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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

La tua forza,

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è che sei tu l'autore dell'amore che ci regali, con cui ci liberi. Autorità,  ἐξουσίαν   ( exousian ). È un no me femminil e, viene d a   exesti e significa privilegio e potere, ma in una gamma di significati che vanno da forza per agire a capacità di decidere per sé e per altri, alla competenza e maestria nel fare le cose, all'influenza che si è nelle realtà della propria vita , alla libertà che si è e si vive e, solo così, può essere trasmessa anche ad altri. Nei vangeli è riferita a te, Gesù, e sai benissimo che "autorità" significa (anche, non sopratutto) molte cose legate al potere umano, specie al potere politico, ma quando viene riferita a qualcuno totalmente privo di potere politico e sociale, come eri tu, che venivi da Nàzaret, allora indica sopratutto la libertà di farsi autore. Autore di cosa? Autore dell'unica realtà che abbiamo da Dio Genitore e Amante e che tu avevi senza misura: l 'amore. La tua autorità è far vedere, mostrare che tu crei am

Il sonno di Dio

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e la nostra fede. Il tuo sonno, Signore Gesù, ci spaventa. Infatti siamo abituati a pensarti " sempre all'opera " e non possiamo pensare che pure tu, magari, hai bisogno di " sgranchirti il cuore " e di riposarti dalle " fatiche di amare ", che certo sono assai belle, ma pure sono sempre fatiche. Per questo ammiro e condivido Teresina tua, di Lisieux, che in uno dei momenti peggiori delle devastazioni della sua vita, accetta il tuo sonno e ti promette di custodirlo con cura. Anche noi, ora, attraversiamo il tuo sonno, e amiamolo. Ascoltando la tua vita con molta attenzione. Mc 4,35-41 " In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.  Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora l

Il tuo lavoro,

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mio Signore,è la vita: bellezza di frutti d'amore. Ma certo è così con i tuoi spazi-tempi e solo secondo le tue felicità, mio Signore ed Eterno Amare Presente, sempre attivo. Non possiamo pensarti e riferirci a te solo secondo le nostre fatiche limitate e, purtroppo, così piene dell'orgoglio dei nostri peccati. Invece dobbiamo accompagnarti con amore e amicizia, come ci mostra e indica Gesù. Solo così sei tu, Antico Bene Vivente, sei tu il nostro vero orgoglio d'amore, tu che operi sempre senza stancarti, con gioia e felicità di vita, come dice Gesù, tuo figlio e nostro re e sposo:  « Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco » ( Gv 5,17b ). Ecco, mi è sembrato che questo fosse il modo migliore per prepararmi all'ascolto della voce di tuo Figlio, Gesù, che parla di te e delle grandezze del tuo amore. Ascoltiamo, con le nostre vite. Mc 4,26-34 " Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di

Cibi di felicità,

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è il canto dell'offerta d'amore che Dio innamorato fa a noi umani, per il bene di tutte le creature. La natura di Dio, quella che ci viene rivelata e mostrata in ogni istante della nostra vita, è la felicità. E in Dio questa felicità ha sapori infiniti e incessanti e ci viene offerta gratis. Anzi, Dio stesso ha pagato il prezzo d'amore che noi umani, nei nostri deliri etici e filosofici, pretendiamo sia pagato per accedere alla felicità di Dio. Quando, invece, basta amare con l'intera realtà che siamo e il resto è tutta paglia, come disse Tommaso d' Aquino mentre stava per nascere a Dio ( qui , per esempio ). Per questo, Gesù, tu vai ascoltato con attenzione e cuore aperto. Allora, Signore, dacci orecchi che ti facciano entrare subito nel nostro cuore. Per liberarlo. Mc 4,21-25 " Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che

