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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Lasciar tutto

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per prendere tutto, insieme e dietro a te, Signore Gesù. Seguirti è strano, Gesù. Innanzitutto perché non siamo noi a decidere di seguirti, ma sei tu che ci chiami a stare con te. Chissà quante volte vi siete visti con Simone e Andrea. Quel giorno non ti basta vederli, ti fermi e li chiami. E loro " subito lasciarono la barca e il loro padre e ti seguirono ". Si decide di colpo, è d'improvviso che diciamo di sì alla tua chiamata, perché è d'improvviso che ci accorgiamo che ci chiami, anche se ti avevamo già visto altre volte. Quel giorno ti fermi e la nostra vita si decide lì, in quel momento. Tutta la nostra vita, perché qui è la seconda cosa strana della scelta di seguirti: lasciare tutto . Ascoltiamo Matteo che racconta la prima tua chiamata, perché ci riguarda da vicino. Mt 4,18-22 " Un giorno, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescat

Amare

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questo presente, Gesù, ascoltando la tua parola per custodire questa Casa, che ci hai affidato. Ci viviamo ma non è Casa nostra. La Casa è tua, Gesù, e tu ci vuoi tornare per godertela, viverla in amore con noi, dividendo e partecipando con noi le meraviglie della vita con la bellezza di tutte le creature che esistono nella Terra e in tutti i mondi in cui la Terra è immersa. Ne sappiamo così poco, Signore. Infatti, ogni volta che ne conosciamo un pezzettino in più di questa tua bellissima dimora, diventiamo consapevoli di quanto poco ne sappiamo. E ogni volta cresciamo nella meraviglia per la bellezza in cui mi hai messo. Dobbiamo vivere pienamente questa tua Casa, Signore Gesù, ma  facendo molta attenzione alla realtà prima della nostra vita: non siamo noi i padroni, ma solo servi con un compito preciso, da capire bene ed eseguire anche meglio: vivere pienamente questa vita, sapendo che non ci appartiene, come noi non apparteniamo a lei, ma comprendendo che siamo reciprocamente custod

La vita è

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leggerezza e delicatezza dell'amarci nell'Amore D***, togliendoci a vicenda le fatiche del male. Ma come si fa a essere pieni di leggerezza e delicatezza d'amore, davanti alla durezza amara del male di vivere in cui siamo immersi? Come si fa a restituire la leggerezza dell'amore a un essere umano che viene offeso nell'amore, a una madre che ha appena visto morire il figlio neonato per ragioni inique e cattive su cui lei non ha alcun potere? Dov'è soltanto che "leggerezza dell'amare" non significa scomparsa magica del dolore, ma liberazione dell'amore? In te, con te, per te, Gesù. Anche tu, Gesù mio, porti il dolore del tradimento e della morte nel tuo bel paradiso, alla destra di D**. Ma lo rendi leggero con l'amore, lo fai diventare parte dell'amore. Com'è possibile, questo? Come possiamo farlo? Solo con la preghiera. Ascoltiamoti. Lc 21,34-36 « State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, u

Il regno

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di Dio è vicino, è qui, accanto al mio cuore. Solo tu, Gesù, in tutta la tua audacia e allegria d'amore puoi paragonare l'arrivo dell'Eterno nei nostri spazi-tempi, cioè la conclusione in Dio di questi spazi-tempi, alle fioriture stagionali delle piante, in specie a quella del fico, pianta preziosa, ricca e nutriente, ma che non ha una fioritura appariscente e visibile. Il regno di Dio è sempre vicino e sta sempre fiorendo come il fico, pronto per fare una crescita di frutti d'amore che ci nutrirà tutte e tutti, in abbondanza e allegria. Ma perché questo arrivi al più presto è indispensabile ascoltarti con cuore aperto. Lc 21,29-33 « Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.  In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le

