Passione, morte e resurrezione di Gesù di Nàzaret, figlio di Maria di Nàzaret, nato a Betlemme di Giuda: i tuoi silenzi di amante umano divino, Gesù,

sono bellezze accese al fuoco D** PadreMadre.
Dio è infinitesimi amare le sue incessanti brame a far l'amore feroci ribelli mentre, miti e nude, si aprono a scelte diverse, altre, straniere, scritte in lingue ignote, capaci di narrazioni povere, semplici, attente alle fiabe bambine che si donano a D**, fuoco di innumerevoli amori.
Voglio far parlare te, Gesù; faccio tacere i chiassi di cui vivo e che feriscono ogni amore, insieme ai miei dubbi contro lo Spirito Santo, sola strada per vivere la tua incarnazione, Gesù, e saperla.
Iniziamo dal momento primo. che troviamo nel vangelo di Giovanni, agli inizi del racconto della tua passione, morte, resurrezione nella tua pasqua con i tuoi discepoli e amici.
"Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.".
Giovanni in greco scrive:"eis tèlos egàpesen autoùs". Qui la parola tèlos non è solo la "fine", la conclusione della tua vita con la morte in croce. Invece è il fine, il supremo scopo, il senso divino e umano, infinito e immenso, locale e attuale, dell'amore che sei e di cui ci fai parte. Qual è questo scopo? Come o dove lo possiamo trovare descritto nelle tue parole?
Non è la lavanda dei piedi. 
Questa è la concreta descrizione, nella chiarezza semplice del tuo trionfo sulle nostre ipocrisie, dell'affilato amore Dio che chiede di farci l'una e l'altro schiavi disprezzati per il lavoro fatto, schiave senza dignità perché fatte carni ai nostri bisogni e piaceri.
Questo di amarci secondo la scelta piena e umile del tuo amore che obbedisce all'amore Dio è ciò che ci chiedi di essere e fare  (Gv 15,1-11), quello che percorre tutto il tuo vangelo come "bella notizia" del regno di Dio tra di noi 
Ma il tuo percorso verso la tua vittoria sulla morte ha una strada diversa.
"Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l'ora vostra e il potere delle tenebre».
Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano.".
"Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?».
E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna.".
Il potere delle tenebre è la morte, che non ha alcun peso sulla verità. Tu sei la verità, la via che porta alla verità e la vita dove la verità esiste e diventa forza d'amore che vince e ama.
Per questo accetti e scegli la sconfitta e la morte per mano di quegli esseri umani intrisi di male e che tu sei giunto a salvare. Perché il solo modo per far trionfare il bene è mostrare che il male e il suo pungiglione, la morte, nulla possono contro l'amore Dio, contro te, Gesù Cristo, la bella notizia che il regno di Dio è tra noi e vince.
"Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.".
Tu compi e completi l'intero prezzo del male, lasciando che nella sua cecità e nel suo buio pensi di averti sconfitto. Ma tu vinci su quella croce e il male si dissolve nel tuo spirito che consegni a Dio, la vita che ama, vive, vince.
"Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Maria invece stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: «Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro»». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.".
Aiutaci a avere la tua stessa certezza che l'amore Dio vince, anzi, ha già vinto in te e con te tutto il male del mondo, perché anche noi possiamo fare nostra la tua vita.
Aiutaci a vivere come te, nell'amore che esiste nel dono continuo delle gioie di amarci nelle danze di felicità e allegria, e servizi umili, semplici, concreti alle vite che sono con noi e intorno a noi.
Rafforza la nostra fede certa che tu hai vinto il male, togliendolo alle nostre vite, che così tu regali al tuo amore, l'immenso Dio luce e amore che ci abita.
ciao r

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