sono più abituate alle sorprese dell'amore e alle costanti presenze della vittoria dell'amore nelle quotidianità dei loro corpi e dei ritmi delle loro vite.  Abbiamo difficoltà a crederti, ma quando ti crediamo abbiamo bisogno di dirlo a tutti che sei risorto, che sei l'amore che vince nelle nostre vite di ogni giorno e ci aiuta a risorgere con te, come forza d'amore che ospito, perché divento casa di Dio, abitazione della sua Parola.  Ascoltiamo la gloria di Dio, la sua felicità di amarci. Mc 16,9-15 " Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.  Dopo questo, apparve