Vederti,

vedere l'amore, la carne dell'amore.
Che cosa vede Giovanni, Signore Gesù, quando vede il tuo sudario? Che cosa vedono i pastori quando ti guardano, adagiato in una mangiatoia, coperto di paglia e calore di animali? Che cosa vedono i Magi, che ti trovano perché hanno seguito una stella per migliaia di chilometri? Che cosa vedono Simeone ed Anna quando ti incrociano al Tempio otto giorni dalla tua nascita? Che cosa vede Maria tua madre, lei che conosce tuo Padre, quando ti porta al seno appena ti ha partorito e subito dopo che ti ha lavato?
Che cosa vediamo noi, quando ti mangiamo, con fame vera, nelle liturgie che ripetono e ricordano, fanno sempre viva tra noi la tua cena d'amore?
Tu sei Dio che si è fatto carne per potermi amare nella carne. In questa carne ti devo vedere, amare e ascoltare 
"Maria di Màgdala corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.".
Ascoltando con tutto il nostro cuore di carne, con le realtà delle nostre vite piene di così tante esperienze diverse, rileggiamo le cose che scrive quel Giovanni che tu amavi nella sua prima lettera: «Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi –, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi» (1Gv 1,1-4). 
Che cosa vede chi è amante in chi è amata, amato?
Una carne? La vita, che si manifesta nelle carni, per noi e per la Pienezza d'amore che è l'Altissima Presenza. Queste nostre carni così vive con tutte le loro potenze, le loro forze, le loro vittorie, con le loro ferite, le loro fragilità, le loro sconfitte. Queste carni che si amano nelle libertà di tutti i doni dell'amare ed in cui si è manifestata la vita «che era da principio» e che sempre vive, che è Dio Pienezza dell'amore, di ogni amore. Giovanni è stato amato da te e ti ha amato. La sua vita e la tua si sono incontrate, hanno coinciso e si sono unite nelle carni che eravate, nelle strade che avete percorso, nei cibi condivisi, nei sorrisi e negli sguardi. Giovanni vede i teli e il sudario "che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte" e "crede". Cioè ti vede risorto nella bellissima carne che eri e che lui "contemplava" ogni giorno che vivevate insieme. Anche noi, insieme a lui, per la gioia di farci amare e di amarti.
Aiutaci, Gesù, a vederti risorto in ogni carne che conosciamo, per amare con tutta l'umiltà e la gioia della tua vita.
Amen amen, sposo.
ciao r

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