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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

Vieni,

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Vieni a salvarci, Abbiamo bisogno di te, ho bisogno di te. Gesù, tu sai perché oggi  il mio risuonare al tuo vangelo è così breve, anzi, assente. Sto male, di questa crisi gastro-intestinale che non mi lascia. Qualche preghiera riesco a farla insieme a te, ma per questa non ho le forze. So che mi perdoni e mi aiuti in questo cammino difficile.  Qui chiedo perdono a chi mi legge, per la mia assenza, ma c'è tanto di bello da leggere su di te, Sposo. Sai che appena torno in forze riprendo, come prima, meglio di prima. Oggi solo una fotografia. Grazie, Gesù, grazie dell'amore. ciao r Lc 21,25-28.34-36 " Gesù disse ai suoi discepoli:  «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.  Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande pote

La bellezza

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che cerchiamo, la bellezza che ci trova. Noi cerchiamo la bellezza, la costruiamo con pietre e palazzi, ma ci sfugge sempre, va via senza fermarsi. La bellezza che noi costruiamo viene distrutta da altri come noi, che cercano bellezza anche loro, quella più adatta a loro, e per questo distruggono la nostra. Tu, Gesù di Nàzaret, sei la bellezza che ci cerca e, quando ci trova, ci veste con i più bei sorrisi di D** e ci rallegra con i giochi più belli dello Spirito santo. Purché continuiamo ad accoglierti e restiamo insieme a te nella vita. Ascoltiamoti. Lc 21,5-11 " Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».  Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “

Tutto

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« Tutto quanto aveva per vivere ». Un episodio così semplice, Gesù, eppure così ricco di ritmi e musiche diverse. Oggi sento una musica jazz, nata da memorie africane, di uomini e donne liberi ridotti in schiavitù, oggetti del piacere e dell'arbitrio di uomini e donne che ti onoravano a parole. Tu non ci chiedi nulla, solo di accompagnarti per un pezzo di strada, viaggiando   su questo Mondo  lievi come una brezza, come tu viaggi leggero. Se poi ci innamoriamo di te e ti vogliamo amare, di nuovo non ci chiedi nulla. Solo di affidarti la nostra vita come tu hai affidato la tua vita al D** che chiami Padre. Ci chiedi tutto. Ma questo "tutto" non è una quantità precisa è "quanto ho per vivere", quanto serve alla mia vita come il pane e l'acqua. Anche se sono due monetine di emozioni. Accogliamo la tua vita ricca e bella della Parola di D**. Lc 21 ,1-4 " Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.  Vide anche u

Una piccola preghiera.

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Dopo circa quindici anni di amicizia con te, Gesù, è nata una preghiera. Un poco me ne vergogno, ma riguarda te e il tuo amore. Quindi l'esperienza e la vita dove non bisogna avere pudori o timidezze. Tu sei l'amore che vince. ciao r The Sundays’ prayer – La preghiera della domenica. - “Padre nostro che sei nei cieli … e liberaci dal male” - “ Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli … Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli”. ( Mt 5,3.10 ) The Monday’s prayer – La preghiera del lunedì. - “… sia santificato il tuo nome …” - “ Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati”. (Mt 5,4) T he Tuesday’s prayer – La preghiera del martedì. - “… venga il tuo regno …” - “ Beati i miti, perché avranno in eredità la terra” (Mt 5,5) the Wednesday’s prayer – La preghiera del mercoledì. - “… sia fatta la tua volontà, come in cielo così in Terra.” - “ Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati”

