La realtà di D**

e le esistenze che vivono sulla Terra.
Sento la tua voce rimproverare i tuoi amici, quelli che hanno lasciato tutto per seguirti: «Non capite questa parabola, e come potete capire tutte le parabole?». È grave, e questa gravità è una cosa molto importante, perché a noi è «dato il mistero del regno di Dio», a noi è dato il compito di spiegarlo, di aprirlo, di farlo mangiare, perché ciascun essere umano si nutra di Dio e del Suo Amore presente, tu, Gesù, Suo Figlio, l'amato, il più amato. Ascoltiamo la tua voce con la libertà e l'attenzione che chiedi e meriti. 
"Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato». E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».".
Tu ci fai la catechesi di questa parabola, Gesù, e a noi non conviene aggiungere nulla. Anche la generosa indifferenza del Seminatore, che dà il suo seme con così larga indifferenza a dove cade, ci turba, forse, ma che entra nell'Immensità di Dio, che tu chiami Padre e ci nutre con la generosità di una madre. Tre cose. 
Primo. Parli per parabole, cioè non spieghi e non racconti mai Dio direttamente, con parole proprie. Dio è inconoscibile, per noi, lo possiamo vedere solo di spalle (Es 33,17-23); in te, Gesù, questa "visione di schiena" della grandezza di Dio è data, proprio, dal tuo larghissimo uso di parabole, spesso brevissime, e che vanno tutte "capite", che vanno "sapute", cioè vissute intensamente e con pienezza nella mia vita. Solo se vivo le tue parabole, posso farne nutrimento per me e per chiunque incontro e mi conosce.
Secondo: "sapere e capire" la tua parola espressa in parabole significa viverla e, quindi, far vivere le parabole nella mia vita. Tu non sei un problema teologico, Gesù, sei un problema esistenziale. Come faccio, cosa faccio per farti vivere bene con me, per ospitarti a casa mia, nell'intimità della mia vita? Questo è ciò che significa "sapere le tue parabole": farle vivere nella mia carne e nella mia epoca. Comprenderle come una descrizione precisa e libera di Dio che opera e lavora nel mondo in cui vivo e nella mia vita di carne, sangue, desideri.
Terzo: questo Seminatore impudente, generoso, indifferente e molto, molto, molto ricco. Ma pure interessato al terreno buono, quello dove il seme dà una resa altissima. Infatti Dio regala soltanto semi, che poi spetta al Creato, al Kosmos, al Sistema Ordinato delle cose e delle vite, far fiorire e sbocciare in frutti che siano vita e producano altra vita.
Sono queste tre le percussioni che mi suonano dentro, Gesù, e mi raccontano quanto la tua parola sia nutrimento e cibo per quella vita che, anche in me, è Dio che vive nella mia carne, quella carne che solo tu rendi cibo e ostello capace di accogliere l'Eterno Amare in ogni singola, altra vita che mi fai incontrare. Là, dove trovo e vivo la sola esperienza in cui e per cui vedo il Volto di Dio.
ciao r

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