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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Dio accoglie

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le creature che sperano l'amore e desidera vivere ciascuna di loro. Ma queste tue creature, Gesù, tue amiche e magari anche assai meno amiche, le quali ti hanno raggiunto nel "tuo bel paradiso", come scriveva Teresina di Lisieux, come vivono la promessa d'amore in questo mondo e per questo mondo che è racchiusa nelle tue parole? Come ti aiutano a realizzarla? Questa festa di tutti i santi non è la festa di chi è in Paradiso, ma di chi vive Dio qui e ora, perché questo D** Padre Madre che tu ci racconti è il Dio dei viventi e non dei morti ( Mt 22,31-32 ). Infatti questa narrazione di Dio tu la fai oggi,  oggi  tu ci fai questo racconto, non è che l'hai fatto circa duemila anni fa e noi leggiamo una tradizione confusa e sconnessa. Tu ci parli oggi e oggi noi ti ascoltiamo, perché anche noi siamo tra i santi che oggi festeggiano le infinite forze di amare che è il nostro D**  Vivente  Immensità Amante. Ascoltiamoti, allora, con tutta la forza della nostra vita. Mt 5

L'umiliazione

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di amare e di offrire il tuo amore: ciò che sei, D** Immensità amante. Parli di umiltà e di umiliazione in una parabola esemplare, anche perché riguarda l'occupare i posti in tavola vicino a dove accadono le cose, accanto a te che sei l'invitato principale. Qui il tuo ammonimento è esemplare e conduce al comportamento migliore: occupare l'ultimo posto affinché si sia richiamati a occupare posti più importanti. Tradotto in vita normale significa che non sono io che mi do importanza, ma sono le cose che faccio e, quindi, è la mia umiltà di vita a darmi importanza. Fin qui è tutto chiaro. Ma c'è solo questo suggerimento di costume, di "civiltà delle buone maniere" nella tua parabola? Ascoltiamo la tua voce che ci parla di come si ama. Lc 14,1.7-11 " Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.  Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qua

Guarire

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per far vivere a tutte le persone umane il banchetto della vita. Questo è ciò che ci insegni a fare, Gesù, oltre e contro ogni legge religiosa ed etica, perché la salute e la vita di un altra creatura umana mi sono essenziali come mi è essenziale il figlio, che sostiene e continua il mio lavoro, e il bue, senza il quale io non lavoro perché non ho le forze fisiche per farlo, forze che mi dà solo il bue. Sono capace di questa scelta così drastica? Intanto ti ascolto, perché dal tuo ascolto nasce tutta la nostra capacità di amare. Lc 14,1-6 " Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa.  Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.  Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E

Benedizione

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è fare amore della vita di chi lo riceve e sceglie mentre lo riceve. L'amore è sempre gratis, ma è l'esperienza più costosa che abbiamo, perché amare è - sempre - dividere l'ultima tazza d'acqua che ho con chi è assetato come me, più di me, meno di me. Se non indago e dono, allora è amore. Gesù, tu s ei vicino a Gerusalemme, è ti riferiscono le oscure minacce di Erode Antipa, un piccolo re perduto nella menzogna dell'odio umano. Tu ignori la minaccia e ci istruisci sul tuo cammino, dove ti accompagniamo, accettando i tuoi doni d'amore, fino alla fine. Ascoltiamo la tua voce con tutta la nostra carne e sangue di vita. Lc 13,31-35 " In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene da qui perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: "Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io p

