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Visualizzazione dei post da dicembre, 2021

La Parola e la carne.

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Oggi, Gesù, non è questione di fede. La Parola di Dio, che è Dio stesso in quanto agisce per amore e nell'amore, si incarna. Mette la sua tenda fra di noi, ci abita. Dio si incarna attraverso e per mezzo di una ragazza di 15 anni che "ha fede", si fida e si affida al Dio che è presente nella sua preghiera e nella sua vita. Tu, Gesù di Nàzaret, "nato da donna, nato sotto la legge" (Gal 4,4) dalla condizione di Dio ti sei fatto carne e peccato per metterci tutte e tutti nell'amore di Dio che salva ed è vita. Questa è la proposizione fondamentale della tua vita e che tu ci hai trasmesso in e con ogni istante della tua realtà di uomo che è stato ed  è anche la Parola di Dio incarnata. Questa è ciò che chiamiamo la nostra fede e che è detta da tutte le persone che vogliono seguirti.  Eppure non è questione di fede, ma è questione di carne che è parola, e che si nutre di te, della Parola di Dio. È questione d'amore. Se scegliamo l'amore o no. Ascoltiamo co

In principio.

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Ma che cos'è "in principio", Gesù Signore? L'ultimo giorno dell'anno secondo il mondo veniamo chiamate e chiamati a pregare su ciò che è in principio, su ciò che è la realtà di quel Dio che è, era e viene. In principio è la vita, cioè l'amore.  Dio è lo slancio verso il dono di sé, verso "fare l'amore" per costruire l'amore in noi e attorno a noi, nelle vite che crescono, maturano, si fanno cibo e nutrimento, ricchezza dell'amore che vive solo morendo e donandosi completamente nell'altro da sé. Questo è Dio che ci racconta Giovanni, cioè tu, Gesù. Infatti in principio è sempre l'amore, come lo è in ogni momento dei nostri vivere e pure in quel nascondimento della vita che è la nostra morte carnale, passaggio alla Pienezza d'amore, transito alla realtà di quell'amore Dio che ci desidera. Ascoltiamo il cantico di Giovanni innamorato di te, amante di quel Dio Amore che lui ha conosciuto e toccato. Gv 1,1-18 " In principi

Chi ti aspetta, Gesù,

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ti riconosce e ti loda, quando ti vede. Chi è Anna? Una vecchia donna,legata al Tempio di Gerusalemme, dove vive una vita di preghiera continua a Dio, sicuramente una preghiera di lode e ringraziamento. Viene chiamata "profetessa" ma di Anna, Luca non riporta le parole, solo dice che loda Dio per te, Gesù, e che parla di te a " quanti aspettavano la  redenzione di Gerusalemme ". Ma che cosa ascoltiamo in questo episodio, se ci lasciamo ferire il cuore dal tuo sorriso di pochi giorni, Gesù, e dalle tue prime lallazioni infantili? Lc 2,36-40 " [ Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore ] C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mis

Presentare Dio

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significa...? Maria e Giuseppe presentano il bambino di pochi giorni al Tempio di Gerusalemme, perché i primogeniti di Israele sono sacri al Signore, che ha riscattato Israele dall'Egitto al prezzo del sangue dei primogeniti egiziani. Non è solo una memoria, è molto di più: è ricordarsi di Dio, riconoscere la Sua Presenza nella carne e nella vita dei propri figli nati per primi, i più desiderati. In questa tua presentazione e in questo "sacrificio", in questo tuo "farti sacro", tramite Maria e Giuseppe, davanti alla Maestà di Dio, tu, Gesù, ci raccogli tutte e tutti e ci offri a Dio come amore donato. Perché tu sei già questo amore donato, questa vita santa che si fa morte e peccato per toglierci dal male, per "farci sacre e sacri" dell'amore che riceviamo in dono da te e che, anche noi, doniamo gratuitamente. Siamo con te, Gesù, per essere il solo sacrificio che Dio ama: la tua carne bisognosa di aiuto perché innamorata. Ascoltiamo, con il cuore f

Innocente.

