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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

Credere che

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si compie, si sta compiendo ciò che l'amore Dio è e desidera. Tu, Gesù, sei questo compimento. Ma il momento selvaggio e feroce della faccenda è che Maria, una brava e bella ragazza ebrea della Galilea, con origini in Giuda, crede nel compiersi del desiderio di Dio nella sua carne e nelle sue viscere. Tu, appunto, di cui si trova incinta prima che conosca Giuseppe, il suo promesso sposo. Brava ragazza vergine, incinta per essere madre e non dell'uomo che ha sposato. Maria, tua madre, si trova nella felicità dell'amore a rischio della vita, perché dovrebbe essere lapidata, ma sa che Dio compie in lei il suo supremo desiderio d'amore e si affida a questo desiderio e lo accompagna, lo gestisce, lo nutre, lo fa carne, lo partorisce. Così Maria è madre e beata perché « ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto ». Ascoltiamo anche noi con un cuore come quello di Maria di Nàzaret, selvaggio, feroce, docile, umile, che crede in Dio e nel compiersi in lei

Le scelte

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di Dio Padre Madre sono sempre, sono pienezza d'amore. Le nostre, Gesù mio, sono fragili e difficili, anche perché il mondo non le rispetta e, anzi, le odia. Scegliere te, Gesù, è scegliere quell'amore che colma la nostra vita di Dio, cioè della pienezza di ogni amore, lasciando tutto il resto che è irrilevante. Tu non prometti la felicità secondo le logiche e le scelte del mondo, tu garantisci la felicità, il piacere e la gioia secondo le logiche e le scelte di Dio, pienezza libera dell'amore, di ogni amare. Ci liberi dall'ansia del mondo e doni la tua pace: il dinamismo libero dell'amore. Ascoltiamo questa tua parola amata, che ci libera. Mc 10,28-31 " Pietro allora prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».  Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento

La tua sete,

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Gesù, è passione d'amore, azione amante. Non ti fermi. Non ce la fai, non puoi smettere di amare. Così, anche sulla croce, ti preoccupi dell'amore che lasci e di come questo amore possa essere vissuto da noi, tra noi. Di come deve essere vissuto e di come deve morire, per fecondare, crescere e dare molto frutto. Allora ascoltiamo questa tua 'passione agente' per quell'amore che noi siamo capaci di vivere e trasmettere l'una all'altro, prendendolo, senza limiti o intralci, dalle tue ricchezze di vita e gioia. Così ascoltiamo il tuo amore crocifisso che ci libera. Gv 19 ,25-34 " Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.  Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.  Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affin

Sentirti,

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per vivere l'amore che fa frutto. Lo so, Gesù, è roba d'esperienza, come ogni faccenda d'amore. Dio è amore, tu sei amore, lo Spirito santo è amore; solo vivendo e facendo amore in qualcuno degli innumerevoli modi in cui può essere fatto, solo in questo modo si conosce e si comunica Dio, che è soltanto amore. E viviamo questa esperienza non per noi, per arricchirci di Dio, ma per altre vite che sono attorno a noi e si nutrono delle nostre realtà donate a loro. Perdiamo la nostra vita e riceviamo quella di Dio, ma perdiamo subito pure quella, perché la doniamo tutta. Lo Spirito ci fa simili a te, a D** pienezza d'amore.  Capaci di donare amore in perdita continua di sé, per essere casa di Dio amore che, così tramite noi, si dona a chi vuole e cerca Dio perché ha bisogno di vita e amore nella sua esistenza. Ascoltiamo la tua parola, Gesù, e riceviamo il dono dello Spirito che ci vive e si dona tramite le nostre carni. Pentecoste 2023: - messa della vigilia Gv 7,37-39 &quo

«Tu seguimi»

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L'amore è fiducia, affidamento; è relazione senza sospetti. Non bisogna occuparsi dei tuoi amori, Gesù, e di come tu vivi l'amore con le persone che scegli per poterle amare come vuoi. Tu sei solo amore, e allora devo viverti come tuo prescelto, perché il tuo amore per me è unico, speciale, libero, totalmente da donare e da perdere attorno a me, perché è troppo per me. I nfatti  questo tuo amore per me, Gesù, ha la caratura di Dio: infinita pienezza dell'amore presente, sempre attivo ad amare, amarmi. Se vivo questo, nella mia carne e nella mia vita, perché devo occuparmi di come tu ami altre persone attorno a me? Il tuo amore è Dio, ed è sempre unico ed esclusivo, pieno e completo. Affidiamoci a te, viviamo di te e in te, nella tua parola come realtà presente di Dio nella mia carne. Ascoltiamo. Gv 21 ,20-25 " Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che