La scelta

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di Dio  è sempre amore, proposta di fare amore, libertà di amare. La scelta della tua notte di preghiera sono i dodici apostoli,che rappresentano le dodici tribù di Israele, quelle tribù che sono scomparse nel fiume della storia perché hanno lasciato D**. Chi è rimasto è sostanzialmente la tribù di Giuda, i giudei, i discendenti del vecchio regno di Giuda. Qui in mezzi scegli questi dodici apostoli sono i tuoi inviati, sono coloro cui tu affidi la prima trasmissione della tua presenza: una parola che salva e guarisce. Essi rappresentano tutta Israele, il popolo che D** si è costruito e ama, sempre. Tu sei venuto a raccogliere tutto il popolo di Dio disperso tre le genti, quindi vieni anche per le genti. Gli apostoli sono il segno di questa tua missione, l'indicazione forte dell'amore di D** che resta, cura e guarisce tutto il Suo popolo e, quindi, anche le genti. Ma è solo questo o anche qualcos'altro? Ascoltiamo. Lc 6,12-19 " In quei giorni Gesù se ne andò sul monte a

Nel piccolo,

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in ciò che è minore, povero, infante, lì abita D**, la Potenza amante. Un granello di senape, il lievito necessario alla farina per fare il pane per circa cinquanta persone. Il regno di Dio è poco e non appare. Ma agisce profondamente e cambia la realtà. Il regno di Dio è la signoria dell'amore tra di noi, che si muove e inizia ad agire nel poco, in ciò che piccolo e minore, ma cresce nel silenzio,  dà rifugio, si offre in cibo di pane, diventa sapore di  vita che produce vita. Ascoltiamo la tua voce, Gesù. Lc 13,18-21 " Diceva dunque Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».  E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata» .". I due elementi principal

Liberare

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l'amore nelle nostre vite è desiderio e azione di D** nel mondo, ciò che viene fatta nei nostri corpi grazie a Gesù di Nàzareth, Dio incarnato. Tu sei la via, la verità e la vita, Gesù, ( Gv 14,6 ) e questa realtà divina tra di noi è quel regno di Dio e dei cieli che opera per le nostre vite, le nostre carni e i nostri sangui, perché amino e siamo amore. Sempre. Riguarda il sabato, certo, ma riguarda la preghiera, cosa significa pregare e rendere culto a Dio. Ancora una volta ci insegni che amare e pregare Dio significa accettare di essere liberi, e guarire e curare chi sta male, anche se lo facciamo in giorno di sabato e diventa l'unico spazio di preghiera che abbiamo quel giorno. Perché l'amore è come Dio, è Dio, e lo trovo ovunque ci sia bisogno di amore nelle mie carni e sangue che si fanno dono. Grazie a te, Gesù. Lc 13,10-17 " Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e

Desiderio di Dio

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è amarci e lasciarsi amare nella sola libertà che esiste. Quella di amare. Signore Gesù, questo passaggio del tuo vangelo non illumina solo questa domenica di fine anno liturgico. Questa tua parola è la luce, la carne, il sangue, l'acqua, il sale di queste nostre esistenze impegnate  a seguirti per conoscere con la nostra vita la tua vita. Così dobbiamo aprire i nostri cuori al tuo cuore e lasciare che tu, tramite lo Spirito Santo, ci scrivi dentro per segnarli e ferirli, per farli gioire e ridere, con i desideri d'amore di D**. Quei desideri che questa tua parola indica e aiuta a fare nelle nostre vite. Ascoltiamo. Mt 22,34-40 " Allora i  farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».  Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Que

Vivere

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amando, non compatire con indifferenza. Bisogna partire dalla tua parabola, dall'albero di fichi che non dà frutti e non ne ha mai dato. « Perché deve sfruttare il terreno? » si chiede il padrone di tutto. Ma il vignaiolo dice che ci pensa lui, lavora, feconda, pota, dà vita, affinché anche quella pianta sterile dia frutto. D** eterno amore infatti ha desiderio di fichi che maturano, si fanno mangiare, sono buoni, durano alcuni giorni, ma è bello che ci siano questi giorni dove si possono mangiare i fichi, dove il padrone di tutto può venire nella sua vigna a gustare i fichi appena mature e anche gli uccelli del cielo vanno a mangiare quei fichi abbondanti nati dall'albero sterile del padrone di tutto. Perché se il vignaiolo, se tu, Gesù, ci metti lavoro e cura, passione e amore allora tutto nasce e cresce, la vita fiorisce, e solo allora si può accogliere e curare ogni dolore; perché siamo capaci di amare, perché siamo capaci di farci cibo e bevanda per la vita, come te. Per q

