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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Le tentazioni di Dio

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sono la vittoria del suo amore. Così Dio può essere tentato? E chi tenta Dio?  Questo inizio del tuo cammino in Matteo, Gesù mio, è qualcosa di difficile e pericoloso. Implica immediatamente che si entra in un clima di tentazione. Siamo tentati di dare attributi e comportamenti a Dio, cosa che non si può fare perché così faremo un idolo con cui nascondere Dio Amore; cosa impossibile, ma il nostro rifiuto di amare è possibile.  Allora è una parabola, una metafora. Ma di che cosa, di chi?  Sicuramente di Israele nel suo cammino iniziale nel deserto, ma, secondo me e per quel che sento suonare in me, anche delle nostre contraddizioni davanti alla richiesta d'amore che riceviamo da Dio con la nostra vita e con la tua vita, Gesù.  Queste tue tentazioni sono le spinte contro l'amore che noi subiamo, dove ci fai vedere il senso profondo dell'amore che Dio ci dona e che vuol vedere donato tra di noi con libertà e tenerezza, uguali alle sue.  Ascoltiamo la tua vita, Sposo e re.

Amare

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fa scandalo, sempre, perché amare è sempre da Dio. Oggi, Gesù, sento che basta così e non c'è altro da scrivere. Amare fa scandalo, sempre, perché l'amore - amare - viene sempre da Dio. Nulla c'è da spiegare. Chi ha orecchie per intendere, allora intenda, perché è la sua libertà in gioco, con quella di  Dio.  Chi è privo di tali orecchie preghi, intensamente, l'Autore e Signore di tutto perché regali orecchie per sentire e non solo per parlare senza ascoltare. Quindi ascoltiamo la tua voce d'amore. Lc 5,27-32 " Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non so

Prima l'amore

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e solo dopo i riti costruiti per controllare l'amore e farlo disciplinato all'umano. L'amore di Dio è esuberante, non è mai fermo all'egoismo umano. Le religioni sono costruite per "controllare Dio", per piegarne l'amore ai "bisogni umani", a ciò che il nostro egoismo chiama "bisogno umano". Ma Dio s'è costruito il suo popolo per essere libero di amarlo come voleva, non per essere costretto a seguirne le miserie e violenze. A questo, invece, servono i digiuni e le preghiere connesse.  A tener buono Dio, a calmarlo con offerte poco costose. Ma Dio grida il suo disgusto con la voce di Isaia. « Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi  e spezzare ogni giogo? ». ( Isaia 58,6 ) Gesù, tu vieni a portare amore, a regalarlo; tu sei lo Sposo venuto ad amarci fino al compimento dei secoli. Con te c'è amore, non religioni o digiuni. Con te c

Perdere la vita

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è viverla, in pieno, dentro i preziosissimi nidi d'amore di Dio, Eterno Amante. L'annuncio della tua Passione e Morte è la notizia della tua vittoria, definitiva, sul male, su ogni morte dei nostri amare e amarci. Infatti è l'indicazione delle nostre strade: fare come te, camminare sui tuoi passi, seguirti e imitarti. Come fanno amante e amato, che finiscono con assomigliarsi perché ciascuno si fa sempre più come l'altra ci vede e ci desidera. Fino al compimento dell'amore in Dio. Come per te, Gesù. Ascoltiamoti. Lc 9,22-25 " Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale v

Insieme

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per amarci nei  silenzi  dell'amore, nei  segreti  dei cuori. Se il punto è amare (amarci come tu ci hai amato e ci ami, Gesù) allora il punto è proprio quello che tu sottolinei. Non ama chi chiacchiera molto dell'amore, né chi fa vedere a tutti "quanto e come" sa amare. Si ama nei silenzi segreti, nei tacere delle nostre fatiche di vivere, e lo si conosce solo quando, a ll'improvviso   « un giorno da un malchiuso portone / tra gli alberi di una corte / ci si mostrano i gialli dei limoni; / e il gelo del cuore si sfa » e tu danzi con noi, felice, le danze dell'amore per un gesto che nessuno ha visto, che solo una o uno ha conosciuto, per cui cantano gli angeli di Dio t utti i suoni rock della terra e del cielo, loro, i vivi in Dio e nelle alte luci dei nostri amarci. Ascoltiamoti. Mt 6,1-6.16-18 « State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre v