Il re estraneo

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familiare, il più domestico, il più amico, più amante. Mi piace e mi turba come ti fai vedere re in quella Rivelazione che hai fatto a Giovanni quand'era a Patmos, per te e a causa del tuo nome: lì tu sei il leone della tribù di Giuda che ha vinto, e quindi conosce e sa tutta la storia, tu sei l'Agnello sgozzato che regge ogni creato davanti e dentro il Trono dell'Altissima Pienezza d'ogni Amore. In questo modo sei re, Gesù mio, che arrivi da Nàzaret di Galilea: n el modo dell'amore, di ogni amore che è vivo e fa vivere ogni vita nel Mondo. Per questo oggi ti sento come il re estraneo  cui è stato data ogni potenza (« Tu sei mio figlio, /  io oggi ti ho generato. /  Chiedimi e ti darò in eredità le genti /  e in tuo dominio le terre più lontane. /  Le spezzerai con scettro di ferro, /  come vaso di argilla le frantumerai », salmo 2 ), il re che ama e combatte senza guerre o fare morte,  solo  distribuendo vita e gioia della vita, quel re che libera con la sua carne

Vita è amore,

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dono d'amore, fonte d'amore, frutto d'amore. Vita è D**. Ti fanno un'obiezione di dottrina, di quelle nate dalla morte dell'odio, non dalla vita che s'appassiona ai suoi problemi e cerca di affrontarli con serietà. Tu dai scandalo, Gesù, con la tua semplicità piena d'amore. Sei un maestro profeta, non un maestro scriba. Non hai una scuola a cui appellarti, sei solo ed esci da Nàzaret, da cui nulla di buono può venire. Per te e per la paura che provochi nei sadducei e nei sacerdoti del Tempio una obiezione dottrinaria può bastare. Non basta a te, come non basta a D**, perché tu sei solo amore, amore donato che si fa vita. E rispondi con durezza, pure qui in Luca così pieno d'amore e perdono. Ascoltiamo la tua vita. Lc 20,27-40 " Si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello

Carne d'amore,

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casa di preghiera, spazio e tempo di vita e di gioia. Momento esemplare della tua vita e presenza tra noi, Gesù. I mercanti al tempio di Gerusalemme ci stavano a fare qualcosa, vendevano animali e piante da offrire in sacrificio. Erano utili. Se tu li cacci via significa che i sacrifici di vite animali e vegetali sono finiti e l'Altissima Pienezza d'Amore vuole altro da noi. Non vuole più sangue? No, Gesù, sono certo che  D** Amore  vuole ancora sangue, ma il nostro sangue che corre vivace nelle vene delle nostre carni così da farle essere la sola casa dove vuole vivere, giocare, amare. I nostri corpi, i nostri cuori, le nostre carni sono e devono essere sempre più la casa di preghiera che D** ama abitare, desidera vivere, dove si vuol fare trovare. Noi stesse, noi stessi siamo il solo sacrificio che spera. Ascoltiamo la tua presenza, Gesù, che ci racconta chi è D**. Lc 19,45-48 " Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritt

Il tuo pianto,

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Gesù, e le nostre lacrime. Mi sembra di vedere una differenza tra il tuo pianto, Gesù, e le nostre lacrime. Ma ci arriviamo dopo. Ora mi sembra importante chiederci su cosa piangi, Signore. Ma per poterti fare questa domanda dobbiamo ascoltare con cuore povero e semplice il racconto di Luca. Facciamo un respiro profondo con il nostro cuore e apriamolo a te, Gesù, Sposo e Amico. Liberamente. Lc 19,41-44 " Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:  «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.  Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata» .". Non fai nessuna previsione, non sei preveggente. Qui piangi sulla tua Gerusalemme, quella che hai da

Frutto

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dell'amore è solo altro amore. Qui in Luca ci sono due parabole intrecciate, Gesù, lo sai. Distinguiamole. C'è quella dell'uomo di nobile famiglia che diventa re e i cui nemici vanno incontro alla morte davanti a lui alla fine della narrazione, e quella di questo stesso uomo che affida ai suoi servi monete d'oro per investirle in sua assenza. La prima la lascio perdere, perché non risuona in me. Mentre la seconda sta cantando nel mio cuore. Ascoltiamola. Lc 19,11-28 " Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.  Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”.