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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

Vivere

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è scegliere, preferire lasciare trovare, ma vivere l'amore è incontrare D** Immensità, darsi a tutti i suoi amare che ci fanno essere dono senza che noi lo sappiamo e lo meritiamo. Sembri molto duro, Gesù, in questo episodio. Sembra che ci dici che dobbiamo essere indifferenti e ostili agli affetti che ci circondano, e pure agli amori che ci hanno formato, per poterti seguire. Certo, chiedi una esclusiva nelle nostre vite, se devono stare dietro a te, e bisogna capire che esclusiva ci chiedi e come la dobbiamo vivere. Quindi dobbiamo ascoltarti con cuore aperto e mente sincera. Lc 9,57-62 " M entre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».  A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «  Signore, permettimi di andare prima  a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro

La via di Dio

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sei tu, Gesù di Nàzareth, suo Cristo, Messia di Israele, amore vivo e libero, Re di tutte le genti. Tu sei l'amore di D** che arriva fino a noi. Sei la strada che l'Immensità Amante percorre ogni giorno delle vita, presenti in tutta questa grandezza di esistere, per abitare le nostre povertà e le nostre miserie, per poter vivere nella mia misera catapecchia come in uno stupendo palazzo di fiaba. Tu sei l'Amore che si realizza nelle nostre carni e vite e si amplia diffondendosi come una foresta, vita popolata di vite. Vivi, Gesù, vivi di ciascuna e ciascuno di noi che ti ascolta. Gv 1,47-51 " Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che t

La libertà

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è il segno di D** che ci dona l'amore, la scelta di amare. Ci chiediamo chi è il più grande. Un bambino, una bambina è la più grande tra noi. Ci chiediamo chi è veramente libero, tra noi. Chi ama senza ricompensa e senza attese, ed ama così perché - proprio come una bambina, un bambino - spende e usa qualcosa che non è suo ma riceve in dono, e solo perché ne ha bisogno. Ma ne riceve così tanto da poter spendere per altre persone tutto quello che riceve e pure di più. Libera e libero è solo chi dona tutto ciò che possiede perché sa che non sarà mai povertà. La sola libertà, la libertà vera che siamo è amare, farsi dono d'amore che si dona senza preoccuparsi di spendere tutto. Perché spende l'amore di D** che non finisce mai. Ascoltiamo. Lc 9,46-50 " Nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.  Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accogl

Desiderio

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di D** è essere amato nelle sue creature, nel suo lavoro che è le nostre vite nella grandezza del mondo. La tua frase è semplice, Gesù, e non si presta a troppe interpretazioni: « In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio ». Traduciamo le parole del vangelo nei nostri linguaggi.  Le prostitute sono le puttane, di cui è facile parlare, molto meno esserlo o capire chi sono. Sex workers o lavoratrici del sesso, si dice oggi: donne che usano (lavorano  con ) il loro sesso per soddisfare il piacere sessuale dei loro clienti. Forse così è più chiaro. I pubblicani sono i ladri traditori. Ladri perché derubano con  le tasse  il lavoro della povera gente, non dei ricchi (i ricchi non pagano tasse o ne pagano poche), lo fanno senza pietà e per di più agli ordini del nostro nemico che, con il suo potere militare, ci occupa, ci opprime e ci rapina con le tasse, tramite, appunto, i pubblicani. Quando tu parli di prostitute e pubblicani, Gesù, chi ti ascol

Il senso

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di Dio è l'amore che ama con attenzione e fedeltà, fecondo e libero. Presente vivo fino alla fine. Gesù, ogni volta mi stupisce come gli evangelisti, Luca in questo caso, ci tengano a riportare con cura la tua attenzione ai particolari delle tue relazioni con i tuoi discepoli e all'impatto che      queste relazioni hanno nella e con la costruzione del regno. Perché tu sei la costruzione del regno e la liberazione dal peccato, ma quella costruzione e questa liberazione non sono gratuite, hanno un prezzo, un prezzo che noi non siamo in grado di pagare a noi stessi, ma dove tu ci aiuti con tutta la tua vita, raccogliendo in te tutto il peccato del mondo e bruciandolo nella tua morte di uomo e di Dio. Portando a noi D** Padre Madre come chi ci vuole abitare per essere tutto in tutti e farci felici essendo felice anche l'intera Immensità di esistere nell'amare di D**. Lc 9,43-45 " In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suo

Chi sei?

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Chi sei tu, Gesù Signore? Lo so, sei Gesù di Nàzareth, figlio di Maria e Giuseppe. So anche che sei un predicatore sempre in cammino, che sceglie e chiama chi lo segue e questi prescelti ti accompagnano volentieri, abbandonando la loro vita. So che sei accompagnato da molte donne, alcune decisamente "per bene" e pure con buoni redditi, altre più povere e più difficili, non così "per bene", donne popolate da demoni e che tu sembri amare molto proprio per questo e che ti amano molto. Donne che non ti abbandoneranno mai. So che sei un guaritore straordinario, che cura subito, senza quasi mai fare esorcismi e se li fai sono semplici: un tocco di mano, uno sguardo, un poco di saliva. So che i tuoi amici e le tue amiche ti hanno riconosciuto come Messia di Israele e Cristo di Dio, come chi libera il popolo di Dio dalla sua schiavitù e, con Israele, anche tutte le genti. Ma questo non mi basta e ti chiedo ancora "Chi sei Gesù nazareno?". Ascoltiamo.  Lc 9,18-22 &