Accogliendo

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bambine e bambini; solo così si accoglie Dio Trinità. Avete presente i bambini? Ho chiesto a una signora, di poco più grande di me, e che ha lavorato tutta la vita a pulire le case altrui, quando avesse iniziato a lavorare. Sempre, mi rispose. A tre anni mia madre mi svegliava per aiutarla a fare il pane. Avete presente l'infanzia? Per la maggior parte della storia umana l'infanzia è quel periodo della vita in cui non parliamo e che deve passare velocemente affinché una persona sia produttiva. A tre anni una bambina e un bambino già lavorano in casa con la madre. A sei anni i bambini, maschi, vanno con il padre in campagna o al pascolo e le bambine, femmine, lavorano con le madri a casa.  Quando Gesù  parla di bambini parla di questi bambini. Sono piccoli e non lavorano quanto ci serve. Nell'infanzia è chi non può parlare, ancora. Come iniziano a parlare, via! al lavoro. Queste persone umane ancora imperfette sono chi Dio sceglie per abitare la vita umana. A

Pregare

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è la fonte sorgente, infinita e bella, di ogni nostra libertà. Ma che cos'è, in verità davvero, "pregare"? Mi sembra istruttivo collocare questo episodio. Scendete dal monte della trasfigurazione insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni, cioè venite da una esperienza di preghiera tra te e il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Elia, che tu chiami Padre e con cui vivi un'autentica intimità fiduciosa. Dopo questo episodio c'è quel triste caso della rivalità tra i tuoi amici su chi è il primo e chi il secondo. A chi spetta il seggio alla tua destra, a chi quello alla tua sinistra. Qui ci rimproveri la nostra poca fede. Ma è vero, siamo ancora una generazione incredula.  Aiutaci contro le nostre incredulità, per farci vivere la tua fiducia in Dio Signore, Genitore d'Amore di cui ciascuna di noi, in te e per te, Gesù, è figlia e figlio. Mc 9,14-29 " [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorn

Perché?

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Perché dobbiamo amarti? Devo precisare, Gesù, che sono straordinariamente d'accordo con ciò che ci dici in questo pezzo del discorso della montagna di Matteo. Mi sento incapace a farlo, ma sono d'accordo.  Un'umanità che seguisse, per libera scelta della sua più grande parte, le due regole di ordinamento di vita che ci proponi sarebbe infinitamente migliore. Appunto come il Padre che è nei cieli e che ci chiama alla sua perfezione. Regole "esistenziali", precisa il mio demone filosofico, e non "etiche". Riguardano la vita, non l'ordine dei discorsi che facciamo sulla vita. La differenza mi sembra importante, ma diffido del mio diavolo che sa di filosofia e ne registro l'indicazione, come malignità  più  che consiglio prudente. Perché la tentazione di lasciare il tuo bellissimo vangelo da solo, senza il mio accompagnamento, l'ho avuta. Mi sembra più facile che ripetere con fatica la considerazione sull'amore. Dobbiamo amare Dio

Chi è

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Dio, l'Amore Potente che ci ama fino alla fine, per noi, per ciascuna di noi. Questa è proprio la domanda che ci fai tu, Gesù. « La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo? [...]  Ma voi, chi dite che io sia? ». Chi sei tu, Gesù di Nàzareth, e chi è quel Dio a cui tu ti richiami costantemente come figlio prediletto? C'è una storia, tutta una tradizione che dobbiamo ascoltare. Ma c'è sopratutto il tramandarsi del vostro amore.  Quell'amore che avevi per i tuoi amici e quello che i tuoi amici avevano per te, e in specie Simone figlio di Giona, con tutta la sua generosità e le sue incomprensioni del tuo ruolo, fino allo scandalo della tua morte e del suo rinnegamento del vostro amarvi.  Fino alla gioia della tua risurrezione e della sequela che Simone chiamato Pietro compie nel suo " mettersi dietro a te " ( Mt 16,23 ) con felicità finalmente obbediente e libera, in una esperienza d'amore che non termina più, per Pietro come per ciascuna e ciascun