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Visualizzazione dei post da dicembre, 2023

Una pausa di riposo e preghiera

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Alle amiche e amici che mi leggono, un avviso. Nei prossimi giorni sono in ritiro spirituale di alcuni giorni e poi pregherò in silenzio, senza mettere il risultato delle mie preghiere in questo blog, fino all'Epifania.  Abbiate pazienza con me, dopo l'Epifania di Gesù ci ritroviamo di nuovo. Buona fine anno e buon inizio e, comunque, sempre buon Natale di Gesù di Nàzaret. ciao r

Il tuo natale,

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Gesù di Nàzaret, Gesù mio, Signore, amico maestro sposo. Ogni anno passiamo dentro questo tuo natale, Gesù. Così, ogni anno ripercorriamo le emozioni che le misurate e scarne narrazioni di Matteo e Luca esprimono con molta forza, ciò che Giovanni dice con una purissima lezione di poesia. Quello che Francesco d'Assisi capisce con intuizione poetica, quando a Greccio, nel 1223, mostra il presepe: semplice raffigurazione di quelle semplici narrazioni. Ma non è memoria. Se fosse memoria, "solo" memoria, Gesù, non avrebbe nelle nostre vite il peso e la profonda penetrazione che il tuo natale ha ed è. In noi, tra noi, insieme a te. Piuttosto è vita, è amore, è l'amore che finalmente vive nelle nostre vite e le protegge, le difende, le conforta, ne prende cura. Le ama e le fa fiorire di altro amore. Qui si tratta della memoria della tua vita, cioè della lettura e comprensione costante e quotidiana del tuo vangelo, del tuo racconto della vicinanza di Dio alle nostre vite dent

Annunciarti,

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ma nelle carni delle nostre vite, non nelle parole soltanto. Siamo tutte e tutti, Giovanni il battezzatore. Anche perché siamo state tutte partorite e partoriti da una madre che ci aspettava, e così ci è stato dato il nome che ci identifica davanti agli altri esseri umani, e sopratutto dentro il cuore innamorato di Dio. Ascoltiamo il tuo vangelo, Gesù, che prepara la tua nascita, dando notizia della nascita di chi dona la sua vita per farci sapere che tu stai arrivando, sei già qui tra noi. Lc 1,57-66 " Intanto  per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.  Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».  Allora domandavano con cenni a suo

Farti lode,

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e darti amore, ma qui, vicino alle nostre vite. A Gaza, per dire, e in tutti i suoi dintorni, come  Khartoum in Sudan, a Sanaa nello Yemen, a Kiev in Ucraina, e ovunque la morte di donne con bambine e bambini abbonda, in quanto primo ed essenziale obbiettivo militare della maligna azione di diavoli più o meno nascosti. Lì e ovunque ci sono potenti da rovesciare dai loro troni di sangue e morte, ricchi da rimandare a casa nudi e senza beni, superbi da disperdere nelle furbizie maligne dei loro cuori malati e feriti. Gesù, ascoltiamo la voce di tua madre, Maria di Nàzaret, che loda Dio perché ha te nelle sue viscere, tu, Dio che cresci nella sua carne e sangue. Per fare anche noi della nostra vita la lode incessante e felice di Dio amore. Lc 1,46-55 « L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo

Fare.

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La vita di chi è amata, amato, è fare amore, sempre, subito. La segnalazione del testo di Luca è molto netta. " Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa... ". Maria è incinta di te, Gesù, e si muove subito verso Elisabetta. Entrambe sono state coinvolte nell'amore Dio in un percorso e progetto di redenzione, di grazia e di salvezza. Tutto sta accadendo, ma non c'è tempo da perdere. Occorre amare e l'amore è un fare che chiede l'attenzione immediata, cioè che implica subito l'agire, il porsi davanti alla realtà per conoscerla, viverla, servire e amare. Ascoltiamo questo 'agire subito', l'altro nome dell'amore. Lc 1,39-45 " In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.  Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.  Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Bened

La libertà

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di Maria è la scelta di amare. Tutto è centrato, Gesù, sulla libertà di Maria. La sorte di tutti i multiversi esistenti e dei progetti e desideri d'amore che Dio Padre Madre nutre per le sue creature, sono appesi a un 'sì'. Al 'sì' che viene chiesto da Dio a una brava ragazza ebrea di un villaggio così sconosciuto da essere ignorato anche dalla Bibbia. Ma lì va l'angelo del Signore Dio e va in cerca di quella ragazza, proprio lei, l'unico essere dell'intero creato a essere libera. Libera di amare e di farsi amare. Ascoltiamo questo dialogo d'amore e libertà che s'incontrano nel corpo, nel cuore e nella carne di una brava ragazza ebrea di forse 15 anni, forse meno, in procinto di andare a vivere con il suo sposo, Giuseppe di Nàzaret, della casa di Davide. Lc 1,26-38 " Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe.

