La tua sete,

Gesù, è passione d'amore, azione amante.
Non ti fermi. Non ce la fai, non puoi smettere di amare. Così, anche sulla croce, ti preoccupi dell'amore che lasci e di come questo amore possa essere vissuto da noi, tra noi. Di come deve essere vissuto e di come deve morire, per fecondare, crescere e dare molto frutto. Allora ascoltiamo questa tua 'passione agente' per quell'amore che noi siamo capaci di vivere e trasmettere l'una all'altro, prendendolo, senza limiti o intralci, dalle tue ricchezze di vita e gioia.
Così ascoltiamo il tuo amore crocifisso che ci libera.
"Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.".
Non è solo l'affidamento reciproco tra Maria tua madre e Giovanni, il discepolo più amato, sono anche anche il sangue e l'acqua. Nella conclusione della tua crocifissione e morte, c'è l'intera tua scelta e obbedienza di essere 'regno dei cieli', la presenza dell'amore Dio che non muore, ma resta tra noi come spirito che consegni al Padre, affinché possa essere distribuito e donato a noi, a ciascuna e ciascuno di noi.
Così il dono 'madre-figlio' che fai tra tua madre e Giovanni si completa nella tua sete, che viene soddisfatta solo dall'aceto dei nostri amori, e sopratutto dalla tua morte, che produce quel "sangue e acqua" che ci sfama, disseta, libera.
Nutrici di te, Gesù, e aiutaci a vivere come famiglia d'amore, quella che si sceglie perché nasce dal tuo sangue e acqua.
ciao r

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