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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

Sei Re, tu, lo Sposo crocifisso

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e l'amore di chi nasce dalla Verità. « Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce ».  Che cosa vuoi dire, Gesù? in che modo la verità si esprime in te, il Re rinnegato, rifiutato, ucciso fuori dalla città? Tu sei la verità. Ma allora la verità è in croce fino alla fine del mondo, quando tornerai nella Gloria delle tue amiche e dei tuoi amici: puttane, schiave, serve, mogli stuprate, bambine stuprate e vendute come schiave, uomini bastonati e massacrati, ragazzi stuprati, castrati, venduti come schiavi, storpi, ciechi, derelitti, povere, disperate, sole, senza niente. Il tuo corteo di Gloria ci stupirà, Signore Gesù, e solo allora capiremo perché solo tu, Agnello immolato alla furia umana, puoi aprire il libro della Storia Umana e leggerlo.  Noi possiamo solo seguirti, ascoltando in silenzio la tua Parola, Presenza di Dio. Gv 18,33-37 " Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?»

Lo spazio-tempo è di Dio

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 ogni vita è Sua. Che cosa possiamo pregare, Gesù, cosa dobbiamo pregare davanti a questo tuo Vangelo, di fronte a questa tua bella notizia? In un punto ho trovato una nota che suona bene al mio cuore: « Dalla pianta di fico imparate la parabola ». Siamo nella vita, nel dispiegarsi del tempo, dello spazio-tempo, e qui viviamo. Dobbiamo capire, sentire, leggere ciò che avviene attorno a noi e in noi, per poter essere davvero fedeli all'amore cui siamo stati consegnati. Da quello che succede attorno a noi e in noi impariamo, con mitezza e umiltà di cuore, a vedere Dio e il suo arrivo. Aspettiamo di vedere i germogli crescere e le prime foglie spuntare. Senza pensare che dipenda da noi, perché da noi dipende solo l'aiuto alla vita. La fonte che consente la vita e la crescita del fico non è nostra. Perché è di Dio, la Potenza. Gesù, qui ci parli della Potenza che torna a vivere nel mondo come giustizia, e come amore. Amore vivo nell'annuncio del tuo ritorno, Sposo e R

Le povertà di Dio

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e le nostre ricchezze. Gesù, tu ci insegni l'amore e l'umiltà, quella povertà dell'amare che possiede soltanto se stessa, cioè il dono di sé all'altra, all'altro, perché loro possano vivere di noi e di questo amore donato. Perché abbiano nell'amore e dall'amore la vita. In abbondanza. Di questa vita giocata solo nell'amare e nell'amarsi/amarci tu ci offri in questo bellissimo vangelo due esempi, uno negativo e uno positivo. Sembra che parli di religione, di modi per adorare e amare Dio, e invece no. Parli solo d'amore e di che cosa è amare, amarsi/amarci. Ascoltiamo Marco che ci parla di te e ci riferisce le tue parole.   Mc 12,38-44 " Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. E

Vicini al regno, vicini ad

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amare: ciò che è la cosa più forte dell'umano, nell'umano, oltre l'umano. In fondo, Gesù, potrei anche fermarmi al titolo, senza neppure precisare che cos'è questo "amare" che ci fa uguali a te, capaci di diventare, come te, Dio. Per stare dove tu sei da sempre. Se amiamo. E questo "se" non è un se condizionale, non è "solo in quanto" amiamo e solo in quel modo lì. Invece mi sembra un se causale: "se" amiamo, se siamo capaci di quest'amare, allora esso diventa origine e forza della sequela che ci rende simili a te, che ci fa capaci di stare dove tu sei: Dio. Perché Dio è solo amare, amore in atto e vita. Copula incessante tra il divino e la creatura e al cui centro ci sei tu: Gesù di Nazareth, il figlio di Maryam di Nazareth, il Dio incarnato. Il Maestro che ci insegna, con la sua vita, che amare non è essere, ma fare e vivere. Questo tu ci ricordi in questo stupendo episodio così breve raccontato da Marco. Ascoltia