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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

I tempi del regno

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e gli spazi di Dio nell'amore, e nell'amarci. Gesù ci parla per parabole, ma alle sue e tue amiche e amici insegna l'ascolto profondo, quello che apre le intimità della nostra carne e della nostra vita all'azione efficace della tua Parola, Spirito che agisce senza che noi sappiamo esattamente come. Sia che noi si « dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce » perché sei tu che guidi la vita e l'azione della Parola in noi, e non le nostre culture e intelligenze umane. Tu che ti muovi tra solo cuore e viscere.  Ascoltiamo tuo figlio. Mc 4,26--34  " Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che

Tu, la luce

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che non può essere nascosta, la vita che non si può togliere. Tu sei la luce che deve essere messa in alto, sul candelabro, la città luminosa in cima al colle, il sole che non può essere tolto e negato, perché è vita, e quella vita che ci viene data in abbondanza.  E se tu, Gesù, sei questa luce noi siamo le candele e le fiaccole di questa luce, l'olio delle tue lampade. Bruciamo e ci consumiamo perché la tua luce - tu sposo e Re, amato e desiderato - possa accendere altre lampade, altre torce, altre candele, altri fuochi, e così illuminare tutti gli universi delle glorie del tuo amore. Perché questa tua luce non può essere fermata. Mc 4,21-25 " Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «

Seminare amore

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questo è Dio ed è fare i suoi comandamenti. Gesù, tu sei il seme di Dio, quella Parola che è nostro compito dare perché è vita. La dobbiamo dare con generosità, perfino con spreco, perché non è compito del seminatore fare sì che germogli e porti frutto.  Noi dobbiamo seminare. Con generosità e larghezza, perché il seme della Parola non finisce mai. Tu sei sempre con noi, Gesù. Ascoltiamoti. Mc 4,1-20 " Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bru

La casa di Dio

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sono i nostri corpi, le nostre vite. Dove abita, Dio? Dove tiene casa, l'Altissimo Amore? Forse nelle chiese cristiane? O solo in quelle cattoliche? O magari oggi preferisce i templi buddisti? Le sinagoghe le ama sicuramente. Oggi abita solo lì? Dove vive tra di noi, Dio, l'amore che esiste e ama, sempre, fino alla fine? Dove vive il Suo Amore? Nell'universo senza confini precisi di questi nostri multiversi? No. La casa di Dio, la sola casa che ama e vuole abitare con felicità e passione, perché la nostra gioia sia piena  ( Gv 16,24 ), sono le nostre vite, i nostri corpi. Le realtà intime e vitali delle nostre carni di vita. Ascoltiamo Gesù, parola vivente di Dio. Mc 3,31-35. " Giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli

Dio è

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Amore e Perdono è Dio è  fiducia nell'amore e nella sua energia, presente e viva tra noi.  Per questo la cosa meravigliosa dell'esperienza di amare è proprio la libertà. Chi ama sceglie chi amare e, se dona davvero il suo amore, sceglie anche di non saper limitare il suo amore. Se si ama si ama nei confronti di chiunque, e finché posso farlo. Come nelle famiglie contadine dei tempi pre-moderni, dove insieme ai piatti della famiglia c'era un piatto in più, per lo straniero, il migrante, il povero che arrivava inatteso. L'unico reale limite all'amore è la calunnia dell'amore, l'accusa infamante, l'odio che impedisce all'amore di agire in noi e con noi, solo per questa sua descrizione come odio: questa volontà di affogarlo nel buio dei nostri inferni.  Dio Amore e Bene agisce comunque e il Suo Amare è sempre luce e vita, ma per il bestemmiatore non c'è più aiuto. Deve prima riconoscere di essere nel buio e, quindi, chiamare Dio, cercarlo. Sc

Conversione è

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innamorarsi di te, Gesù Signore. Questo vangelo dovrebbe essere facile, Gesù: è l’inizio della tua predicazione, il momento in cui ti metti a girare, perché Giovanni Battista è stato arrestato. Basta raccontare, e poi il tuo messaggio è molto semplice, quasi elementare: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».  Ma certo che è vicino! Gesù Sposo, sei tu il regno dei cieli.  Ma.  Sento che ci sono due problemi.  Il primo sono i quasi duemila anni passati da quando hai fatto quell’annuncio e il fatto che pure gli spazi che tu percorresti allora nel tuo tempo, oggi non ci sono più. Anch’essi sono cambiati, sono altri.  Il secondo è come ti conosciamo noi, oggi, e come ti conobbero, allora, Simon Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni. Sento come problema questa diversità di conoscenza.  Se pure c’è. Infatti anche io in qualche modo ti vedo. Più spesso ti ascolto, o ci provo. Mt4,12-23 “ Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, las

