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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Famigliari di D**

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straniere tra le loro sorelle e amiche, nemici ai propri fratelli. Vedo due sensi, due vibrazioni di suoni e musiche, in questo bel vangelo diventato proverbio, cioè passato a "luogo comune", a qualcosa che c'è e a cui non si pensa. Ma la tua parola va ascoltata sempre, con tutta la nostra forza e con l'intera nostra capacità e scelta di accogliere.  Apriamoci a te, allora, Gesù. Mt 13,54-58 " Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.  Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi .". Qual'è la &qu

La rete del regno

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raccoglie ogni persona senza separare quelle buone da quelle cattive.   Infatti solo D** separa definitivamente il bene dal male, perché solo il Sommo Amore conosce profondamente la nostra vita e sa perché e com'è successo che talvolta riusciamo a fare il bene che desideriamo e  sempre  facciamo  il male che non vogliamo. Perché solo D** ama e sa amare.  Ascoltiamo la tua voce, Gesù, questa Parola di D** che sei tu, venuto tra noi per la nostra salvezza nell'Amore eterno. Mt 13,47--53 " Gesù disse ai suoi discepoli:  «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.  Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli diss

La vita

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è amore e risurrezione. Sempre, anche quando non è così perché siamo tra inganni di morte. La cosa che mi colpisce di più in questo brano, Gesù, è la prima, perfetta e semplice fiducia di Marta nella relazione d'amore tra te e la Somma e Altissima Divinità che tu chiami Padre. Con questa fiducia Marta ti accoglie: « Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà ». Poi arriva, subito dopo e guidata da te, la fiducia nel tuo essere Cristo e Figlio di Dio. Ma innanzitutto Marta sa che tra te e Dio Padre e Madre c'è un canale sempre aperto e una comunicazione d'amore sempre in atto per cui « qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà ». Questa certezza in te come amore, fonte continua d'amore, è la sua esperienza di te, Gesù, ed è il punto di partenza di ciascuna di noi che ti seguiamo e in qualsiasi spazio-tempo stiamo vivendo. Ascoltiamo e guardiamo. Gv 11,19-27 "

Il regno è attesa

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dell'Amore, mentre si fa amore. La separazione di tutte le iniquità e tutti gli scandali dalle vite date nell'Amore, che è D** Eterna Amante e Padre Madre buona, spetta a te, Gesù Signore. Tu sei quel Figlio dell'uomo cui spetta il regno, che è il regno, e che verrà per separare il grano dalla zizzania. Perché solo tu sai distinguere il bene e il bello, dal brutto e cattivo, solo tu sei l'Amore che vince perché D** gli ha donato la vittoria, perché l'amore e amare sono comunque più forti di ogni morte. Perché tu sei la vita che ama e sparge amore, anche se c'è zizzania in mezzo al tuo buon grano. Ascoltiamo. Mt 13,36-43 " Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».  Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il

Il regno è semplice

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ed è vita di chi è piccolo e umile. In due parole: il regno di D**, il regno dei cieli è già qui ed è già in azione, sta già vincendo. Ma ancora non si vede perché è piccolo, nascosto, sembra morto ma invece è lui che produce vita e la produce in abbondanza. Il semino della pianta della senape produce un arbusto dove fanno il nido gli uccelli e il lievito in tre misure di farina fa pane per sfamare cento persone. Dobbiamo fidarci di te, Gesù Signore, e della tua vittoria perché ci fidiamo della realtà dell'amore, che è piccolo, nascosto, silenzioso eppure cresce, piano ma sicuramente; così produce una vita dove l'amore è vissuto infinitamente, in modo tale che non si completa mai, che non si compie mai. Ascoltiamo la tua descrizione di D** nelle realtà dell'amarci. Mt 13,31-35 " Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una

Il regno dei cieli

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significa trovarlo e impegnarsi a farlo vivere. Significa goderne e farsene catturare. Il regno dei cieli non accade da solo, bisogna impegnarsi a farlo vivere. Eppure il regno dei cieli non lo facciamo noi col nostro lavoro, ma lo troviamo soltanto, sempre immeritatamente ma sempre con una gioia immensa.  Il regno dei cieli ci prende, e non siamo tutte prede buone, ma siamo vite  di ogni tipo  catturate dal regno di D**, vite buone e cattive. Siamo proprio pesci di ogni tipo, buoni e cattivi, insieme finché  dura la pesca e la rete è trascinata nell'acqua. La differenza tra chi è una vita buona da mangiare e chi è una schifezza da buttare via la si fa solo dopo, con la rete a terra. Così il  regno dei cieli è un dono che arriva e ci trova, ma ci chiede lavoro e impegno per essere trovato, custodito, valorizzato. Non arriva bello pronto come una società perfetta: è già qui tra noi, ma non è ancora pronto e dobbiamo lavorarci, sapendo che non siamo noi ad averlo fatto nascere, a cos