La realtà di D**

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e le esistenze che vivono sulla Terra. Sento la tua voce rimproverare i tuoi amici, quelli che hanno lasciato tutto per seguirti: « Non capite questa parabola, e come potete capire tutte le parabole? ». È grave, e questa gravità è una cosa molto importante, perché a noi è « dato il mistero del regno di Dio », a noi è dato il compito di spiegarlo, di aprirlo, di farlo mangiare, perché ciascun essere umano si nutra di Dio e del Suo Amore presente, tu, Gesù, Suo Figlio, l'amato, il più amato. Ascoltiamo la tua voce con la libertà e l'attenzione che chiedi e meriti.  Mc 4,1-20 " Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.  Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli

Amare

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è andare a vivere per mostrare e dire l'amore che c'è. Chi sono, Gesù, "gli operai della messe"? Sono persone prive di tutto, che hanno solo Dio dalla loro parte. Li vuoi come agnelli in mezzo ai lupi. Ma così verranno mangiati, Gesù, ragionevolmente. Tu sorridi e sento la tua voce: La Potenza dell'amore di Dio è proprio nella scelta di farsi agnello in mezzo a lupi dell'umanità, perché lo mangino e lo divorino, ma così imparino cos'è l'amore. Ma questo sei tu, Gesù, e chi va nel tuo nome dev'essere come te: inerme, mite, indifeso, amante. Ascoltiamoti. Lc 10,1-9 " Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.  Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessun

Messaggi

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d'amore viventi, lettere d'amore scritte su corpi di carne e sangue. Chi siamo, Gesù mio? Tu ci ami, tu ci salvi, tu ci riempi di gioia e allegria, anche quando stentiamo a riconoscerlo e ci facciamo vincere dall'odio del mondo. Ma è sempre per poco, perché la tua felicità di amarci prevale su ogni ristrettezza, su ogni avarizia, su ogni peccato noi condividiamo con il mondo umano immerso nell'odio e nella morte. Chi siamo, Gesù? Siamo tuoi inviati, lettere d'amore mandate alle creature che tu ami e vuoi portare dentro il profondo Amore dei cuori di Dio. Come Paolo di Tarso, che hai tolto alla persecuzione e dato all'amore, alla proclamazione della tua bellissima notizia a tutti. Mc 16,15-18 " [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:  «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.  Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome sc

Oggi, tu,

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con il tuo messaggio urgente. Sono circa duemila anni che questo tuo messaggio, così urgente, risuona nelle nostre orecchie e nei nostri cuori. Vale la pena ripeterlo, sempre, più volte, senza stancarsi mai: « Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo ». Non ha senso chiedersi se ci crediamo o no. Chi ci crede ti sceglie e, subito, agisce e opera dietro a  te, cercando di fare come te. Chi ti ascolta si fa te, diventa anche lui, sempre, Cristo di Dio, fa incarnare  la tua vita  nella sua vita  e  lascia che la sua esistenza si compia, si completi e abbia senso, incarnandosi nella tua. Perché oggi tu sei sempre con noi e ci lanci sempre questo tuo messaggio urgente, che bisogna ascoltare e vivere con te, in amore: « Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo ». Ascoltarti è il primo passo per entrare nella vita. Mc 1,14-20 " Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangel

Amare

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ci intimidisce, l'amore ci spaventa. Eppure è la sola cosa che desideriamo e speriamo. In questo brevissimo episodio è disegnata, con forza, una delle caratteristiche più profonde di noi umani: il bisogno di amare e di essere amati, che genera, contemporaneamente, successo e isolamento, affetto e rifiuto. La tua capacità di risanare le nostre ferite, Gesù, ti mette dietro molte persone, perché ciascuna e ciascuno di noi ha qualche ferita da farti risanare, qualche demone da cacciar via o da mutare in angelo. Contemporaneamente, però, ci fai paura. Perché solo Dio risana le nostre ferite, soltanto Dio  ci libera dai nostri diavoli e dai loro mali. Ma tu non sei Dio: tu sei il figlio di Maria, sei il carpentiere di Nàzaret, figlio di Giuseppe di cui hai ereditato bottega e mestiere. Ti conosciamo bene, Gesù, non puoi essere Dio. Allora sei matto. Il bisogno di amare e di farsi amare vive e lavora insieme al rifiuto dell'amore che sento verso chi mi ama: amore e rifiuto sono gemel

