Doni d'amore

per fare l'amore.
Che cos'è essenziale, Gesù?
Cosa concorre in modo fondamentale a decidere cos'è vivere?
Che cosa è parte radicale di ciò che è vita?
Dove e in che modo scegliamo la nostra vita?
Come e quando decidiamo della nostra vita e così anche delle vite a miriadi in cui siamo inseriti e di cui viviamo?
«Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Lo scriba te lo chiede come lui sa, cioè secondo la sua cultura e la sua fede e religione.
Tra l'altro e per ciò che ne so io, c'era un dibattito serio, nell'Israele dei tuoi giorni, su cosa D** Immensa Presenza di Pienezza ci chiede. Dibattito e preghiera importante e decisiva anche oggi, per noi e non solo, intorno a ciò che D** desidera e ci chiede. Che cosa vuole da noi il nostro buon Signore, Padre Madre d'amore e vita?
Ho solo domande per te, amico Gesù, e invidio chi sa con sicurezza che cosa D**, Abissi viventi di ogni vivere, chiede e desidera da lei, da lui. Ma forse una persona così sicura della propria vocazione, della Chiamata che ha ricevuto, non c'è e siamo tutti immersi nella preghiera che ascolta, che cerca di udire e comprendere i lievissimi gemiti dello Spirito Santo in noi. Già, Gesù sposo, amico mio, che cosa desidera da me il Potente Bene Pieno che mi ama? 
Ascoltiamo la voce della tua vita, Gesù, perché è da lì che arriva ogni consolazione e ogni aiuto.
"Si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo".
Tu lo sai, Gesù, non è possibile.
In te, nella tua vita e nella tua parola che comprende e compie la Bibbia e include in essa ogni vita, quindi in tutta la parola di vita che c'è in essa e che ci è stata tramandata e trasmessa, cioè nel Suo Testamento d'amore, Dio ci comanda di essere libere e liberi, radicalmente, nella nostra realtà più profonda e piena. In questa libertà ci chiede di essere amato, amata, di amare dentro e oltre le nostre vite, sempre e comunque.
Ma non si comanda l'amore.
Lo si indica, lo si testimonia, lo si propone, lo si mostra, lo si dona, lo si desidera, lo si spera. 
Tu, Gesù di Nàzaret, sei il dono d'amore immenso che Dio ci fa per farci vedere come si può amare, e così per colmare il tino della Sua ira davanti ai frutti di morte e dannazione che il nostro rifiuto di amare ha provocato e provoca. Davanti al Volto di D** le vittime delle nostre iniquità chiedono giustizia e questa giustizia viene loro riconosciuta, perché è giusta. Ma il sangue che la paga è il tuo, Gesù, è il sangue del Dio che ci ama fino a dare tutto se stesso in riscatto per il nostro male, in libertà d'amore per asciugare le nostre lacrime lavandoci nel tuo sangue immenso e bellissimo.
Questo amore è il vero comandamento di D**, un comando che non può essere comandato, ma solo desiderato, sperato.
«Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Si parte dall'ascolto e si conclude con l'indicazione che la mia, la nostra libertà più intima, esiste solo nell'amare come ci si ama. La vita, la nostra vita di esseri umani, ma ogni vita che esiste nel mondo, è forme d'amore. Spesso difficili e contraddittorie, intrise di sofferenze e dolori, ma anche capaci di dono di sé, in quella libertà che esiste solo nell'amare, nel farsi dono d'amore fino a partecipare alla tua vita nella nostra carne, Gesù. 
Ascoltare per amare, per essere tuo dono d'amore.
Ascoltare te, la tua vita e parola, quindi ascoltare ogni altro essere umano senza irriderne le speranze d'amore, senza disprezzarne i desideri di essere amata, amato. Amando Dio dentro e oltre me stesso, me stessa, con tutto il cuore, con tutta intera l'anima psiche, con tutta la mente intelligenza, con tutta la nostra forza di carne e vita. Questo è il regno di Dio che ci proponi di costruire insieme e a cui tu hai dato la forza del tuo amore libero che libera, amandoci così da far essere anche noi un amore che libera.
ciao r

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