Saggezza

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è trovare ciò che è giusto fare nelle vite che vivo attorno a me. Tu ci rimproveri, Gesù, e ci chiami ipocriti, cioè falsi testimoni del nostro tempo. Sappiamo riconoscere mare e cielo, quando è il tempo dei fichi e quando arriva quello delle arance, come preparare un buon pranzo e come difenderci da un contagio, ma questa capacità di scelta non la applichiamo alle scelte della nostra vita che implichino cosa è giusto e cosa è sbagliato per me e per gli altri esseri umani attorno a me, specie per chi è piccola,debole e ferita. Ascoltiamo la tua voce che parla d'amore. Lc 12,54-59 « Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?  Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un

Scelta di Dio

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è l'amare totale che ci incendia, ci divide, ci ferisce, ci cura, ci  risana, ci guarisce, ci fa felici. Tu sei la scelta di Dio, Gesù, la scelta permanente di Dio per noi e verso di noi: amarci nella verità di farci vedere che siamo noi che ti abbiamo crocifisso e ti crocifiggiamo ogni giorno nelle vittime dei nostri agire. Ma D** ci ama in te e con te, fino all'estremo, per farci portatori del tuo fuoco che divide e unisce. Perché la sola unione d'amore che serve e resta nell'Eterno Amare è proprio quella che parte  dalle differenze, le sceglie, le mostra nella verità che sei tu, Gesù, e le libera dentro le nostre vite per liberarci dalla morte che ci opprime e ci fa ciechi e sordi all'amore eterno di Dio. Così, la sola nostra scelta obbediente alla scelta di D** di essere nella ( la ) tua vita di uomo, è  ascoltare la tua vita con le nostre realtà quotidiane . Lc 12,49-53 « Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un batte

Darti per

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stare con te, donarti per riceverti, attenderti per agire nell'amore e per fare l'amore come te.  Tu sei l'attesa presente, il dono da fare per poterlo ricevere, il ringraziamento che ci dona la vita e la ricostruisce ogni giorno più bella. Anche dentro tutte le difficoltà e le ferite dell'oggi. Tu non sei tra di noi se non nel dono reciproco delle nostre vite e nella costante imitazione della tua vita nelle nostre vite, che sono già colme di doni, come il ritorno del sole dopo una tempesta, come un fiore regalato senza una ragione, come il dono di se stesse, di se stessi, nel sesso fatto insieme a chi ami, come lo scambio di cibo e parole. Come la vita che ci viene donata e che dobbiamo donare a nostra volta. Come te, Gesù, di cui ascoltiamo la voce.  Lc 12,39-48 " Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora ch

Viviamo

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in attesa dell'Amore, facendo amore di tutte le nostre vite, nel frattempo. Il padrone di cui ci parli è l'Amore che si è incarnato in te, attraverso e grazie la libertà di Maria tua madre che ha accolto la Presenza, facendosi fecondare di te, suo figlio e Figlio di Dio. Ma questa realtà originaria della tua vita ci dice che la tua Parola proviene dall'intimità con cui Dio Padre Madre è stato sempre presente al tuo cuore, con consapevolezze e forza crescenti, da quando Maria donava a Dio le tue carni grazie alle sue carni che ti facevano maturare fino a diventare un umano infante, ti partorivano e poi,  insieme a Giuseppe,  ti rendevano forte nella tua crescita al mondo, fino alla tua proclamazione a Messia di Israele, re di Giuda e Signore di tutti gli spazi-tempi creati, sulla croce cui fosti appeso fuori Gerusalemme. Questa moltiplicazione di doni reciproci tra umano e divino è il padrone di cui ci parli in questa parabola sull'attesa, che significa essere sempre pro