Vederti

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è amarti ed amare, Gesù. Fuori dall'amore è impossibile conoscerti. Il potere è umano, vive in corpi di tiranni e assassini, deboli di carne e cuore. Erode è un classico rappresentante del potere, che è detto da un nome singolare perché è sempre la stessa cosa: risentimento, paura, odio, egoismo che esistono in lotte violente, dove l'omicidio gratuito e la strage sono la regola etica di fondo. La paura che detta comportamenti da paura. Ma gli umani che sono così non possono vederti. Se non in Croce. Ascoltiamo. Lc 9,7-9 " Il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».  Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo .". Tu sei libero, Gesù, e vai in giro nella tua libertà piena d'amore, a guarire, a dare

La tua missione

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 è povertà.  Risonanza breve, Signore Gesù. Per cui bisogna andare subito al vangelo per ascoltarti. Lc 9,1-6 " Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni ". La tua missione è due cose: povertà e accoglienza, perché bisogna essere poveri per farsi accogliere e bisogna essere accoglienti per donare la tua parola che libera. Questo tu sei stato nella tua vita, questo ci sforziamo di essere noi, nelle nostre vite.  Ciao r

Famiglia di D**

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non è ciò che è la famiglia umana, Gesù, e tu ce lo racconti con precisione e amore. Noi abbiamo "legàmi di sangue" con te, Signore Gesù, ma è solo il tuo sangue a contare in questi legàmi e la salvezza che viene per me, e per ciascuna di noi che crede in te, dal tuo sangue sparso sulla croce. Certo che abbiamo tanti legàmi di sangue, ma esistono e sono veri solo grazie al tuo sangue che lava e scioglie i nodi del peccato e della morte accumulati nelle nostre vite e, così, ci libera e ci rende capaci di amare. Avendo D** come famiglia dell'amore e non una certa combinazione genetica e sociale decisa, spesso e troppo spesso, dall'arbitrio e dalla violenza. Ascoltiamoti. Lc 8,19-21 " A ndarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.  Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».  Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la

I sapori

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di Dio sono vita, come l'acqua fresca di una fonte, il frutto di un albero e della fatica umana, la bellezza delle notti stellate e dei corpi umani, la scelta di dividere e spezzare insieme l'amore. Ogni volta che leggo e ascolto questo brano del Vangelo di Matteo mi emoziono, Gesù, perché lo sento rivolto a me, come uno degli amici di Matteo, pubblicano e peccatore, che si trova coinvolto, senza alcun merito suo, nel pasto con te e con i tuoi discepoli e si trova così bene che ti segue pure lui. La salvezza è frutto di un incontro, e di un incontro conviviale: spezzare insieme il pane, bere insieme acqua e vino, dividere insieme sale e parole. Scambiarsi le vite e ascoltarsi reciprocamente come ascoltiamo te. Anche noi peccatori abbiamo bisogno d'amore. Sopratutto noi peccatori e peccatrici. Ascoltiamo la tua presenza. Mt 9,9-13 " M entre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.

Accordarsi con D**.

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È possibile mettersi d'accordo con te, Signore, Immensità amante, Padre e Madre? Può una creatura di sei mesi stringere un accordo con la madre, tutto compreso, da tempi della tetta ai baci, a quando deve mettersi a dormire? Per un essere umano di tre o quattro anni è possibile stringere accordi precisi, e differenziati persona per persona, sesso per sesso, desideri per desideri, con il padre circa il suo ruolo di genitore maschio e su cosa è la sua autorità e come esiste tra loro? " Ma lo facciamo sempre! ". Così sento dire, Gesù, alle mie tre lettrici e ai miei due lettori. Le nostre relazioni di vita sono sempre un "mettersi d'accordo". Sì, certo, ma con una presa di carico delle responsabilità in atto della persona adulta, che gioisce, pena e soffre per far capire, con tenerezza e decisione, alla "sua" creatura che è persona infante (che non sa parlare bene, che non ha ancora le parole), ciò che si può o non si può fare, e quando e come. Non è

La vita

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è il frutto dell'amore. Oltre ogni morte. Gesù, davanti a questo pezzo di Vangelo, conosciutissimo e ancora di più amato, mi sento sempre in imbarazzo, come dovessi solo stare zitto e ascoltarti in un silenzio emozionato, perché tu sei qui vicino e ci parli. Proviamo, pieni di attenzione e amore. Perseveranti. Lc 8,4-15 " Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».  I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è

La tua scelta,

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Gesù, è solo di amare. Ci sono cose interessanti di questo brano di Luca, Gesù. La prima è proprio il fatto in sé, cioè che Luca, vantandosi della precisione della sua ricerca ( Lc 1,1-4 ), abbia ritenuto necessario fare questa nota esplicita sulla presenza di donne nel gruppo che ti segue. Infatti una tua caratteristica precisa in tutti e quattro i vangeli è che sei tu che scegli chi ti segue. Così hai scelto queste donne, e le hai volute per te e con te. Infine c'è da notare la riserva limitante sulla presenza delle donne, che "li servivano con i loro beni", per giustificare un gruppo di discepoli itineranti in cui ci fossero anche donne. Ma anche per ribadire che il compito al tuo seguito, Gesù, è quello del servizio e che solo questo servizio reciproco è l'unico governo che è chiesto a chi si mette dietro te, perché è ciò che tu ci doni da D** ( Lc 22,24-27 ). Infine la nota della guarigione " da spiriti cattivi e da infermità ", ma non è roba solo di qu