Andiamo e
Come Paolo.
Il tuo regno, Gesù, si costruisce vicino a dove noi viviamo, nel e con il nostro "prossimo", coloro che sono, ora e qui, accanto a noi e hanno bisogno di aiuto. Bisogna farlo, come sappiamo farlo, in tutti i nostri limiti e capacità. Quel che possiamo fare va fatto, senza mai sapere bene che cosa sta succedendo e perché si deve fare come stiamo facendo. Non siamo esperti dell'amore, ma è ad amare che siamo chiamati.
Come Paolo.
Questo vangelo di Marco lo dice in modo stupendo, ricordando le tue parole dell'invio, del tuo mandarci a testimoniare che Dio si è fatto carne, ha subito la violenza umana e l'ha vinta con l'amore. A far vedere che l'amore Dio è vivo in noi e ci aiuta ad amare e vivere l'amore. Ogni amore.
"[Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».".
La cosa che mi piace immensamente di questa versione delle tue parole dell'invio è la mitezza. Sono parole nate dalla tua mitezza e che tu vuoi trasmetterci con tutto il tuo amore e la tua forza di amare.
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».
La proclamazione della tua bella notizia non è un fatto di parole, ma di vita. Una vita impregnata di te ti proclama con le cose che facciamo e quindi anche con le parole che usiamo per narrare la tua vita e la tua vittoria. Ma al centro c'è la mitezza dell'amore che tu ci doni. Infatti il tuo vangelo va proclamato «a ogni creatura», singolarmente, non solo a ogni essere umano, né, tantomeno, ai popoli e agli stati. La tua parola riguarda e appartiene alla vita che cresce sempre e che vive, come bellezza e fiducia nelle redenzione dalla morte, in ogni creatura con cui abbiamo a che fare. Non so come questo va fatto, Gesù, ma sono convinto che dobbiamo darti a ogni singola vita che incontriamo e di cui, in molti modi, ci nutriamo, e dobbiamo darti per ciò che sei: la vittoria della vita e dell'amore in ogni esistenza, nella pienezza di Dio altissimo amore e grazie a te, Gesù di Nàzaret, vissuto come uomo e parola di Dio, morto in croce, risorto e che "siede nel trono di Dio" insieme a Dio Padre Madre.
Se siamo capaci di quest'amore mite e umile tutto è possibile.
Ne siamo capaci, Gesù, lo so. Tante donne e uomini lo fanno ogni giorno della loro vita offrendo fiori di bellezza alla violenza umana, per convertirla all'amore amando.
Aiutaci a farlo, Gesù, ogni giorno delle nostre vite, riconoscendo la tua carne e il tuo volte in chi ci è prossimo e, qui e ora, chiede aiuto e dona amore.
Commenti
Posta un commento