Spazi-tempi di Dio

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e spazi-tempi umani: la differenza è l'amore. La differenza tra te, D**, Santa Trinità Amante, e noi umane e umani è l'amore. Per noi le realtà degli spazi-tempi in cui viviamo sono segnate dal nostro corpo, dalle nostre carni mortali davanti e dentro cui siamo limitate. Ogni cosa che vedo e sento è delimitata dal mio corpo di carne, e dalle sue fragilità e ferite, ma che ha in sé la nostalgia della tua risurrezione, Gesù, della tua gloria di Dio umano, divenuto perfetto per la completa obbedienza all'amore, per l'ascolto profondo e pieno all'Amore D** Trinità che ti abitava e ti abita, Sposo Signore. Già quando hai innalzato questa preghiera su Gerusalemme, la città che non accoglie i profeti e non legge i segni di Dio negli spazi-tempi che abita, nei corpi e carni che la vivono, non era una profezia reale, non dicevi "Quel giorno a quell'ora accadrà...", ma semplicemente innalzavi una preghiera per la salvezza di chi costruiva, ogni giorno, la sua di

Nell'amare

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la fedeltà perseverante nell'amore è tutto. Cosa significa la fedeltà, nelle molteplici vie dell'amore, Gesù, Signore e re nostro? La perseveranza che ci chiedi è pazienza nell'amare, anche quando ci sentiamo sole, soli. Anche quando siamo sole e soli tu ci chiedi di continuare ad amare, come hai fatto anche tu, nella passione del tuo supplizio. L'obiezione è facile: " Ma tu sei Dio!? ". La tua risposta mite è appesa alla tua vita, che ci regali e offri dentro la tua parola piena e forte di un amore fedele, paziente e perseverante, vivo nella tua vita piena di umanità dove ascoltiamo la Voce di Dio. Lc 21,12-19 « Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno r

Segno dei cieli

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più grande sei tu, Gesù di Nàzaret, Parola Carne di D** Altissimo Amore in spazi-tempi umani. Tu sei il potente segno di D**, la Potenza, tu sei il Suo Tempio, l'unico luogo dove si prega e si incontra Dio, tu sei l'unico sacrificio gradito a D**, l'agnello perfetto che abolisce ogni altro sacrificio perché è fatto solo d'amore ed è capace di riempire il Dio Amore di ogni amore terreno e umano, tu sei la pace affilata di verità, quella pace che taglia i cuori umani e li fa sanguinare in modo che producano altro amore, fecondo e libero, in noi e attorno a noi. Tu sei la Rivelazione di quella fine che si compie ogni giorno come inizio eterno in ciascuna delle nostre carni di vita. Ascoltiamo la tua vita che ci ama. Lc 21,5-11 " Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando du

La verità è

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amore, dono della vita, dono del dono ricevuto. Ma amare è vivere, è la verità che Dio comanda: amare. Davvero, Gesù, tu lodi questa donna e, insieme, ci inciti a vederti come lei. Anche tu getti nel Tesoro di Dio tutto quello che hai e sei, l'intero dono di vivere e amare che sei e lo doni completamente, fino alla fine, senza che nessuno sappia bene cosa stai facendo e quanto ti costa. Solo Dio lo sa e ci fa vedere l'importanza e la potenza del tuo dono d'amore con la tua risurrezione, ma lo mostra solo a chi può vederti risorto, solo a chi ti riconosce quando chiami per nome. Come quella donna vedova, cioè sola, povera, disprezzata, ignorata da tutti, che ha saputo di essere stata amata da Dio solo davanti al Suo Volto, là dove, forse, ha avuto qualcosa da dire. Davanti all'obolo di questa donna capisco l'importanza di ciò che ci hai lasciato: il regno dei cieli, la signoria di Dio da cercare solo in ciò che è piccolo e, proprio così coinvolge l'intera esisten

Su re,

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il re. Non sono le lingue dei vincitori del mondo che ti accolgono re, Gesù, ma le parole degli sconfitti, che solo in te hanno quella vita che è stata loro tolta con violenza e iniquità e che tu solo riscatti. Per questo il titolo della risonanza oggi è in sardo, lingua di una terra che non ha mai avuto un suo re mortale, ma solo difensori, giudici e santi e sante di tutti i giorni, di quelle che i miracoli li fanno ogni santo giorno che tu mandi in terra e, spesso, anche ringraziandoti. Più spesso litigando con te con asprezza, ma riconoscendoti come l'unico interlocutore dei loro dolori, come il solo medico delle loro ferite. Noi siamo qui, aspettando che tu arrivi, aspettando " che la tortilla se vuelva " e ci sia soltanto amore per tutte e tutti. Vieni, Gesù, re sposo, vieni che ti aspettiamo e, intanto ascoltiamo la tua voce che canta la gloria di Dio, amare. Mt 25,31-46 « Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul tro

