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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

La scelta

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impossibile e le nostre cecità e sordità di cuore. Ma, Gesù, si sceglie il male? Evidentemente sì, ma non è questo il punto. Tutte le descrizioni evangeliche della scelta di Giuda di consegnarti ai capi dei sacerdoti sono prive di motivazioni. Ma anche le parabole sulla contrapposizione tra scelta d'amore e scelta di morte nelle nostre vite sono prive di motivazioni. Scegliere il male è decidere la morte per qualche persona; e che sia morte fisica o spirituale non interessa, sempre morte è: togliere a qualche creatura di Dio la speranza e l'esperienza dell'amore. Scegliamo il male? Sì, certo che scegliamo il male, Gesù,  ma quasi mai - forse mai - sappiamo quello che facciamo: siamo pieni di buone intenzioni, tutte infernali. In realtà ci salva solo l'amore, quello attivo, che si dona ogni giorno, con prudenza e attenzione consapevole, ma gratuitamente, senza alcuna contropartita. Ascoltiamo questo amore, Gesù, agire nella tua vita. Mt 26,14-25 " Allora uno dei Dod

La fragile

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delicatezza  del bene e la dura inconsistenza del male. Perché conosciamo il gesto di Giuda? Perché questo gesto di tradimento dell'amore innocente è ancora ricordato? Perché Dio Padre Madre, a cui nulla è impossibile, è passato attraverso questo gesto di morte, di rifiuto della vita, per edificare la sua gloria tra di noi e procurarci la salvezza, offrendoci, nel corpo di Suo Figlio, la realtà di essere redenti dalle inconsistenti e cieche scelte di morte con cui proviamo a dare realtà al vuoto del male. Quindi ricordiamo non il tradimento, ma l'amore che Dio rende vivo e presente in noi e tra noi, solo in e con Gesù di Nàzaret, nella sua Passione, Morte, Risurrezione. Ascoltiamo con tutta l'attenzione del cuore. Gv 13,21-33.36-38 " [Mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».  I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli

Prepararti

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per l'amore. È la tua settimana, Gesù, quella che fa da culmine alla tua vita: qui la tua vita si rivela e offre a noi come salvezza senza fine, potenza dell'amare inarrestabile di Dio, quella Potenza infinita che tocca e conosce ogni abisso e abita ogni esistenza. Quindi facciamo memoria della settimana veramente santa, quella che resta nell'esclusiva proprietà di Dio Padre Madre, quella Sua settimana attorno a cui ruotano tutti gli altri spazi e tempi, con le loro piccole potenze infelici, ferite, capaci solo di dare morte, bisognose di quelle vite d'amore che arrivano solo dall'Eterno Amare. Tutto inizia con un profumo in mani di donna, suppongo giovane, che ti accarezzano. Assaporiamo tutti questi gusti dell'amore. Gv 12,1-11 " Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.  Maria allora prese trecento grammi

Nome di Dio,

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nome d'amore, nome di libertà. Devo chiederti perdono, Gesù, pubblicamente. Infatti ho escluso il titolo che mi è salito al cuore appena ho letto il vangelo di Marco: "Cristo re". Tu hai sorriso della mia diffidenza e mi hai chiesto qual'è, secondo il mio cuore, il nome di Dio. Il Primo? ti ho chiesto; non hai risposto e ti sei allontanato. Avevi da fare altrove e come aiuto me ne hai già dato moltissimo.  Tu sei "Cristo re", Gesù. Sei il Messia di Israele, l'Unto del Signore, colui del quale Dio ha testimoniato , pubblicamente e più volte: « Tu sei mio figlio,  io oggi ti ho generato ». Proprio per questa missione della tua Incarnazione, sei il Sovrano delle storie umane, il Sire completo e finale di ogni spazio-tempo, " un  Agnello che sembrava sgozzato, ma stava ritto in piedi " ( Ap 5,6 ), quello che testimonia Giovanni nell'Apocalisse come l'unico, in cielo in Terra in ogni luogo, in grado di leggere il rotolo di tutte le storie um

Senza Gesù

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manca ogni festa: sei tu la festa, Gesù. Ci sono due cose che mi colpiscono in questo vangelo. La più importante la scrivo dopo.  La meno importante è il modo, insieme ironico e sapiente, in cui Giovanni presenta quell'atteggiamento radicalmente intriso di male che è la nostra illusione di poter "comprare il futuro", come dice un personaggio dal nome simbolico di Noah Cross nel  grande film di un regista ateo e peccatore. Caifa la pensa esattamente come Noah Cross e vuol comprarsi il futuro uccidendo Gesù di Nàzaret che, nelle sue opere e nelle sua vita, si manifesta come Figlio di Dio e Messia Re di Israele. Anzi, dice di volerlo comprare per la nazione intera al piccolo prezzo della vita di un uomo: « Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera! ». Ma il futuro è sempre in grembo a Dio, ogni futuro appartiene solo ai suoi desideri d'amore. Neppure la "morte di

Diversità

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tra fare e dire secondo Dio e secondo gli umani. Volevo scrivere "la differenza", perché una differenza si coglie facilmente. Basta guardare dal "giusto" punto di vista e si nota subito dov'è la differenza e come funziona. Diverso e diversità sono un'altra cosa, hai ragione, e spesso la diversità non si nota in ciò che fa differenza. Tra un fondamentalista e integralista cristiano, uno islamico, uno israelita (e i maschili sono scelti, non appartengono alla grammatica) ci sono molte differenze, anche profonde, ma dal tuo punto di vista sulla croce non c'è alcuna diversità. Questo brano di Giovanni mi commuove perché c'è il tuo sforzo d'amore di farti accettare nonostante tutta la diversità di Dio Padre Madre di cui sei testimone e Gloria. Ascoltiamoti con attenzione, ne va della vita. Della nostra vita. Gv 10,31-42 " Di nuovo i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte d