La scelta di Dio

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è amare, chiamandoci ad amare.Tutte e tutti. Oggi c'è una tua scelta, Gesù. Quella scelta da cui ha origine quel meccanismo storico e teologico che abbiamo chiamato "tradizione apostolica" e di cui, io almeno, Gesù, so veramente poco. So di saperne poco e allora preferisco non parlarne. So che qui hai il momento di una scelta. Di questa scelta e di ciò che comporta nel vangelo e nella tua sequela, credo che dovremo parlare, Sposo. Intanto, ascoltiamoti. Mc 3,13-19 " Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cana

Usare Dio?

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Meglio amarlo, con tutta la nostra vita. Amare Dio significa amare gli altri esseri umani " come " ami te stesso e usare verso loro tutta la capacità di amare, di perdono e di complicità che riservi a te stesso. In realtà, Gesù mio, non funziona bene neppure così. Ci sono umani che sono diventati solo odio, al cui fondo c'è così tanta aridità di morte, per se stessi e gli altri, che noi non sappiamo cosa fare, se non agire con loro come loro fanno con noi. Anzi, peggio. Abbiamo anche un proverbio: " A brigante, brigante e mezzo ". Ma così  non  si ama. Amare significa donarsi, come hai fatto tu e "amare Dio" per davvero, significa lasciare che tu ci renda uguali a te, quindi figli di Dio e così, e solo così, possiamo donarci completamente nella più grande indifferenza alla nostra vita e nell'attenzione alle vite degli altri.  A chi ha bisogno di me come suo prossimo e senza sceglierlo. Mc 3,7-12 " Gesù, con i suoi discepoli si riti

L'arma

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di Dio è amare, è la fionda dell'amore. Il Golia umano, pieno di boria e di violenza contro il piccolo Davide divino che ha solo una piccola fionda con sé, ma che colpisce lontano. La sapienza spirituale della Chiesa accosta l'episodio di Davide contro Golia al vangelo di Marco dove Gesù sfida i detentori del potere religioso in Israele sul bene da fare anche di sabato. E sul male che viene fatto a causa del sabato.  L'accostamento è buono, perché ci dice che Dio spezza ogni potere religioso, non vuole religioni, la nostra forma preferita per adorarlo, ma vuole amanti uniti in comunioni d'amore tra loro e con Lui/Lei.  Perché l'amore cresca nel mondo, come un  fiume di bellezza e di vite. Ascoltiamo. Mc 3,1-16   " Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.  Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi d

La vita

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è amore e dono, non rispetto della norma come fosse Dio. La norma è norma, legge, regola dell'agire, insegnamento alla vita, ma non è vita e, sopratutto, non è Dio.  Il figlio dell'uomo è sovrano della legge. Dio è amore e libertà donati, sempre e in abbondanza, nel rispetto della libertà e dell'amore che trova in ciascuna di noi. Quando noi trasformiamo Dio in Legge, nella sovranità di un comando cui bisogna solo obbedire senza sapere, senza capire, senza scegliere, allora non più Dio Padre e Madre, Creatore del cielo e della Terra, ma è un idolo fabbricato dai nostri egoismi e dalle nostre ipocrisie. Perché il Dio di Gesù Cristo è solo amore. AscoltiamoLo dalla sua Voce di Figlio. Mc 2,23-28 " D i sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che

Il digiuno di Dio

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e i bellissimi otri nuovi del Suo amore, ripieni di uno stupendo vino nuovo. Dio digiuna? L'Altissimo Eterno Amore, innamorato di me, digiuna? Ovviamente no, non mangia, quindi non digiuna. Ma ci sono digiuni più difficili del digiuno del cibo, ci sono, per esempio e non un esempio, i digiuni d'amore.  Ci sono carestie d'amore, fami e seti d'amore che sono quasi peggiori di ogni fame e sete di cibo e acqua.  Quasi peggiori perché con la fame di cibo e con la sete d'acqua moriamo e si vede, con la fame e sete d'amore moriamo lo stesso, in modo peggiore, e non si vede. Ma tu, Gesù Sposo, ci aiuti con la tua parola e il tuo esempio. Allora ascoltiamo la tua voce in silenzio, con il cuore affamato e assetato di te. Mc 2,18-22 " I discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».  Gesù disse loro