Il regno è semplice
In due parole: il regno di D**, il regno dei cieli è già qui ed è già in azione, sta già vincendo. Ma ancora non si vede perché è piccolo, nascosto, sembra morto ma invece è lui che produce vita e la produce in abbondanza. Il semino della pianta della senape produce un arbusto dove fanno il nido gli uccelli e il lievito in tre misure di farina fa pane per sfamare cento persone. Dobbiamo fidarci di te, Gesù Signore, e della tua vittoria perché ci fidiamo della realtà dell'amore, che è piccolo, nascosto, silenzioso eppure cresce, piano ma sicuramente; così produce una vita dove l'amore è vissuto infinitamente, in modo tale che non si completa mai, che non si compie mai.
Mt 13,31-35"Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, / proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».".
Mi è venuta in mente una famosa meditazione di Ignazio di Loyola nella seconda settimana degli esercizi spirituali: quella dei due re o delle due bandiere. Immagino il tuo campo, Gesù, disteso ai piedi di quella Gerusalemme che D** ama, e dove ci sono sempre tre croci vuote sul colle appena fuori le mura, come un campo silenzioso e quieto, dove sembra che nulla succeda, la luce è quieta, il caldo fresco e accogliente e abbiamo te come re, un re che non ha una tenda sua e manca di corpi di guardia, ma vive nelle tende delle sue amiche e dei suoi amici, facendosi ospitare, perché è un re privo di tutto, pieno solo d'amore. Invece l'altro campo, che Ignazio attribuisce a Lucifero, lo vedo solo da lontano, immerso nel buio delle troppe Babilonie piene di cadaveri e di morti che si proclamano vivi e distribuiscono morte. Un campo violento di luci, clima, arie suoni aspri e intollerabili anche alla grande distanza da cui lo osservo. Un campo, sono sicuro, dove manca un re, perché tutti si dicono re, ciascuno si proclama lucifero e si ammazzano a vicenda per imporre il proprio potere.
Mi sembra una meditazione ispirata alle parole di questo tuo vangelo di oggi.
Il tuo regno non si vede, sembra pure che non ci sia, ma cresce e vince ogni volta che chiunque avrà dato un bicchiere d'acqua fresca a uno dei piccoli tra cui viviamo e glielo dà solo perché aveva sete e da solo non poteva bere. Tu hai già vinto con l'amore, Gesù, e il chiasso fastidioso e puzzolente di Babilonia si allontana sempre di più. Questa è la cosa nascosta fin dalla fondazione del mondo e che tu ci dici: solo l'amore vince.
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