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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

Le cose nascoste

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sono la verità dell'amore, la sua vittoria. Tu sei l'amore che vince, che ha già vinto. L'amore che sta vincendo. Anche se dobbiamo ammettere il nostro peccato, Gesù, perché noi manchiamo di fede e, nelle attuali circostanze del mondo, spesso a noi sembra che  non  sia così. Sempre più oggi a noi sembra che la malvagità umana stia più costruendo inferni, ancora luoghi dove ammazzare donne inermi creatrici di libertà e poeti indifesi creatori di bellezza. Ma il tuo amore sta vincendo, questo  tuo amore che fa esistere il mondo e dà forza, vita e bellezza a tutto ciò che esiste in noi e attorno a noi. Nutriamoci del tuo cibo: questa bellezza di amare. Mt 13,31-35 " Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengon

Il 'mio' tesoro,

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Gesù, sei tu: presente  amore immenso. Forse conviene partire dallo scriba. Ricordiamo chi è uno scriba: si tratta di una persona che dedica la vita alla Scrittura, cioè alla Legge o Insegnamento di Dio, il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Davide e che tu chiami Padre. I due termini italiani, Insegnamento e Legge, in ebraico sono sinonimi. Indicano Dio che si occupa del suo popolo, cioè di noi umani che siamo stati creati e voluti dall'amore Dio a sua immagine e somiglianza, per cui siamo simili a Dio e in molti modi. Così lo scriba è chi cerca di capire questo insegnamento d'amore e legge di vita, come si è raccolto nella tradizione di Israele, di cui tu, Gesù, sei la parte consapevole e determinata che compie la Legge. Ascoltiamo le tue tre parabole sul regno dei cieli, come uno scriba che dal suo tesoro della Scrittura riesce a prendere le cose che servono a capire ciò di cui ci stai parlando. Ascoltiamo la tua vita che ci parla, Gesù. Mt 13,44-52 " « Il regno dei

Tu,

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Gesù di Nàzaret, la vita innamorata che non ci sarà tolta. La bellezza dell'amore è il dono. Il dono silenzioso che è presente, ci vive di gioia e piacere quando serve, nel momento in cui è utile. Anche se, spesso, non sembra così.  Tu, Gesù, sei questo dono e arrivi sempre al momento giusto. Sei la parte migliore, la vita innamorata che non ci viene tolta, perché sei Dio e figlio di Dio, sei " chi viene nel mondo " per liberarlo da quel male che hai già sconfitto sulla tua croce e di cui ancora soffriamo manifestazioni di odio. Sediamoci ai tuoi piedi  come Maria,  pure trascurando qualche servizio, e godiamoci il tuo amore che nutre di Dio e della sua presenza; veniamoti incontro come Marta, per rimproverarti che non c'eri, sapendo che ora sei qui e niente e nessuno ci toglie il tuo amore. Ascoltiamo e mangiamo questo cibo che ci porti e ci fa miti e umili di cuore, come te, come Dio. Lc 10,38-42 " Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna

La buona terra,

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dove stanno il tuo cuore, la tua carne, la tua vita, Gesù. Il tuo amore vuole vivere e riposare in noi, vuole gioire e fare felicità di noi e con noi, Gesù, ma proprio il tuo amore concreto, quella tua carne e sangue, quella tua vita che ci regala, ogni giorno, l'amore Dio che vive e fa frutto. Tu sei quest'amore, Gesù, perché sei il più amato, il diletto, sei l'amore forte e aperto a ogni dono, che sa morire come seme in ogni terreno buono che ti accoglie per dare vita e vivere, e, proprio così, si fa conoscere capace di produrre un frutto abbondante, inatteso, ricco e generoso ben oltre ogni nostra possibilità umana. Ascoltiamo la tua  stupenda  spiegazione, della parabola del seminatore. Accogliamo la tua parola che ci ama. Mt 13,18-23 « Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è s

L'ascolto

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fatto con tutta la vita, non solo con la mente e l'anima. Ci sei tu, Gesù, e la tua presenza tra noi è decisiva. C'è davvero 'un prima e dopo di te', ma che è molto più profondo e decisivo di quello stabilito nelle nostre storie umane con l'uso dell'uso della forza, dalle nostre violenze. Il vero 'prima e dopo di te' riguarda la possibilità e la capacità di amare, di vedere affermarsi e vincere quella realtà dell'amore che Matteo chiama 'regno dei cieli' e che tu porti avanti con tutta la tua vita. Questa è la beatitudine che sottolinei per le tue amiche e i tuoi amici che si fanno tue discepole e discepoli, e quindi per noi che veniamo da te dietro a loro a grazie a loro. « Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano ». Ascoltiamo le tue parole d'amore con la realtà della nostra vita coinvolta in te e con te. Mt 13,10-17 " I discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con pa

