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Visualizzazione dei post da giugno, 2015

Il senso plurale dell'amore

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... sei tu, Gesù, Amore nell'amore. Due piccole narrazioni scorrette. Due vicende molto corte che ti riguardano, Gesù, raccontate da Marco con la sua solita ritrosia. Due vicende attorno all'amore e alle scorrettezze dell'amore. Perché l'amore è scorretto, viola le regole, ne fa altre, pur di vincere ... "lei", l'amore. Mc 5,21-43 "Essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, ven

Il sonno di D** e la nostra paura.

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Ma D** dorme? Pare di sì, almeno secondo chi lo ha frequentato in intimità.  O, se non dorme - D** certo non "si stanca" non esaurisce la sua "energia" - talvolta invece non ne può più di noi, delle nostre incredulità e infedeltà, e ha bisogno di lasciarci cuocere nel nostro brodo. Se ne va --- senza tempo, se ne va, e senza luogo. Come Gesù nel bellissimo vangelo di oggi, poggia la testa su un cuscino e si addormenta. E sono sicuro che sogna una miriade di umane e umani che hanno fede in D** e cercano il suo Volto amandosi senza fare tante storie, e in tutti i modi in cui ci sappiamo e possiamo amare, così amando anche le vite animali e vegetali che ha messo insieme alle nostre. Gesù in questo vengelo ci dice che D** non è sempre con noi, perché a volte - nel suo amore immenso - ha bisogno di prendere le distanze da noi e spera che noi reagiamo alla sua apparente distanza, con fede: affidandoci ancora a D**. Perché D** spera perché ama, infatti se ama

Il tuo Regno non si vede?

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Il tuo Regno che non si vede. Così almeno pare.  Sepolto tra i solchi della storia, o disperso dentro le miriadi di fili d'erba delle nostre vite chi mai riconoscerebbe in una piantina un poco storta il tuo roseto che fiorirà nelle disposizioni di colori più tenere e forti? chi vedrà in un alberello disperso tra tanti la tua quercia grande, il tuo baobab, capace di dare ospitalità e rifugio alle miriadi di vite? Chi sa riconoscere in un primo sorriso timido, scontroso, l'accoglienza dell'unica amante che speri, dell'unico amore che desideri? Tu che affidi a un morbido arco di piacere e mitezza il compito di reggere la vita, tre o quattro chili di vita e ci riesce benissimo. Tu che doni agli occhi dei tuoi animali il compito di parlare, e troppo spesso con quanta più eloquenza delle nostre parole. Tu che lasci aperto ai giochi di bimbe e bimbi ogni tuo segreto, così che loro sanno dar vita a mondi interi anche con un poco di acqua e fango, proprio come

D** si fa, D** è: carne, sangue, vita

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Nasconderti. Dove ti nascondi, mio Signore e mio D**, dove ti rifugi quando vuoi uscire dall'ascolto delle preghiere, delle minacce, delle menzogne, delle verità, dei gesti d'amore e di odio che disseminiamo attorno a noi e che per te sono - in un qualche modo che non so e non conosco - sono tutte e tutti presenti? Dove si rifugia la tua Potenza quando desidera solo una carezza, soltanto un bacio d'amore? Ti sei incarnato in Gesù di Nazareth, diciamo noi che ci chiamiamo cristiane e cristiani. Ma tuo Figlio ci ha detto che sei in noi e nelle nostre vite, perché ti fai mangiare da noi. Perché il pane e il vino che benediciamo nel nome di tuo Figlio Gesù sono il luogo del tuo rifugio, sono l'estrema tensione d'amore di D**, l'Amore che si fa mangiare e bere per desiderio d'amore. L'amore che vive solo amando e diventando amato. Mc 14,12-16.22-26 " Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a G