L'umiltà è

il tuo amore che si dona nella bellezza.
Mi viene in mente, Gesù, la tua osservazione in Luca 12,27: «Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure io vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro».
L'amore che ci doni, Gesù, è bellezza nell'umiltà del dono incessante dell'amore; questo dono incessante e umile è la stessa vita di Dio, del Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, il Dio che ti è Padre Madre e ti custodisce con allegria, gioia e felicità, innocenti e senza fine.
Tutto il tuo insegnamento, per come è espresso in questa tua vita incarnata, di uomo tra noi, nato da donna, tutto il tuo insegnamento ci dice di immergerci nella bellezza umile e sfolgorante che è stata messa in noi e attorno a noi da Dio e che tu esprimi e racconti nella tua vicenda umana.
Allora ascoltiamo questa tua parola d'amore, che libera.
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
È superbia sciocca pensare di fare a meno dell'insegnamento di amore e libertà che nutre la nostra vita con la tua. Appunto si tratta di una roba da ragazzini, inesperti della vita e di se stessi, che pensano di poter gestire le cose che fanno come vogliono, e quindi si fanno reciprocamente i dispetti.
Così noi. 
Non solo la generazione di Israele dei tuoi anni.
Tutte e tutti noi sottoponiamo la tua parola d'amore, libera e che libera, alle forche caudine della nostra superbia, sciocca e presuntuosa di saper decidere della sua vita e, sopratutto, delle vite di altre persone umane e di altre creature attorno a noi. Non ci fidiamo di Dio e della sua parola, di te, Gesù di Nàzaret. Ma imponiamo la violenza necessaria per dominare con la nostra piccola potenza e il nostro sanguinoso dare morte al posto della vita.
«Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Ma ci sei tu, Gesù, che compi le opere di Dio nell'amore umile e felice che doni e che pure noi dobbiamo donare con allegria, gioia e felicità innocenti e senza fine.
Tu sei questa Sapienza che ama e fa vincere l'amore nelle sue opere dentro le nostre vite.
Aiutaci a farti vivere in noi, per farti compiere la tua opera d'amore in ciascuna nostra vita, e vieni, vieni presto.
ciao r

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