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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Doni d'amore

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per fare l'amore. Che cos'è essenziale, Gesù? Cosa concorre in modo fondamentale a decidere cos'è vivere? Che cosa è parte radicale di ciò che è vita? Dove e in che modo scegliamo la nostra vita? Come e quando decidiamo della nostra vita e così anche delle vite a miriadi in cui siamo inseriti e di cui viviamo? « Qual è il primo di tutti i comandamenti? ». Lo scriba te lo chiede come lui sa, cioè secondo la sua cultura e la sua fede e religione. Tra l'altro e per ciò che ne so io, c'era un dibattito serio, nell'Israele dei tuoi giorni, su cosa D** Immensa Presenza di Pienezza ci chiede. Dibattito e preghiera importante e decisiva anche oggi, per noi e non solo, intorno a ciò che D** desidera e ci chiede. Che cosa vuole da noi il nostro buon Signore, Padre Madre d'amore e vita? Ho solo domande per te, amico Gesù, e invidio chi sa con sicurezza che cosa D**, Abissi viventi di ogni vivere, chiede e desidera da lei, da lui. Ma forse una persona così sicura della

Umiltà

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è la vita divina gloriosa di gioie felici. La vita è umile, perché tu sei umile, Eterno amore vivente e santo. Umiltà a amore vanno insieme e non si può amare se non nell'umiltà, nel dono di sé pieno di consapevolezza dell'immensa povertà, della ricchissima semplicità di ciò che siamo. Quindi umiltà non è un atteggiamento, né una virtù da ottenere con disciplina e ascesi. Umiltà è il piacere e il dolore del vivere che si apre a ogni vita e non chiede niente per sé, se non ciò che viene dato a tutte e tutti, perché è di tutte e tutti. Umiltà è la consapevolezza che Tu, Eternità viva, esisti già ora in ogni vivente che cerca cibo in altri viventi e non sa, non conosce, il dolore e il piacere legati a questo cercare nutrimento nelle vite attorno a lui. Umiltà è l'amore di cui ci riempi e che ci chiedi di donare attorno a noi. Umiltà è il farci vite donate senza limiti, come fa D** del Suo amare in ogni tempo-spazio vivente nel mondo. Umiltà sei tu, Gesù di Nàzaret, Figlio di D

Il rito e (è)

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l'amare. Noi viviamo di riti e liturgie, Gesù, tu lo sai. Ma cos'è un rito ? e cosa è una liturgia ? Tutto il complesso di azioni regolate da norme che danno un ordine al nostro rapporto con Dio. In realtà uno dei significati più forti del rito e della connessa liturgia è proprio quello "dare misura", di "rendere umano" il nostro rapporto con quel Dio che è gli Eterni abissi dell'amare. Quindi è l'ingresso dell'eterno nelle nostre realtà mortali, ferite e fragili. Ma è pure un modo per disciplinare l'amore, per renderlo regolare, incapace di mutare davvero le nostre vite per orientarle ad amare. Che cosa vuole Dio? Tutto, rispondi tu, e noi gli diamo i nostri riti. Ascoltiamo la tua vita per farti cambiare la nostra. Lc 14,1-6 " Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa. Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Ge

Forza di D**

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è la vita, sana perché piena d'amore. Oggi è la tua forza.  Sì, Gesù, certo, c'è la scelta dei discepoli e, tra l'altro, anche di un altro Simone che è chiamato da Luca "zelota", che starebbe come se oggi venisse chiamato "talebano", così ci capiamo subito e non dobbiamo andare alla più recente bibliografia di storia antica e giudaica, in specie. La scelta degli apostoli, di questi apostoli, significa che tu ci ami e sei sicuro della forza dell'amore. Sai che l'esperienza dell'amore ci cambia in amore - l'amore ricevuto e accolto ci rende capaci di donare amore - e così non temi di accogliere, anche se sai che c'è sempre la possibilità dell'errore e del tradimento. Ma tu ami e accetti, con felicità e gioia, ogni rischio dell'amore. Ascoltiamo Luca che ci narra la tua vita e le tue azioni d'amore. Lc 6,12-19 " Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi

Fare l'amore

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sempre e, sempre, senza mai escluderti, D** di ogni vita. Lo sappiamo benissimo: c'è sempre un prezzo per l'amore.  Fare l'amore è costoso, implica tutta la vita, anche se dura solo un'ora. L'amore si sceglie, si decide, si opera, si fa con tutta le abilità e le consapevolezze di cui siamo capaci. L'amore vive in noi e ci fa vivere, ma è costoso perché mettiamo in gioco tutta la vita,  nostra e delle creature in cui e con cui viviamo . L'amore, quindi, è anche responsabilità, ma noi siamo benedette e benedetti da te, Gesù di Nàzaret, figlio dell'uomo e figlio di Dio, perché il prezzo dell'amore che facciamo, tutta la sua fatica, l'hai pagata tu e, così, ci hai messo nell'unica libertà che abbiamo: amare e fare l'amore. Insieme a te, Gesù. Lc 13,22-30 " Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».  Disse loro: «Sforzatevi di ent

Il regno piccino,

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quello che cambia l'intero esistente. Il tuo regno è piccino, Gesù, coincide con la tua carne e con le tue parole, la vita che hai fatto camminando, solo per alcuni anni, tra Israele e paesi vicini dentro l'oppressiva e violenta pace romana. Il tuo regno è piccino, Gesù sposo, ed è il permanente miracolo di bellezza dell'eucaristia, dove ti proponi cibo e bevanda, nutrimento di carne e sangue, vita per la vita di ogni reale esistente ma solo attraverso la carne e il sangue di chi ti riceve e si nutre di te. Il tuo regno è piccino, Gesù mio re, ed è quel minuscolo agire di bene che riusciamo a fare solo grazie alla raccolta del nostro peccato che tu hai fatto sulla tua croce, bruciandolo interamente nel tuo corpo di dolore e passione d'amore. Il tuo regno è piccino, amico Gesù, ed è questa parola che mi prende e mi spezza in bocconi piccoli, che tutti possono mangiare. Accogliamolo con gioia perché è la strada di D** per abitarci. Lc 13,18-21 " Diceva Gesù: «A che c

