Pace e gioia

nascono dai tuoi desideri d'amore, Altissima Signoria dei cieli.
Insieme a te, Dio stesso piange sui nostri rifiuti del Suo Amore, sulla nostra non accoglienza del suo amore. Perché noi preferiamo la morte alla vita, la tristezza angosciata dell'odio amaro, alle gioie e ai piaceri condivisi dell'amore e di ogni forma di amare. Preferiamo la guerra alla pace e così siamo causa di guerre e di stragi di vite innocenti, umane e non umane. Siamo pronti a condannare chi è diverso da noi, senza neppure controllare e assaggiare ciò che ci unisce, senza vivere l'amore come e quando ci viene offerto. Rifiutare l'amore non significa mai scegliere un amore a preferenza di e contro un altro amore. Questa opzione non esiste, è un inganno. Se rifiuto di dare amore, il mio rifiuto coinvolge tutte le persone e le vite che mi circondano; se dono amore lo dono a tutte le persone e le vite che mi circondano. Questo ci dici in questo Vangelo amaro dove piangi per il nostro rifiuto di amare, per il nostro odio. Ascoltiamo la tua vita, Gesù, la tua voce per trovare quell'amore che tu non togli, mai.
Lc 19,41-44
"Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».".
Sono convinto, Gesù, che tu non fai nessuna particolare profezia.
Sei venuto a Gerusalemme come re mite, che cavalca un'asina, che proclama l'anno di grazia del Signore, che è venuto a offrirsi come offerta gradita a Dio, perché offerta perfetta, piena solo di amore, a sconto dei nostri peccati: infatti noi ci vergogniamo di presentarci a Dio vestiti solo delle nostre colpe. Allora 
tu queste colpe le carichi su di te e le bruci davanti all'Eterno Amante, con la gioia arroventata dell'amare. Ma per farlo devi essere accolto e noi non ti accogliamo, non così facilmente. Non rinunciamo subito al nostro odio, ai nostri egoismi, e così dobbiamo passare per il tuo amore offerto e donato "fino alla fine", fino alla tua croce siglata dalla tua risurrezione. Gerusalemme, a cui tu dici «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi», non è solo quella città della pace sede continua di guerre, che tu hai amato e su cui hai pianto. Gerusalemme sono le nostre città, i nostri cuori gonfi e malati di odio e di guerre. Tu piangi su di noi, Sposo e re Gesù. Aiutaci ad accoglierti, Gesù, aiutaci a farti ridere d'amore insieme all'Eterno Amante e a tutte le vite che nascono dai Suoi Immensi Cuori, fecondi e felici.
ciao r

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