Il re estraneo

familiare, il più domestico, il più amico, più amante.
Mi piace e mi turba come ti fai vedere re in quella Rivelazione che hai fatto a Giovanni quand'era a Patmos, per te e a causa del tuo nome: lì tu sei il leone della tribù di Giuda che ha vinto, e quindi conosce e sa tutta la storia, tu sei l'Agnello sgozzato che regge ogni creato davanti e dentro il Trono dell'Altissima Pienezza d'ogni Amore.
In questo modo sei re, Gesù mio, che arrivi da Nàzaret di Galilea: nel modo dell'amore, di ogni amore che è vivo e fa vivere ogni vita nel Mondo.
Per questo oggi ti sento come il re estraneo cui è stato data ogni potenza («Tu sei mio figlio, / io oggi ti ho generato. / Chiedimi e ti darò in eredità le genti / e in tuo dominio le terre più lontane. / Le spezzerai con scettro di ferro, / come vaso di argilla le frantumerai», salmo 2), il re che ama e combatte senza guerre o fare morte, solo distribuendo vita e gioia della vita, quel re che libera con la sua carne e il suo sangue, il solo e unico umano in cui e attraverso cui entra nelle nostre vite quell'Ignoto e Impossibile Silenzio che è, per noi nel Mondo, ciò e chi è nascosto dentro la parola "Dio": "Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, / la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. / Dio, nessuno lo ha mai visto: / il Figlio unigenito, che è Dio / ed è nel seno del Padre, / è lui che lo ha rivelato" (Gv 1,17-18).
Ascoltiamo la tua voce, Gesù amico sposo, per nutrirci del tuo amore, della tua carne e sangue offerte nella suprema libertà.
Amare.
"Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».".
Ponzio Pilato, uomo del potere romano, accerta che sei re e ti riconosce pubblicamente come tale. Roma, idolo dominante gli infernali poteri umani, ti conosce re e ti investe di questa regalità inchiodandoti e appendendoti al legno di una croce.
Il passaggio è solenne, ma è importante vedere come avviene.
Pilato lo chiede a te. Gliel'hanno detto, è la principale accusa che ti fanno: nessuno può farsi re se Roma non lo riconosce. Ma Pilato non s'accontenta e te lo chiede con durezza e ostinazione, due volte. 
«Sei tu il re dei Giudei?» e dopo la tua replica sull'origine della domanda, insiste: «La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Sei re dei giudei, Gesù?
La tua risposta è affermativa e poi cerchiamo di leggerla con cura e attenzione. Ma a questa risposta Pilato replica con un'affermazione sotto forma di domanda: «Dunque tu sei re?».
Sì.
Ma che re sei?
Perdonami se metto in un mio ordine le cose che dici su di te come re: - io sono re ... per essere re io sono nato e venuto nel mondo ... il mio regno non è di questo mondo ... il mio compito di re è dare testimonianza alla verità -.
Sei il re del Mondo, ma non segui le logiche del Mondo. Infatti ti hanno crocifisso, come hanno "crocifisso" e continuano a crocifiggere moltissime persone solo perché ti seguivano e ti seguono, magari anche senza capir bene che cosa significa "seguirti". 
Basta il tuo nome, Gesù il Cristo di Dio, per spaventare le potenze della Terra. Perché?
Perché sei re, ma nel tuo modo assoluto, sciolto dalle logiche del Mondo e pieno d'amore.
«Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità».
Roma ti riconosce re, ti incorona, ti inchioda e appende al tuo trono di legno, scrive in un suo atto pubblico, nella sua lingua latina, che sei re e per questo tuo essere re sei crocifisso: Iesus Nazarenus Rex Iudeorum. Roma ti riconosce ma non sa chi sei. u sei l'amore che giunto nel mondo per fare la verità del Mondo, cioè ancora l'amore.
Il cuore perfetto e splendente del tuo essere re è «dare testimonianza alla verità», essere martire della verità di D** nel Mondo, in questo Mondo che D** sempre desidera e crea, Mondo che cerca di sfuggire al Suo amplesso d'amore. 
Tu sei re perché testimoni con tutta la tua vita umana e divina la realtà di questo Amore Immenso e Pieno - "Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono" Ap 5,6-7.
La verità del Mondo e delle nostre vite è l'amore. Amare, amarsi, donarsi all'amore, accogliere, ascoltare, vivere, godere,  gioire, soffrire, liberare, liberarsi, ridere, curare ... e così via amando. 
Chi ama è con te e ti segue: «Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Tu sei questa verità che ci accoglie e ci ama e solo in questa verità dell'amore il tuo essere re estraneo diventa essere quel re intimo e presente che mi ama e sostiene, perdonandomi e facendomi diventare perdono.
Per questo tutte le nostre preghiere innumerevoli sono una sola, quella che chiude il libro che contiene tutti i libri delle tue rivelazioni: "Colui che attesta queste cose dice: «Sì, vengo presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù". 
Vieni, presto.
ciao r

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