Prepararti

per l'amore.
È la tua settimana, Gesù, quella che fa da culmine alla tua vita: qui la tua vita si rivela e offre a noi come salvezza senza fine, potenza dell'amare inarrestabile di Dio, quella Potenza infinita che tocca e conosce ogni abisso e abita ogni esistenza. Quindi facciamo memoria della settimana veramente santa, quella che resta nell'esclusiva proprietà di Dio Padre Madre, quella Sua settimana attorno a cui ruotano tutti gli altri spazi e tempi, con le loro piccole potenze infelici, ferite, capaci solo di dare morte, bisognose di quelle vite d'amore che arrivano solo dall'Eterno Amare. Tutto inizia con un profumo in mani di donna, suppongo giovane, che ti accarezzano. Assaporiamo tutti questi gusti dell'amore.
"Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.".
Quest'episodio della donna, giovane, che ti profuma e ti carezza è in tutti i vangeli, in diversi contesti, con l'azione riferita ai piedi, come qui, o al capo e ai capelli. Giovanni contestualizza l'episodio, e lo legge dentro la vita di queste due amiche tue, Gesù, Marta e Maria, che ti ospitano e sono chiaramente padrone della loro vita, non dipendendo da un uomo, certamente non da Lazzaro che tu risusciti ma a cui non dai un ruolo di cui è privo. L'episodio ha, di per sé, una altissima valenza erotica che provoca reazioni di imbarazzo e repulsione, sentimenti di cui i vangeli son testimoni, con i mormorii (e forse proprio le offese a voce più o meno alta) contro questa donna che ti accarezza intimamente, ma in pubblico, sfidando ogni regola di decenza. Tu la difendi. E ne interpreti il gesto in un'azione tipicamente femminile: la cura dei morti. Quando il corpo umano ritorna inerme, incapace di badare a se stesso, le donne tornano a prendersene cura, con la stessa intimità libera e innamorata che hanno con i corpi degli esseri umani infanti. È l'unzione della tua sepoltura. Certo, è così, ma resta anche il gesto innamorato di una donna che, in un momento di tensione altissima verso di te (c'è stata la risurrezione di Lazzaro e i tuoi annunci della tua passione e morte più di qualche effetto devono averlo avuto), ti manifesta pubblicamente il suo amore, compromettendosi con te, preparandoti all'amore che stai per dare. Aiutaci a fare così anche noi, Gesù, Signore dell'amare.
ciao r

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