Spargere D**,

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donare l'amore come rugiada, come luce e vita, come cibo. Insistere sulla parabola del seminatore è molto giusto. Ci mette in condizioni di imbarazzo serio, proprio per la distanza che questa tua parabola mostra tra ciò che siamo, ciò che possiamo fare insieme a te, e invece ciò che tu fai in noi e di noi se ti lasciamo lavorare nelle nostre vite. Non è solo il fatto del seminatore generoso e incosciente. È proprio il fatto che la parola di Dio ha comunque un effetto, ma che questo effetto dipende anche da noi. Anche, certo, ma è una partecipazione decisiva e che apre la strada all'instaurazione del tuo regno in noi e tra noi. Ascoltiamo con la vita aperta al tuo amore così forte. Mt 13,1-9 " Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.  Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre se

Dominio di Dio

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è solo amore, dono di sé. Non possiamo neppure insistere, Gesù, sul fatto che Giacomo e Giovanni non avessero capito niente, mandando pure la loro mamma da te a chiederti un posto di prestigio al tuo governo, che loro vedevano imminente. Con ogni evidenza.  Infatti, con altrettanta evidenza, noi siamo esattamente nella stessa condizione, perfino peggio, perché noi siamo qui dopo e a causa della tua morte e risurrezione, cioè dopo l'annuncio del Vangelo "a tutte le creature" da parte dei tuoi amici. Infatti noi continuiamo a pensare che il dominio di Dio sia il modello di riferimento dei nostri domini: come noi dominiamo sulle creature e sulle persone umane, così Dio domina su tutto e su noi. Niente di più sbagliato, almeno stando alle tue parole. Così ascoltiamo con umiltà l'amicizia, affettuosa e ironica, che sei per i tuoi amici e la loro mamma preoccupata della loro carriera con te. Mt 20,20-28 " Allora si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i su

Il segno

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dell'amore. Qual è il segno dell'amore? Quale possibile 'prova' d'amore può dimostrare l'amore? Solo l'amore vissuto è segno e prova di ogni amore che vive in noi e tra noi. Amare e lasciarsi amare significano, insieme e nello stesso momento, fiducia e fedeltà. Ma non fedeltà immediata, di carne. Non direttamente e sopratutto o, addirittura, soltanto 'fedeltà sessuale'. Invece è la fedeltà di cuore, l'accoglienza che resta e si compromette sempre, che accetta le diversità e le ascolta, le accoglie. La fedeltà come amicizia disponibile e accoglienza pronta e senza giudizio. Tu, Gesù di Nàzaret, amico e sposo, sei questa fedeltà all'amore che è la sola prova, l'unico segno dell'amore che è possibile chiedere e ricevere. Così, ascoltiamo la tua vita che ci parla d'amore. Mt 12,38-42 " Allora alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».  Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adult

L'attesa mite

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e forte di Dio che vince solo con l'amore: il regno dei cieli. Che cos'è il regno dei cieli, Gesù? Però non bisogna iniziare in modo così diretto. Tu non dai una definizione di "regno dei cieli", come scrive Matteo, o di "regno di Dio" come scrivono gli altri evangelisti. Tu dai solo indicazioni, parli per parabole. Allora conviene chiedersi, per prima cosa e sempre, che cosa sono  le parabole  per te e nella tua missione. Qui Matteo ne dà una interpretazione forte e lo fa citando il salmo 78,2: " Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo ". Gesù sei qui per mostrare a tutti, a ciascuna e ciascuno di noi, la realtà del tuo amore, l'amore Dio di cui tu sei il portatore nella tua vita di carne e sangue; un amore che vince, anche se viene sempre contrastato e offeso.  Il regno dei cieli è vittorioso, anche quando non sembra. Anche se non sembra. Gesù, quindi, tu parli in parabole perché la tua parola

L'amore è fisico,

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reale, vuole la tua presenza in corpo, carne e sangue d'amore. Che cerca Maria di Magdala, al buio di quel primo giorno della settimana? Cosa vuole Maria, prima che sorga il sole di quel giorno, per lei tristissimo nella sua memoria della tua morte? Non vuole niente. Sei morto, in croce, e lei era lì con te, a bere e mangiare ogni grammo della tua sofferenza. Con te è morta anche lei. Ora vuol stare vicino a te, al tuo sepolcro, protestando contro Dio (ne son certo, Gesù!) per la tua morte. Ma il sepolcro è aperto.  Maria di Magdala non controlla nulla. Se il sepolcro è aperto, tu non sei più lì, ti hanno portato via. Lei è donna, nulla può fare. Corre, corre a chiamare i maschi, i tuoi amici e discepoli, che sono tristi e svegli pure loro. Il tuo sepolcro è aperto e loro non sanno dove sei. Bisogna cercarti, Gesù; tu non sei mai dove, secondo noi, dovresti essere. Tu sei dove ti chiama l'amore. Dove c'è amore e bisogno d'amore, tu sei lì. Ascoltiamo. Cv 20,1-2.11-18 &q