Pregare

è la fonte sorgente, infinita e bella, di ogni nostra libertà.
Ma che cos'è, in verità davvero, "pregare"?
Mi sembra istruttivo collocare questo episodio.
Scendete dal monte della trasfigurazione insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni, cioè venite da una esperienza di preghiera tra te e il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Elia, che tu chiami Padre e con cui vivi un'autentica intimità fiduciosa. Dopo questo episodio c'è quel triste caso della rivalità tra i tuoi amici su chi è il primo e chi il secondo. A chi spetta il seggio alla tua destra, a chi quello alla tua sinistra.
Qui ci rimproveri la nostra poca fede. Ma è vero, siamo ancora una generazione incredula. 
Aiutaci contro le nostre incredulità, per farci vivere la tua fiducia in Dio Signore, Genitore d'Amore di cui ciascuna di noi, in te e per te, Gesù, è figlia e figlio.
Mc 9,14-29
"[Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».".

Qui il problema non è la tua fede, Gesù, che è sempre perfetta e sempre in intimità con Dio. Tu sei costantemente in preghiera e non smetti mai di pregare, di stare in relazione con il Genitore, mostrando, indicando, suggerendo, aiutando, chiedendo aiuto. Neppure i tuoi discepoli, sono un problema. Ti adiri, perché la loro fede è davvero debole e la tua presenza sembra inutile. Ma sai che non è così, che c'è bisogno che tutto sia compiuto.
Il problema è la fede di quel padre, disperato e furente per quel figlio "muto e sordo", privo di una vita vera. Lo vuol vedere sano e guarito, ma è troppo furente per avere fede in qualsiasi Dio. È troppo pieno dell'ingiustizia di e per quel figlio sofferente senza colpa, per affidarsi davvero a Dio.
Allora lo prendi per mano.
Tu non lo puoi guarire se lui non crede che tu lo puoi guarire, perché tu sei il Figlio dell'uomo in intimità con Dio.
Se non ha fiducia nel bene e nell'amore in cui siamo inseriti non può aiutare suo figlio a uscire dal suo demone muto e sordo e, finalmente, vivere.
Rileggiamo l'episodio, per vedere come prendi per mano quel genitore ferito.
"Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».".
Davanti al disordine sofferente del figlio gli fai ricordare il loro dolore, e le loro fatiche ad amarsi, nonostante quel demone muto e sordo. Ma lui è pieno di dubbi e ti sfida a vincere i suoi dubbi con una prova di potenza. Ma è quello che non sai fare. E gli dici di credere, e basta: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». 
Davanti a quel figlio amato che si rotola e schiuma in preda alla furia del suo male quel padre si arrende, senza minimamente mentire: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Anche io credo, Gesù. 
Aiuta anche la mia incredulità e risana tutte queste sofferenze sorde e mute che si rotolano, schiumando senza voce, qui, attorno a noi.
ciao r

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