Etica di vita

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non vita etica. La tua regola è amare, specie chi è più debole, in difficoltà. Amare innanzitutto chi è fragile, piccolo, ferito e amarlo nella sua singolarità, nelle sue fragilità, debolezze, ferite. Amare fino a voler guarire, fino a guarire davvero. Il tuo insegnamento è lineare, Gesù, ed è senza esitazioni. Bisogna amare senza eccezioni e donare la vita ogni giorno, a ogni persona che incontriamo, comunque essa sia, e, se ferita, malata, in difficoltà, guarirla ricorrendo alla potenza di D** eterno amore. Oppure alla nostra pazienza nelle azioni dell'amore donato. Per farlo bisogna ascoltarti. Lc 13,10-17 " Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.  Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.  Ma il capo della sinagoga, sdeg

Vedere

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la vita, gustare l'amore. In questo episodio, Gesù, mi colpisce sempre la storia del mantello. Ma ci arriviamo dopo. Ora mi fai notare la tua leggerezza e la tua libertà messe a confronto con la sofferenza pesante e consapevole di Bartimeo. Arrivi a Gerico e vai via da Gerico. Quanto ci stai e che cosa fai non è scritto. Marco non se ne occupa. La sola cosa che nota è che sei in mezzo a folle di persone che ti cercano e ti accompagnano. Veniamo dall'equivoco dei tuoi discepoli sul tuo ruolo. Loro pensano a te come un Re Messia molto umano e molto politico, ma tu sei tutt'altro: « Il Figlio dell'uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti » ( Mc 10,45 ). Gerico ne è una prova e una testimonianza, perché a Gerico c'è il figlio di Timeo che aspetta la sua occasione. E questa arriva con te, Gesù di Nàzaret, figlio dell'uomo e figlio di Davide. Bartimeo è cieco e mendicante, ma non è sprovveduto. Sa un sacco di cos

Dare frutti,

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non parlare dei frutti che faremo, se... Amare, per te, Gesù, e per come lo presenti è l'attività della vita. Chi vive ama e chi ama vive. Per questa coincidenza bisogna tener fermo che non sono le chiacchiere a rendere possibile l'amare, ma solo vivere, solo la vita. Non è la solidarietà a parole contro le stragi fatte da qualcuno dei tanti Pilato della storia, che dice di noi come e quanto sappiamo amare. Così come non è lo stupore, o anche il dolore sincero per la morte degli innocenti che testimonia la nostra capacità di amare. Ascoltiamo la voce della tua vita, Gesù. Lc 13,1-9 " Si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali cro

Conoscere

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il bene significa farlo. O no? Gesù mio, sai quanto Paolo di Tarso raccoglie e getta davanti a te, Signore, il nostro più intimo e autentico grido di dolore: « Io so che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me.  Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me ».( Rm 7,18-21 ). Siamo condannati, salvo che per la grazia e l'amore sempre nuovi e sempre liberi che ci redimono dall'immensa vita accogliente che nasce dalla tua croce. Eppure tu ci dici due cose diverse, mi sembra, due cose che vanno ascoltate, anche e proprio sapendo che Paolo tuo ha ragione. Siamo abitati dal male che non vogliamo, ma ascoltarti è il modo per far vincere il bene nelle nostre vite. Lc 12, 54-59 « Quando vedete una nuvola salire da p

Forza dell'amore

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è la libertà, ma questa vive di verità e franchezza. Sono d'accordo con te, Gesù: l'amore è lotta, conflitto, combattimento, esperienze plurali che fanno concepire e generare figlie e figli fatti di pace e scelte di amare. Non conosco alcuna descrizione dell'amore come azione ed energia più netta di queste parole, che narrano - mi sembra - anche la tua progressiva scoperta della profondità, della grandezza, dell'affilata e tagliente finezza dell'amore che sei e che D** Eterno Amare ha gettato nel mondo, per liberarlo. L'hai portato il fuoco, Gesù, e ci brucia nella bellezza dell'immenso amare che tu sei: il più bello e felice Abisso di D**, dove viviamo imparando sempre ad amare. E di questo insegnamento che ci dai il mondo vive e brucia. Ascoltiamo. Lc 12,49-53 « Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!  Pensate che io sia venuto

Relazioni

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a sorpresa. Ma la scelta è la fedeltà. Come un ladro nella notte. Tu arrivi a sorpresa, Gesù, ma tutta la relazione con te è piena di sorprese. Nel tuo amore non ci si annoia. Così, da quando ho capito che ami arrivare inatteso, ho scelto di non chiudere più a chiave le porte e le finestre di casa mia, e di lasciare cibo, vino e acqua in più, in cucina, così puoi sfamarti, dissetarti, e andar via subito, magari, senza svegliarmi, senza farmi una carezza. Tutta la relazione tra noi, Gesù, si basa sulla fiducia reciproca nel dono completo di sé. Ma la  forte  base di tenera fecondità, la buona terra di questa fiducia è la fedeltà, la sicurezza che posso affidarti tutti i miei beni e la mia vita, certo che ne farai buon uso. Sapendo che tu, nella mia vita, mi affidi tutti i tuoi beni e la tua realtà, nella speranza innamorata che ne farò buon uso. Per questo ascoltarti è decisivo. Lc 12,39-48 " Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a q