Carne di Dio:

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desideri e amori di Dio. La povertà della narrazione di Luca, Gesù, si incontra e  si scontra con  la semplicità di Dio, Potente Eterno che agisce nel mondo, trasformandoci nell'ascoltare questo racconto. L'angelo Gabriele è Dio stesso, tuo Padre, che va a trovare una ragazza a cui propone di fare un figlio. Scritto così, Gesù, sembra pure peggio, anche perché il "figlio" che Dio vuol concepire in e con Maria di Nàzaret sei proprio tu. Allora cosa dobbiamo ascoltare, in questo racconto, che ci riguarda profondamente e che appartiene alla nostra vita di oggi, del mio oggi quotidiano? Mettiamoci nelle mani dell'Amore Dio, apriamo il cuore alla Sua tenerezza di vita. Lc 1,26-38 " Al sesto mese l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».  A q

L'amore è libero

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il male è schiavitù. Tu sei libero, Gesù, perché vivi sempre nell'amore e, quindi, non giudichi nessuno, ma dici sempre la verità. Ma questa verità è che dobbiamo seguirti come impegno d'amore, non come osservazione dottrinale e affermazione teologica. È sull'amore che siamo davvero tuoi discepoli e crediamo alla tua parola, trionfante su una croce. Su quell'amore che accoglie e risponde, ascolta e si fa tempo, preghiera, attenzione. Questo è, davvero, uno dei cuori più caldi e pulsanti di tutta la tua Presenza, Gesù: « Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi ». Questa è la tua parola, quell'amore che ascolta e accoglie, che libera e sostiene. Quest'amore che ci fa libere e liberi, figlie e figli nella Casa di Dio. Ascoltiamo il tuo cuore che canta e ci chiama, Gesù. Gv 8,31-42 " Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli;

Gesù, chi sei?

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Davvero scriverò chi sei per me, Gesù? Iniziando dall'inizio e senza farla lunga? Questo mi chiedi? « Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati ». Da qui bisogna passare, da te che sei carne, sangue, sesso, passioni e azioni, gusto e bellezza, sete e fame, desiderio e dono, proprio come ciascuna e ciascuno di noi, ma " non sei di quaggiù, non sei di questo mondo ". Tu sei da D** Immensità Amante, Polifonia Armonica e Disarmonica di tutte e ogni vita, Padre Madre Santa e Vivente; che " sei da Dio " lo fa vedere la tua obbedienza all'amore portata " fino alla fine ", condotta con umiltà e innocenza fino all'amore di croce, fino alla Gloria di Dio mostrata sulla tua croce. Ma cosa significa? Cosa dobbiamo capirne di questa tua offerta d'amore per viverla nelle nostre vite e, così, vi

L'amore libera,

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la violenza umana oltraggia e uccide. La scena iniziale è di quiete e di pace. Sei andato al monte degli ulivi a pregare, ora sei seduto da qualche parte del Tempio a insegnare l'amore a chi ti ascolta. Poi la pace è spezzata da rumori di corpi in movimento, di voci e grida. Lì dove sei tu irrompe un gruppo di maschi vocianti con al centro una donna, che immagino giovane e bella, nuda o seminuda, terrorizzata, spintonata, gettata davanti a te. Mentre qualcuno fa silenzio, tu non la guardi, chini il capo e inizi a scrivere sul pavimento del Tempio una lettera che leggerà solo il cuore di quella donna colpevole, spaventata e oltraggiata. Ascoltiamo questo tuo silenzio pieno di pudore, Gesù, per imparare amore. Gv 8,1-11 " Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.  Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e

Il giudizio

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è l'amore: bisogna scegliere di amare la vita oltre la propria vita, per donarla liberamente fino alla morte, fino alla Vita. Ci chiami al tuo servizio, ma quello che indichi è uno strano servizio: condividere la tua vita, fino in fondo. Dobbiamo stare dove sei tu, fare come fai tu, vivere come vivi tu: « Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore ». Fare così mi pare che sia molto più da amiche e amici che da servitori e infatti, subito, indichi la conseguenza, radicale e profonda, di questo servizio condiviso fino nell'intimo delle nostre vite unite alla tua: « Se uno serve me, il Padre lo onorerà ». L'onore che il Padre dona è l'Amore eterno, ciò che è la Sua natura e la Sua realtà propria, il Suo mostrarsi al mondo come fonte di ogni bene, vita preziosa che non può mai essere distrutta e ferita. Mettersi al tuo servizio, Gesù,  allora  significa condividere l'amore di cui sei capace e diffonderlo, in ogni modo e forma, nell

Perché Dio?

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che è lo stesso che chiedersi, perché l'amore, perché amare? In questo brano  e ,  in realtà,  in tutto il Vangelo di Giovanni  è evidente che la tua presenza divide. Ci divide. Non c'è tolleranza verso di te e verso chi ti segue, ma solo rifiuto e furore. Mi chiedo perché e trovo la risposta solo nel cuore più intimo e profondo della tua presenza tra di noi, fatta di parola e fiducia: tu ci proponi, ci chiedi, di amare e farci amare come tu hai amato e come hai cercato e desideri di farti amare, di essere amato. Davanti a te e contro chi ti perseguita, e combatte chi ti segue, vale e varrà sempre, finché non torni, la risposta delle guardie del Tempio davanti ai loro capi:« Mai un uomo ha parlato così! ». Ascoltarti è credere che si può amare, che il libero amore reciproco è il compito, esistenziale ed etico, che Dio desidera per noi e che ci dona, proprio insieme a te e a tutta la tua vita. Davvero, Gesù: ascoltarti è il primo passo, quello indispensabile, per vivere e amare