"Vieni",

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è il comando desiderato. Ci sta, Gesù. Che tu ci chieda più volte se è vero che ti amiamo, se è vero che ti amiamo davvero! Sono così tante le fregature che ti tiriamo e i danni che facciamo al tuo amore e al nostro bisogno di amare ed essere amate e amati. Come sempre, Pietro ci rappresenta benissimo, perché è proprio uno di noi, capace d'amore e di fare danni all'amore, e pure al tuo, Gesù, ma docile al tuo rimprovero-domanda d'obbedienza all'amore. Ascoltiamo questo stupendo dialogo tra persone innamorate. Gv 21,15-19 " Quando [ si fu manifestato ai discepoli ed   essi ] ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».  Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».  Gli disse per la terza v

Far conoscere:

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questo significa amare. Ci fai conoscere Dio, Gesù, e il suo nome d'amore e la sua presenza, viva che dona ed è bellezza e libertà, lode e gioia. Tu lo chiami Padre per sottolineare la relazione diretta che c'è tra voi, non per indicare dei ruoli. Vi amate perché vi conoscete e riposate tra voi in quest'amore reciproco che dà vita alla vita, a ogni abisso di vita esistente. Voi nel vostro amore, reciproco e donato, producete altra vita e amore.  Incessantemente. Con libertà piena e consapevole. Ascoltiamo la tua stupenda preghiera a Dio Padre per noi e perché anche noi siamo una sola molteplice esperienza d'amore, nell'armonia libera di differenze, proprio come te, Dio buono. Gv 17,20-26 « Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.  E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho

Nel mondo,

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contro il mondo, per l'amore e la verità. Il tema di fondo della tua parola, Gesù, è la gioia. Tutta la tua esperienza di vita e di insegnamento del nome di Dio ruota attorno a quelle esperienze complesse, ma molto meno rare di quanto supponiamo, che vanno sotto il nome di gioia. L'esperienza della gioia è originaria  nelle nostre vite, è quella di una creatura umana che si nutre al seno della madre e gode, nella gioia, per il nutrimento che assume, per il capezzolo che succhia, per la mammella che carezza. Così l a nostra vita è segnata dalla gioia e dalla paura di perderla. Dall'incessante tentativo di averla ancora, sempre. Tu sei venuto a darci gioia, Gesù, perché attraverso noi la gioia entri nel mondo e lo cambi, nel suo profondo. Infatti il mondo è attraversato dal male, cioè dalla scelta dell'odio e dall'egoismo: la volontà di decidere che 'io' ho ragione e voi o siete mie e miei schiavi o è meglio farvi morire. Questo male è la decisione della guerr

Le parole

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e la vita. Questa tua preghiera, Gesù, è così bella e così unica che, almeno per me, è impossibile scrivere qualsiasi cosa su di essa. Però sono convinto che va ascoltata, con attenzione piena, profonda e libera. Perché in essa ci fai vedere e ci indichi l'amore che vi unifica e vi fa diversi, a te e al D** Immenso che chiami Padre. Allora ascoltiamo con accoglienza grata e felice il dono delle tue parole di vita. Gv 17 ,1-11 " Così parlò Gesù. Poi, alzàti gli occhi al cielo disse:  «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.  Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.  Ho manifestato il tuo nome

Ma cos'è 'credere'?

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Che cosa è darti la nostra fiducia? Come dobbiamo dartela? Non posso girarci intorno, Gesù, devo scriverlo subito. Questo tuo vangelo mi entusiasma e mi riempie di felicità, e si tratta di una felicità attiva, capace di agire nel mondo. Infatti qui troviamo la dichiarazione della tua vittoria sul mondo e, insieme, della tua consapevolezza sulla nostra debolezza ad amarti, nonostante siamo sempre, ogni giorno, davanti alla bellezza che produce la tua fiducia in noi. Ascoltiamo la tua parola di vita, Gesù, viviamo di te. Gv 16,29-33 " Dicono i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».  Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.  Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribo

Te ne vai,

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per restare. Siete in Galilea. Sono i luoghi da dove sei partito per compiere la tua missione di redenzione, con il regalo dell'amore a ciascuna e ciascuno di noi: la Galilea delle genti ( Mt 4,12-17 ). Così è proprio lì che raduni i tuoi amici per lasciarli soli, ora che hai vinto la morte, e sei nato dai morti a una nuova vita felice, gloriosa, libera, innamorata, viva nel santo volto di Dio.  Te ne vai, ma lo fai dando loro il tuo comando definitivo, esprimendo quel tuo desiderio d'amore che loro devono colmare, desiderio che spetta  loro di  compiere nelle proprie vite, donandoti a tutte le persone di tutte le genti.  Questo vuol dire vivere il tuo amore nel mondo: guardare a ciò che succede in Terra, tra le persone e le genti, portando a loro e ovunque la bella notizia che Dio è sceso tra noi, s'è incarnato per amarci e s'è fatto carico di tutti i mali del mondo, portandoli con sé nel fuoco dell'Amore spinto fino alla fine, fino al dono completo di sé. Fino all