Il tuo regno

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ha una sola legge, Gesù: amare, in tutti i modi in cui si può amare, e dall'inizio sino alla fine. Una madre ti raccomanda i suoi figli, quelli che ti sei preso, levandoli al lavoro produttivo con il padre. La raccomandazione sembra una cosa brutta, ma ci sta: lei ti capisce e ragiona su di te solo con parametri umani, come tutti o quasi tutti gli altri e le altre che ti seguono. Salvo tua madre Maria, che sa ascoltare e si è abituata a non decidere di ciò che non capisce, insieme, così sento io, a Maria di Magdala che vive in te la sua liberazione nell'amore e per amare,  e la vive ogni giorno, quindi non ti chiede niente perché ha già tutto. Invece la madre dei figli di Zebedeo equivoca e ti chiede due posti di potere per i figli, alla tua destra e alla tua sinistra.  Il giorno della tua intronizzazione   i seggi alla tua destra e alla tua sinistra  spetteranno a due malviventi, probabilmente due rivoltosi anti-romani diventati terroristi e assassini, che abbiamo chiamato lad

Amare è

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amare tutte le differenze. Forse è arrivato il momento, Gesù.  Comunque ci provo, e almeno riesco a chiarire a me, alle colte e alle incolte, alle inclite e alle spregevoli, alle conosciute e alle ignote, alle buone e alle meno buone come io la pensi in relazione alle differenze sessuali e al problema delle libertà umane (femminili, maschili, "plurali") dalle spregevoli schiavitù e brutalità del patriarcato e di tutte la sue storie. È la mia posizione e non ne discuto, qui. Neanche altrove, per altro, ma qui di sicuro. Quindi cancellerò ogni eventuale commento. Oggi, 24 Luglio 2020, incrocio la posta di una persona che scrive su Twitter e si chiede quali sono, devono essere, o come si riconoscono i ruoli della donna e dell'uomo nel rapporto di coppia. Non è tema che mi affascini, perché ciascuna e ciascuno di noi trova i suoi equilibri in materia, sapendo che, come tutti gli equilibri, sono roba incerta. Però scatta qualcosa e volutamente (lo scrivo ora, questo "volu

La terra buona

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accoglie, protegge, nutre, dà vita. Fai tu la catechesi, Gesù, e ci spieghi il problema dei diversi tipi di terreno in cui il buon seme di D** cade. Ci sono diversi tipi di reazione alla Parola e dipende, innanzitutto, se la si comprende o no. Comprendere significa "prendere dentro - accogliere" in modo che il seme della Parola sia custodito dai rapinatori e dai pirati a cui non importa fare frutto, ma solo mangiare al momento. Comprendere significa accogliere D** nella sua Parola d'amore come ciò e chi dà frutto e ci fa essere ricchi d'amore e dei frutti dell'amore. Poi dipende dalle nostre scelte d'amore, dal tipo di terra che siamo. Ascoltiamo. Mt 13,18-23 « Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l

Innamorarsi

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di te è portare frutto, perché il tuo amore ci nutre. La cosa più bella è innamorarsi di te, per vivere del tuo amore che agisce in noi. Tu sei questo amore che nutre e dà la vita, ci consente di diffonderla e farla crescere attorno a noi, con forza e delicatezza insieme, come un bellissimo e nutriente grappolo d'uva. La cosa più bella è farci frutto del tuo amore e lasciare che da noi D** tiri fuori il suo magnifico vino nuovo, capace di farsi vita di gioia per noi e per le moltitudini attorno a noi. La cosa più bella è farci amare da te, essere le tue amanti capaci di farsi rendere fonte d'amore dal loro Amato: la libertà di amare. La cosa bella è ascoltare la tua voce che ci insegna l'amore. Gv 15,1-8 « Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.  Rimanete in me e io in voi. Come il t

L'amore

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vive, sempre . Ci vai subito, appena puoi. Lo sai che è morto: tu sei rimasta lì, sotto che a lui che moriva amando e amandoti fino alla fine, senza neanche una lacrima. Quelle le hai piante dopo, da sola, e tutte quelle che avevi, gridando al tuo e suo Dio, lanciandole contro quel Dio suo Padre che l'aveva abbandonato, che l'aveva lasciato morire in quel modo osceno e turpe. Poi h ai aiutato a pulirlo e metterlo nel sepolcro; occuparsi dei cadaveri è lavoro di donne e  voi  l'avete fatto, sotto la protezione di Giuseppe e di Nicodemo. Lì ti sei ricoperta della sua purezza e  hai mangiato la tua Pasqua con e su lui morto.  Ora è a posto. Sai che non hai niente da fare, se non stare fuori a piangere, a lanciare ancora lacrime contro quel suo Dio Padre che te l'ha mandato e te l'ha tolto. E sopratutto te l'ha tolto così, senza lasciargli nulla. Ma finché puoi vuoi stare vicina al tuo amore, il resto del mondo conta nulla per te, se lui è morto, chiuso in quel sepo

La famiglia di D**

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è costruita solo dall'amore, da ogni amarsi. Che cosa conta, Signore Gesù? Il legame parentale e naturale o i legami d'amore che si stabiliscono e si costruiscono solo nella docilità alla volontà di quel D** che chiami Padre ? So già la risposta, Gesù, perché è scritta forte e chiara nel vangelo che andiamo ad ascoltare. Ma questa tua risposta chiede una obbedienza particolare, mi sembra, una docilità diversa da quello dello schiavo, la docilità attiva dell'amante. Ascoltiamo la tua voce con cuore aperto. Mt 12,46-50 " Mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.  Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».  Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».  Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è