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Visualizzazione dei post da gennaio, 2023

Toccarti,

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per essere vita. Certo, Gesù, il tema di questo brano di Marco è la fede in te, la fiducia piena e tranquilla che ci sei e ci guarisci, solo perché sei qui, presente. Infatti tutta la potenza di Dio ti sostiene e vive con te. Ma non c'è solo la fiducia, Gesù, c'è anche il tema di toccarti, di stare in un contatto fisico con te, da cui far passare a noi la tua forza, questa potenza di Dio che ti abita. Dobbiamo toccarti e farci toccare da te, per essere vita piena, per essere fonte d'amore per le vite attorno a noi. Allora ascoltiamo la tua vita, perché l'ascolto è la prima forma di relazione tra corpi. Mc 5,21-43 " Essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta

La comanda

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di raccontare il vero è il dono alla Pienezza d'amore. Come dobbiamo e possiamo seguirti?  Mi identifico con l'indemoniato che vorrebbe starti vicino e far parte del tuo gruppo, ma tu non glielo permetti. Sai e vedi la sua gratitudine piena di gioia. Gli hai restituito la vita, anzi, gliene hai data una migliore, perché quella che aveva prima lo aveva trasformato in un possesso infelice della legione di diavoli. Vedi il suo desiderio di amarti e gli chiedi un atto d'amore: « Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te ». Non c'è solo gratitudine, c'è gioia, felicità. Le vedi e, per questa gioia felice gli chiedi di testimoniare la verità. Il mondo gli ha fatto del male, il Signore l'ha salvato per mano e decisione tua. Adesso ama, perché è stato riempito dal tuo amore che gli dona un mondo diverso da quello in cui viveva, e che lo portò a vivere tra tombe, in un inganno di cadaveri sepolti. Gli

Tre giorni

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Gesù, e con te chi mi legge. Lo sai, fino a domenica sono al campo di preghiera di Sichar con i nostri amici e amiche disabili. Riprendo a raccontarti da lunedì 30 Gennaio. ciao r 

Il regno che

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viene, che è già tra noi, che costruisci insieme a noi. « Così è il regno di Dio », dici, ma poi usi parabole, cioè esempi narrativi che, per loro natura, devono essere capiti e interpretati. Ai tuoi discepoli « spiegav i ogni cosa », ma queste spiegazioni non ci sono rimaste, o sono diventate il patrimonio che è chiamato " tradizione apostolica " da una parte delle Chiese cristiane, cioè le tradizioni liturgiche e i modi concreti in cui il tuo messaggio è stato vissuto e trasmesso nel tempo. Che cos'è il regno di Dio è ciò che dobbiamo capire nelle nostre vite, ed è ciò che è più difficile intendere. Eppure il regno e la sua presenza attiva tra noi è il nucleo forte del tuo messaggio, ciò attorno a cui tutto ruota. Ascoltiamo la voce della tua vita che ci insegna ad amare. Mc 4,26-34 " Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non

La pace

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per prima cosa, l'amore Dio come sua conseguenza. Gesù, a volte... Arrivo come un agnello in mezzo a un branco di lupi, che hanno fame perché non mangiano tutti i giorni, e specie del cibo buono, e io son cibo buono. Come entro nel branco dico "pace a questo branco". E loro, i lupi, mi mangiano più contenti. Sorridi, e sento che ti piace la mia contestazione. Dobbiamo seminare te, non costruire i nostri successi di persone che portano il tuo vangelo, la tua bella notizia. D'altra parte tu vinci a modo tuo e il tuo regno si costruisce con l'amore donato, anche se per dare questo dono divento buon cibo per chi incontro. Con te non ho più paura. Ascoltiamo la tua voce che canta l'amore che vive e fa vivere. Lc 10,1-9 " Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.  Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai n

Andiamo e

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testimoniamo Gesù. Come Paolo. Il tuo regno, Gesù, si costruisce vicino a dove noi viviamo, nel e con il nostro "prossimo", coloro che sono, ora e qui, accanto a noi e hanno bisogno di aiuto. Bisogna farlo, come sappiamo farlo, in tutti i nostri limiti e capacità. Quel che possiamo fare va fatto, senza mai sapere bene che cosa sta succedendo e perché si deve fare come stiamo facendo. Non siamo esperti dell'amore, ma è ad amare che siamo chiamati. Come Paolo. Questo vangelo di Marco lo dice in modo stupendo, ricordando le tue parole dell'invio, del tuo mandarci a testimoniare che Dio si è fatto carne, ha subito la violenza umana e l'ha vinta con l'amore. A far vedere che l'amore Dio è vivo in noi e ci aiuta ad amare e vivere l'amore. Ogni amore. Come succede a Paolo. Mc 16,15-18 " [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà

I nodi della vita e

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i legami del tuo amore. Che cos'è l'amore che chiedi e proponi? Come lo offri a chi chiami a fianco a te, dietro a te, per seguirti e per amarti? Lo sappiamo solo dalla tua vita e dai tuoi comandamenti, lo apprendiamo soltanto dalla continua masticazione della tua parola, per digerirla e incarnarla nella nostra vita. Quindi un solo episodio non basta, occorre leggerlo dentro tutta la tua vita e in ciò che è successo dopo la tua morte e resurrezione; bisogna sempre accettarti in tutte le tue realtà e non in una soltanto, quella che preferiamo. Così questo episodio famoso, che ci la differenza tra il tuo amore e i nostri amori. Ascoltiamo la tua vita con il cuore ferito dalla tua presenza. Mc 3,31-35 " Giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.  Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».  Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei frat

La tua scelta è

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amare, sempre. Ma dev'essere anche la nostra. Il peccato che non può essere perdonato. Sei durissimo, Gesù, eppure pieno d'amore e tenerezza. Allora bisogna ascoltarti con cura profonda, con l'attenzione radicale della bimba neonata che cerca il latte alla mammella della madre. Ne va della nostra vita e, quindi, dobbiamo nutrirci di te e della tua vita. Ascoltando la tua parola con ogni dedizione e attenzione d'amore e di gioia. Siamo qui, Gesù, parlaci della vita. Mc 3,22-30 " Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».  Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito.  Nessuno può entrare nella cas

In periferia, tra

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genti diverse, tra chi è lontano: qui è la tua strada. La successione degli eventi che Matteo descrive è lineare. Hai fatto il battesimo di Giovanni, che esercitava la sua missione in Giudea, sul Giordano; subito dopo ti sei fatto il tuo tempo in solitudine nel deserto, dove hai avuto conferma della tua missione in quella preghiera intensa e motivata con Dio tuo Padre, che noi chiamiamo "tentazioni"; infine stai da quelle parti, fino a quando non sai che Giovanni viene arrestato. A questo punto inizi la tua predicazione. Ma non la fai in Giudea, nelle zone dove Giovanni aveva operato, e dove il terreno era stato preparato, bensì torni in Galilea, anzi "ti ritiri (anekòresen)" nella periferia di quella periferia dell'impero romano che era il popolo e la terra di Israele. Vai tra il " popolo che camminava nelle tenebre " nella Galilea delle genti dove la parola e l'insegnamento di Dio al suo popolo, la Torah, non era conosciuta e, comunque, ignorata

La tua follia,

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Gesù, è amare, amarci sempre "fino alla fine". Non è un "quadretto familiare". È il più conciso avvertimento di Marco a chi lo legge e lo ascolta nel racconto della tua vita, che tu sei pericoloso, Gesù. E matto. Ti metti in gioco completamente e non ti prendi alcuno spazio. È il fatto di guarire: tu fai guarire e risani per pura passione verso la vita, che ti spiace vedere ferita, offesa, umiliata, invalida. Allora guarisci senza prendere distanze e così scateni l'emozione umana che vuole da te guarigioni, subito, senza sentire ragioni e senza ascoltare. Senza rispetto per te e chi ti accompagna. Ascoltiamo questo episodio con attenzione alla tua vita, Gesù, che è ciò che ci risana. Mc 3,20-21 " Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.  Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé» .". È così, Gesù mio, sei proprio matto e ci chiedi di unirci a t

La tua scelta e

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il suo senso. Bella cosa. Vai sul monte e ne scegli dodici, tra tutti quelli che ti seguivano. Qui in Marco manca totalmente ogni contesto a questa tua azione, Gesù. Ci sei tu, un anonimo gruppo di persone cui ti rivolgi, il monte, i dodici che chiami: siamo nella sintesi più forte per dire che ciò che conta è la tua decisione. Ne scegli dodici, come le tribù di Israele, e scegli dodici uomini diversi, con vite dietro a te che saranno molto diverse, com'è normale. Ma uno di loro ti tradirà. Perché scegli anche Giuda Iscariota? Cosa cercavi in lui? Ma che cosa cercavi in ciascuno di questi dodici? Che cosa volevi da loro come gruppo e come collaboratori della tua missione? Ascoltiamo la tua vita, Gesù, con attenzione. Mc 3,13-19 " Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.  Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale

Cercarti, Gesù,

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ma per le ragioni sbagliate. Spesso Marco, nel suo amore per la concisione, riesce a darci dei quadri di vita, delle descrizioni secche e impressionanti di comportamenti umani che dovrebbero essere positivi e non lo sono. Così in questo quadro delle folle con te, Gesù. Tu guarisci e lo fai con semplicità, senza chiedere nulla in cambio. La vista della sofferenza umana ti turba e non puoi non porre rimedio a quel dolore che incontri; quindi lo guarisci. Lo puoi fare perché Dio è con te e opera con le tue mani e le tue parole. Così tutti ti seguono e ti cercano. Basta poco per prendere la tua forza che guarisce, basta affidarsi a te, ma noi equivochiamo e pensiamo che bisogna toccarti per far agire la tua forza su di noi. Noi pensiamo che sia decisivo impadronirci della tua forza per usarla ai nostri fini, anche 'buoni', ma che non hanno relazioni né con te, che mi porti il Dio altissimo, né con le altre persone che incontro, con dolori e sofferenze pure loro, ma diverse dalle mi