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Visualizzazione dei post da settembre, 2021

Dare pace,

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dare vita, dare libertà, vivere amore. Non c'è un unico suono, Gesù. Oggi sento molti suoni nella tua parola e l'armonia c'è, ma non la sento subito. Mandi altri (ètérous) inviati a nome tuo, perché non ci sono solo gli apostoli. C'è bisogno di operai per lavorare nei campi dell'amore, dove il raccolto è abbondante ma sono pochi quelli che raccolgono. Allora ti fai aiutare da questi altri discepoli cui affidi l'annuncio del regno, la forza della tua voce. Ascoltiamo pure noi possiamo essere tra questi "altri". L c 10,1-12 " Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.  Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.  In qualunque casa entriate

Le Vie di D**

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sei tu, Gesù di Nàzaret, percorso da angeli e umani. Sono affezionato al tuo angelo Raffaele, Gesù, lo sai.  Mi hai affidato a lui da quand'ero un bimbo minuscolo e lui mi ha sempre custodito con attenta e solida tenerezza. Ma non sono gli angeli l'argomento di questo vangelo, ciò che mi suona dentro. L'affilato suono di violino che sento nel mio cuore e ventre sei tu, Gesù, cammino, sentiero, tratturo, percorso, strada, mare, oceano, galassia, dove tutti gli angeli del Signore abitano per vivere l'amore e diffonderlo, come cibo, aria, vite, libertà. Ascoltiamo la voce del tuo amarci. Gv 1,47-51 " Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho d

In cammino

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nella pace è il rifiuto di ogni violenza. La tua strada è la nostra strada, Gesù, come questo episodio del vangelo ci mostra con precisione. Ma nel nostro peccato, da cui solo tu ci liberi. Traduciamo la frase di Luca " indurì il volto per " con " ferma decisione di " e, in termini di senso è giusto. Ma in termini di immagine, no. Così ti vedo indurire il volto e togliere il tuo sorriso per esprimere la determinazione di andare a Gerusalemme per offrirti a Israele come voce di Dio, Sua Presenza tra noi. Vedo i tuoi lineamenti diventare severi, ma i tuoi occhi, il tuo sguardo restare tenero, innamorato di questi umani cui stai donando la vita, con il dono della tua vita.  La prima cosa che ci insegni è l'atteggiamento che ci chiedi con insistenza in tutto il tuo Vangelo: perseveranza, determinazione, amore. Indurire il volto e tenere il cuore molle, aperto alle carezze e alle ferite. Ascoltiamo la tua vita, Gesù. Lc 9,51-56 " Mentre stavano compiendosi i gio

La parola

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dove tu vivi: accoglienza. Qual'è la caratteristica di un bambino, di una bambina? Essere una esistenza che ha bisogno di amore (aiuto, protezione, ascolto, collaborazione, osservazione, dialogo,  fiducia, affetto,  responsabilità, ... etc ) e in cambio di tutta questa fatica dare solo amore (fiducia profonda e affetto). Il rapporto adulto-bambino è un rapporto sbilanciato che non si equilibra mai. Essere in amicizia dei propri figli e figlie mi pare una ingenuità (maliziosa) del nostro tempo.  Ma a te questo non interessa, Gesù, a te interessa il fatto che amare un bambino significa mettere chi è indifeso e inerme al centro della nostra vita per dargli amore, ciò che serve a vivere ( protezione,  aiuto,  ascolto,  dialogo,  collaborazione, osservazione, responsabilità, fiducia, affetto ), e questo senza aspettarsi nulla in cambio, se non amore (fiducia profonda e affetto). Chi accoglie le vita che incontra in questo modo accoglie te, e con te accoglie D**, Eterno Bene. Ascoltiamo

Per il bicchiere d'acqua,

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per quella lagrimetta ( Dante, Purgatorio, V, 107 ) che salva. Non siamo solo "noi" a poter agire nel tuo nome, ma chiunque ama: « Non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi ». La regola è l'amore: dare anche solo un bicchiere d'acqua a chi è nella sete e porta il tuo nome, ricordarsi di te anche solo alla fine e con la capacità di sostituire alla disperazione della morte la speranza del tuo arrivo, magari chiamando il nome di tua madre, " Maria! ". Ci basta poco per amare, basta vivere nella tua speranza, lasciando che essa operi nelle condizioni di vita in cui siamo. Ci basta riconoscere chi opera nell'amore intorno a noi; se non è tuo nemico esplicito, se non lavora contro di te, allora opera sempre con il tuo aiuto e costruisce il regno. Questo è uno scambio d'amore in cui non si perde mai: « Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siet

Capire

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l'amore o vivere l'amore. Li capisco, Gesù, e mi identifico con la loro incomprensione delle tue parole. Ti amano, e ti amano in tutti i modi in cui si può amare un essere umano. In realtà di più, perché per loro sei il Messia di Israele e, un poco tutti ma alcuni di più, sognano di vederti re di Israele che sconfigge i romani e li libera da quel dominio. Poi sei pure un misterioso guaritore, estremamente potente, così potente che ti associano a quel D** il cui nome non può essere detto. Così non possono capire che tu verrai tradito, imprigionato, umiliato, offeso, ferito, crocifisso. Non possono pensare che morirai. Non possono ascoltare le tue parole, ma se le ricorderanno. E noi?  Noi, Gesù, possiamo ascoltare la voce della tua vita? Lc 9,43-45 " Mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».  Essi però non capivano ques

Figlio d'uomo,

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nato da donna, parola e cura tra noi di D** l'Amore. La domanda non è "Chi sei?", Gesù. La domanda è "Noi, le folle, la Chiesa, chi ci ama, persone di altre fedi e religioni, chiunque incontriamo, chi diciamo che tu sei?". Cioè, la tua domanda è sulla nostra consapevolezza di te e del ruolo che svolgi nella nostra vita, sulla tua presenza tra noi. Perché anche noi siamo tuoi discepoli e camminiamo con te nelle strade delle nostre vite. Ascoltiamo la voce della tua vita che ama. Lc 9,18-22 " Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».  Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».  Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiuta