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Ma davanti a chi? Solo tu, Altissimo Amore, sei innocente. Erode massacra figli non suoi, sotto i due anni, a Betlemme e dintorni, divorato dalla furia delirante e imbecille del suo potere di morte. Erode il grande. Grande nella dissipazione e nello spreco della morte che impone. Quindi minuscolo, microscopico, evanescente e parassita, come un bacillo o un virus. Caino si comporta da parassita quando uccide Abele. Così si comportano da parassiti tutti i governanti della Terra che impongono la morte a persone che vogliono solo vivere: in Polonia, in Bielorussia, in Ungheria, in Ucraina, in Russia, in Yemen, in Siria, in Kurdistan, in Turchia, ai confini tra Usa e Messico, in Myanmar, in Cina, nelle terre degli Uiguiri, in Tibet, nelle molte terre chiamate India, in Brasile, nelle Afriche, nelle terre d'occidente dove tramonta il sole insieme all'umiltà dell'amore; lì e qui, ovunque la furia demente di un qualche minimo potere imbecille sia fatica delirante di dare morte a ch

Vederti,

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vedere l'amore, la carne dell'amore. Che cosa vede Giovanni, Signore Gesù, quando vede il tuo sudario? Che cosa vedono i pastori quando ti guardano, adagiato in una mangiatoia, coperto di paglia e calore di animali? Che cosa vedono i Magi, che ti trovano perché hanno seguito una stella per migliaia di chilometri? Che cosa vedono Simeone ed Anna quando ti incrociano al Tempio otto giorni dalla tua nascita? Che cosa vede Maria tua madre, lei che conosce tuo Padre, quando ti porta al seno appena ti ha partorito e subito dopo che ti ha lavato? Che cosa vediamo noi, quando ti mangiamo, con fame vera, nelle liturgie che ripetono e ricordano, fanno sempre viva tra noi la tua cena d'amore? Tu sei Dio che si è fatto carne per potermi amare nella carne. In questa carne ti devo vedere, amare e ascoltare  Gv 20,2-8 " Maria di Màgdala corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sap

D** ci regala

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amore, lo fa senza misura, lo fa personalmente, una a uno. Ascoltiamo quelle parole che conosciamo, ascoltiamole con la carne, con la bocca, con le viscere, con i ventri, con i sessi, con le mani e i piedi, con le ossa, con tutta la nostra esistenza che freme per vivere, a qualsiasi età siamo, in qualsiasi condizione di realtà ci troviamo, in ogni situazione di salute e/o malattia esistiamo.  Siamo fatti per vivere e per vivere intensamente. Per questo l'annuncio di Isaia, ascoltato con cuore di carne e sangue, è straordinario e fa il paio con quello di Luca. Is 9,5 " Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio Potente, Padre per sempre, Principe della pace .". Lc 2,8-12 " C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge.  Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li av

L'annuncio

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del sole che sorge dall'alto, sposo che viene alle nozze. Non c'è più tempo, tutto è finito e tutto inizia, finalmente! Lo sposo è giunto alle nozze e la sposa è pronta. Ma le metafore nuziali sono povere davanti alla realtà di ciò che è accaduto e accade ogni anno che celebriamo il Natale, cioè il giorno della nascita di Gesù di Nàzaret, figlio carnale di Maria di Nàzaret, figlio d'amore e giustizia di Giuseppe di Nàzaret della casa di re Davide.  Figlio di Dio e Suo Cristo, Messia e re di Israele, Signore e Dominatore di tutte le genti, ristoro e fonte d'amore per chi ha ed è fame e sete d'amore in ogni istante della sua vita. Manca mezza giornata al Natale di Dio in carne umana. Perché è questo che festeggiamo: ci è stato regalato un bambino, Dio ci costruisce una casa fatta di carne, sangue, ossa, desideri, amore. Ascoltiamo le Sue parole. Lc 1,67-79 " Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d’I

La mano di Dio,

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carezze dell'Amore che vive. Dio ama, sempre e ciascuna creatura vivente, per ciò che essa è e per come vive ciò che è. Il "mistero" di D** è proprio l'immensità di questo amore e la sua realtà di essere vivo sempre e solo nei particolari di questa vita che sto vivendo, proprio in questo momento. L'enormità di questo amore ci spaventa eppure è solo qui la storia, la narrazione dei vangeli e del Nuovo Testamento: Dio conclude la sua azione d'amore verso di me incarnandosi, prendendo dimora a casa mia e vivendo come vivo io, vivendo per me e morendo per me. Il "segno visibile" e il "sacramento" di questa perenne scelta d'amore, che è la realtà di chi noi chiamiamo Dio, è Gesù di Nàzaret che nasce da Maria di Nàzaret a Betlemme di Giudea.  Giovanni figlio di Zaccaria è il preambolo di questa scelta.  Dio sceglie il Suo precursore e lo inonda subito del Suo Spirito, in modo che Giovanni abbia una strada aperta davanti a lui: la scelta liber