Per seguire

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l'Amore e per fare amore. Siamo arrivati a un momento di svolta e devi far vedere che non sei solo. C'è chi ti segue, naturalmente, ma nessuno ti rappresenta. C'è chi ti aiuta, ma nessuno è più vicino a te degli altri. Devi dare un segnale di presenza e devi mettere un filtro tra te e le persone che ti seguono in cerca di una guarigione, spirituale o fisica. Hai bisogno di qualcuno che impari a essere come sei tu. Ascoltiamo la tua scelta, che nasce dalla tua intimità al Padre, Altissimo Dio e Sommo Amore. Ascoltiamo  a cuore aperto e mente vigile ciò che fai. Mc 3,13-19 " Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.  Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”;

Il successo

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dell'amore è amare, totalmente e in libertà, non folle entusiaste che ti seguono. Gesù, tu sai bene i rischi del successo. Non per nulla inizi il tuo cammino vincendo le tentazioni del satana divisore,  che pretende di farti confondere l'amore con il successo di folle plaudenti e fanatizzate, la sconfitta del male con la morte dei nemici. Ma tu vieni da Dio e sei vita e amore. Non rifiuti il contatto con le persone, il confonderti con loro, rifiuti di essere usato, di essere trasformato in un distributore automatico di grazie e guarigioni. Tu vuoi l'amore, cioè l'adesione consapevole al dono dell'amore e alla guarigione che produce. Un lavoro che può essere fatto solo una a uno, solo singolarmente. Sai che la folla ti può schiacciare, può travolgere la libertà della tua parola donata innanzitutto ai poveri, con il fanatismo del successo di massa, del pane dato a tutti senza lavoro, della guarigione data a tutti senza consapevolezza, senza adesione. Ma c'è di più

Liturgia

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è agire bene e far agire bene. Ma cosa significa: agire bene? Che cos'è il sabato? Che cosa è la domenica? Cosa significa "giorno del Signore"? Che cos'è il "riposo di Dio", perché dobbiamo entrare in questo riposo?La "liturgia" è il luogo e le forme pubbliche delle nostre relazioni di umani, solidali tra di loro, con e verso Dio. Nella liturgia noi siamo popolo, cioè ci riconosciamo come identità collettiva e storica che trae da Dio il senso della sua origine e il suo significato attuale, in questo suo presente di oggi. Il Sabato è uno dei luoghi liturgici della identità di Israele, uno dei centri della sua relazione di popolo con Dio, Altissimo Signore e unico vero re di Israele; esattamente come la Domenica per i cristiani. Poi arrivi tu, Gesù, e ti presenti come nato da una relazione profonda e intima con Dio e, quindi, come Signore della preghiera e della relazione con Dio. Tu sei il nuovo e unico " sacerdote, secondo l'ordine di Melk

Dio ci ama

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e i Suoi comandi sono richieste d'amore per far crescere amore. Gesù, ogni volta mi sembra che la maggior parte del tuo sforzo di racconto e narrazione sia fatto con pazienza e umiltà solo per farci capire che Dio, che è nostro Padre e Madre attraverso te e la tua vita, non ci dà mai ordini assurdi ma sempre e solo richieste d'amore. Siamo noi che usiamo la Sua Presenza nelle nostre storie solo per vedere quanto sappiamo obbedire agli ordini più assurdi e allora, in questo modo, diffondere tra gli umani l'abitudine a una obbedienza cieca, sorda, muta. Ma così cambiamo il Nome di Dio, Altissimo Amore, in un idolo  dietro a cui nascondiamo il nostro buio e le nostre feroci scelte di morte. Così confondiamo le nostre scelte umane con l'amore di Dio e non amiamo più, perché ci siamo privati della fonte dell'Amore, di ogni amore libero e santo.  Ascoltiamo la tua voce, Gesù, perché ne va della vita. Mc 2,23-28 " Avvenne che d i sabato Gesù passava fra campi di grano