Cos'è tuo,

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Signore, altissimo amore, di ciò che conta nelle nostre vite? Difficile rispondere a questa domanda rivolta a Dio, che tu chiami Padre, Gesù. Difficile perché l'unico modo che abbiamo per sapere la presenza di Dio nelle nostre vite, ciò che è suo e ciò che è nostro, è vivere e amare. Esperienze di cui non si conosce il risultato, l'effetto. Ma qualche aiuto tu lo dai, Gesù. Ascoltiamo allora questa tua bella notizia, nella versione di Luca e diamo spazio a Dio nelle nostre vite. Lc 1,5-25 " Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli t

"Così fu

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generato Gesù Cristo". Una delle cose belle dei due racconti del tuo concepimento e della tua nascita, Gesù, è il fatto che vengono descritte situazioni difficili, particolari, ma che si svolgono nel silenzio e nella preghiera. Cioè senza guerra e rabbia, nell'amore, nell'affidamento umano a Dio amore. Il silenzio e l'accoglienza, quindi, nell'affidamento fiducioso a Dio Padre Madre, sono le prime forme della tua vita qui tra noi e sono i modi in cui, poi, si svolgerà l'intera tua esistenza umana. Ascoltiamo Matteo che ci racconta il tuo concepimento in un grembo di donna.  Mt 1,18-24 " Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente pensò di ripudiarla in segreto.  Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e

L'amore sconosciuto,

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l'amante che non si sa di essere e godere. Tu sei qui, Gesù, per amarci una a uno, personalmente, individualmente, eppure solo se siamo insieme, se ci mostriamo capaci dell'amore inatteso e inaspettato che Dio ci regala e ci chiede. Capaci, cioè, di quell'amore che ci fa casa e cibo, dimora accogliente per chiunque ha fame e sete d'amore. Tu ci vuoi come te, e a questa mutua adesione, a questa reciproca partecipazione punta la bella notizia che sei, questo vangelo che ci regali.  Ma prima c'è Giovanni. Non c'è niente da dire, Gesù, il Dio che ti è Padre non ama né le scenografie maestose, né i colpi di teatro. Così per annunciare il tuo arrivo manda avanti un uomo che fa una vita severissima e non usa alcun fascino, se non la necessità, che abbiamo tutte e tutti, di chiedere perdono a Dio per i peccati in cui e di cui viviamo. Giovanni fa il suo compito e così ti annuncia, chiedendo la conversione perché con te e con il tuo arrivo tutta la realtà cambia; infatti

Accogliere

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è amare chi è di vite e amori diversi da noi. Accogliere Dio, chiunque sia e comunque si presenti alle nostre porte. Questo è il tuo vangelo, Gesù, questa tua vita che annuncia Dio vicino, tra noi, che desidera essere accolto, ha bisogno di essere amato, come e quando si presenta. I gruppi dirigenti del popolo di Israele del tuo tempo non hanno riconosciuto ruolo a Giovanni e « hanno fatto di lui quello che hanno voluto ». E noi?  Noi che abbiamo te come sposo, maestro, guida, re, amico, noi cosa facciamo della richiesta di amore che Dio ci propone nella forma del comandamento, nel tuo Vangelo, Gesù, e ci presenta nelle realtà di chi, davanti e in mezzo a noi, è povertà, fatica, dolore? Ascoltiamo la tua parola che libera e rende capaci di liberare, nell'amore donato senza risparmio, con generosità. Mt 17,10-13 " Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».  Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristab

L'umiltà è

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il tuo amore che si dona nella bellezza. Mi viene in mente, Gesù, la tua osservazione in Luca 12,27 : « Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure io vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di lor o ». L'amore che ci doni, Gesù, è bellezza nell'umiltà del dono incessante dell'amore; questo dono incessante e umile è la stessa vita di Dio, del Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, il Dio che ti è Padre Madre e ti custodisce con allegria, gioia e felicità, innocenti e senza fine. Tutto il tuo insegnamento, per come è espresso in questa tua vita incarnata, di uomo tra noi, nato da donna, tutto il tuo insegnamento ci dice di immergerci nella bellezza umile e sfolgorante che è stata messa in noi e attorno a noi da Dio e che tu esprimi e racconti nella tua vicenda umana. Allora ascoltiamo questa tua parola d'amore, che libera. Mt 11,16-19 « A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in pi