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Visualizzazione dei post da agosto, 2019

Il segno di Dio

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è l'umiltà. Chi è da Dio è umile (e non lo sa). La natura di Dio è l'umiltà, che tu raccomandi non come una virtù, come un comportamento lodevole e da prendere a esempio, ma come la regola antropologica della prudenza umana, ma che poi fai esplodere in un comportamento umile che si configura come una sfida all'orgoglio. Sono due parabole che dici ai tuoi convitati sospettosi e diffidenti, eppure sicuramente anche innamorati e presi di te, rabbi della Galilea, di una chiarezza estrema e molto belle per iniziare a capire quella cosa difficile e quasi impossibile che si chiama umiltà, farsi di terra. Ascoltiamoti con attenzione, tu che sei il Dio che si è fatto di terra per amore. Lc 14,1.7-14 " Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perch

Il talenti dell'Amore

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sono le nostre vere ricchezze. Che cosa ci portiamo dietro, oltre la tomba, in quel "bel paradiso" di cui parlava Teresina tua, di Lisieux, e che cosa vale per noi nell'Eterno a cui ci assegni. Solo ciò che può essere donato e a cui siamo capaci di dare la qualità del dono. Senza badare al merito, ma solo al dono. Come Dio che fa piovere e manda il sole sui buoni e sui cattivi, come una prostituta che da amore a chi la paga e non alle intenzioni, alla bontà o alla cattiveria di chi la paga. Tu ce l'hai detto in ogni modo e in ogni salsa. Dobbiamo essere dono per chi è attorno a me e senza badare al merito, perché a me è stato dato, o tolto, senza merito e senza merito dev'essere, è, anche tutto quello che io faccio. Moltiplicare l'amore, non i miei profitti dell'amore. Moltiplicare Dio, non il mio uso di Dio. Mt 25,14-30 « Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque tal

La saggezza di Dio è semplicità

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e le nostre furbizie sono mortali, quando si fa amore. Gesù mio, un poco questa parabola non la sopporto, perché mi sembra sempre ci siano altri modi per raccontarla, e l'atteggiamento delle serve stolte mi sembra più ingenuità che malizia. Ma è vero ciò che mi suggerisci, lo ammetto. L'atteggiamento delle cinque stolte implica anche furbizia: "tanto lo portano loro, e ce ne danno di sicuro. Sono buone!". Ecco, tu ci suggerisci che non è così, che davanti allo sposo che viene ognuna ha il suo dono con sé e non quello delle altre. Dio ama nella semplicità dell'Amare. Senza pensieri nascosti o atteggiamenti furbi, e così vuole da noi. Mt 25,1-13 « Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo spos

La gloria di Dio è l'amore donato

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l'eredità umana senza Dio è nella stupidità dei suoi poteri. La sola gloria che noi conosciamo è l'amore donato, nella verità e nella libertà, come fa Giovanni Battista ricordando al tiranno della Galilea che cosa può fare o non fare. L'unica gloria che Erode Antipa conosce è fare promesse avventate, da ubriacone, e mantenerle perché ha promesso e deve "mantenere un ruolo pubblico", deve conservare il consenso di chi lo aiuta a governare.  Giovanni il Battista è libero e serve solo Dio e il Suo Amore, Erode Antipa è re e serve tutti " i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea " del cui accordo il suo potere ha bisogno. Ascoltiamo il tuo vangelo, Gesù. Mc 6,17-29 " Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie d

Il male dei buoni

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e le cattiverie dei giusti. Non è che gli scribi e i farisei fossero cattivi, Gesù. Anzi, si sforzavano di essere buoni, di seguire la legge e i comandi di Dio. In qualche modo cercavano di fare il bene. Ma a te non basta, anzi, in qualche modo questo sforzo di essere buoni ti irrita e ne vedi l'oscurità, la tristezza del male, la cattiveria della mancanza di gioia. Tu vai a fondo nelle nostre preghiere e ci colpisci duramente con la tua spada, quella Parola di Dio che ci penetra fino a dove siamo umani legati a Dio medesimo nelle profondità delle nostre carni. Per queste ferite che ci doni dobbiamo sempre ascoltarti con cuore e fede. Mt 23,27-32 « Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che cos

la libertà di amare in Dio e con Dio

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è solo trasparenza, limpidezza delle nostre azioni e dei nostri errori.   Il tuo ammonimento sul "dentro e fuori", Gesù, va seguito e ascoltato nel profondo. Non è solo qui che lo dici, anzi lo ripeti spesso, ma qui sei più netto. Si potrebbe tentarne una traduzione attualizzante. « Guai a voi, vescovi, preti e cristiani per bene, siete ipocriti perché pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza ». Sono il bicchiere e il piatto ad avere un esterno e un interno, un aspetto che vedono tutti e un aspetto che (forse, Gesù mio, forse e se ci aiuti) vediamo solo noi ma solo nell'attenzione di Dio verso di noi. Tutto quello che facciamo deve essere trasparente e limpido, non segnato da alcuna ipocrisia. Ascoltiamoti. Mt 23,23-26 « Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia

Dio è amore sincero

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e vuole sincerità di cuore e di vita. Come una bambina. La cosa che Dio ama di più è la sincerità di cuore e di vita. L'assenza di ipocrisie e superstizioni. Dove le superstizioni sono quelle credenze per cui se fai certi gesti in una certa successione non importa cosa pensi e credi, perché solo quella successione di gesti ti dà la vittoria e ottiene Dio e il suo amore.  Contro l'oscenità d'amore di queste superstizioni ipocrite ti scagli, Gesù Signore con estrema chiarezza. Ma spesso non ti facciamo parlare a nostri cuori, chiusi nel profonde delle galere del nostro peccato e non schietti, audaci e timorosi come una bambina, che sa di essere piccola e debole, ma libera. Ascoltiamoti. Mt 23,13-22 « Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo

La libertà di Dio è amare,

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la nostra libertà è farci amare amando. Ma non è, Gesù, che tra "amare" e "farsi amare" ci sia questa differenza. La differenza tra "amante" e "amata" non è così ovvia, nonostante gli oltre tremila anni di tradizione letteraria umana erotica e amorosa.  Anzi, proprio per questa tradizione che non conosco e di cui non so i significati e i passaggi. Oggi so che in questo passaggio di Luca c'è quella « porta stretta » che è sempre così presente alla mia offerta a te di questi miei peccati, l'unica proprietà di cui dispongo davvero per dare l'amore che sono alla grandezza del tuo amarmi. Mio Signore e mio Dio. Lc 13,22-30 " [Gesù] passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padr

La strada per accogliere Dio

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è la semplicità di un bambino. Bisogna andare da te a vedere la tua bellezza, a sentirne il sapore, a conoscerne il gusto e la gioia profonda. Come nell'Eucaristia, quando ci nutriamo di te e affondiamo ogni volta nell'immensa fisicità del tuo amore che ci nutre. Oh Signore Gesù, aiutaci a diventare semplici come Natanaèle e a lodarti perché sei la strada per cui Dio stesso, Potenza amante, giunge fino a noi e ci libera nel tuo amore, nei tuoi amarci. Ascoltiamoti. Gv 1,45-51 " Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazareth». Natanaèle gli disse: «Da Nazareth può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho v

La Grande Regola è il cuore

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l'unico comando è la libertà di amare.   Strano comando, Gesù, che non può essere eseguito, ma solo scelto. Amare e libertà coincidono, e amare significa essere la libertà di donarsi a chi si ama. Citi il Deuteronomio e il Levitico, ti rifai ai fondamenti di Israele e della Parola rivelata e chiarisci che si obbedisce a Dio e lo si onora solo se si ama. Libera mente, libero cuore, libera carne. Ascoltiamo. Mt 22,34-40 " I farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti» .". Sei semplice e c