La vita è Dio

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e dura sempre, anche nelle vite che D** ama con tutta la sua Presenza. C'è la risurrezione della carne e c'è la vita eterna nella Presenza Infinita dell'Amore di D**. Vi sento: «Beato te che ci credi!»; «Ma se siamo nella pandemia!»; «Ma se la gente muore a grappoli nelle guerre che ci sono in mezzo mondo»;  «Ma se vita e morte sono collegate insieme e l'una non c'è senza l'altra»; «C'erano dunque sette fratelli». Mi spiace per voi e per i vostri dubbi, ma ne sono certo: se c'è Gesù di Nàzareth c'è il Dio Genitore affettuoso e intimo che lui testimonia davanti a Israele e a tutte le genti come Dio vita, vita eterna: infatti chiunque ama vive per Dio e in Dio, per sempre, amando. Ascoltiamo. Lc 20,27-40 " Si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e d

Casa di Dio

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è ogni amore umile, paziente e appassionato, ogni dono di vita. Immensa Signoria dell'Amore, noi c onfondiamo il Tuo abitare l'amore con gli edifici con cui i poteri umani si ornano dell'imitazione della bellezza che c'è attorno a noi, in un'alba, un tramonto, una notte di luna piena ricca di stelle, un fiore che sboccia e appassisce dopo essere fiorito. Siamo immersi in continue manifestazioni di bellezza che cerchiamo, con orgoglio superbo, di imitare e fare meglio. Specie in edifici pensati e costruiti da noi. Edifici a cui, spesso, diamo il tuo Nome, ma che sono sempre abitati dalla nostra superbia, anche quando hanno il tuo nome, Gesù, o quello di qualche tuo amico o amica a cui diamo l'attributo di "santità", dimenticando che tu chiedi a ciascuno e ciascuna di noi di essere perfetta « come è perfetto il Padre vostro celeste » ( Mt 5,48 ). Perché Dio non abita case di legno e pietra, ma vite di carne, sangue, passioni, accoglienza e pazienza. Lc 1

Pace e gioia

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nascono dai tuoi desideri d'amore, Altissima Signoria dei cieli. Insieme a te, Dio stesso piange sui nostri rifiuti del Suo Amore, sulla nostra non accoglienza del suo amore. Perché noi preferiamo la morte alla vita, la tristezza angosciata dell'odio amaro, alle gioie e ai piaceri condivisi dell'amore e di ogni forma di amare. Preferiamo la guerra alla pace e così siamo causa di guerre e di stragi di vite innocenti, umane e non umane. Siamo pronti a condannare chi è diverso da noi, senza neppure controllare e assaggiare ciò che ci unisce, senza vivere l'amore come e quando ci viene offerto. Rifiutare l'amore non significa mai scegliere un amore a preferenza di e contro un altro amore. Questa opzione non esiste, è un inganno. Se rifiuto di dare amore, il mio rifiuto coinvolge tutte le persone e le vite che mi circondano; se dono amore lo dono a tutte le persone e le vite che mi circondano. Questo ci dici in questo Vangelo amaro dove piangi per il nostro rifiuto di am

Regno di Dio

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è vivere intensamente, per far crescere i doni ricevuti e fare altra vita, più bella, della vita che abbiamo avuto e dove siamo viventi. La parabola dei talenti in Luca è, da un lato, semplificata, perché anziché di talenti, che sono una ricchezza davvero alta e fuori dal comune, si parla di una moneta d'oro, più normale e comprensibile. Dall'altro lato la vicenda è complicata dal rifiuto del re, cioè dal tuo rifiuto come Messia e re di Israele, Gesù. Ascoltiamo la tua voce e cerchiamo di capire le relazioni con la nostra vita di oggi. L c 19,11-28 " Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.  Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui u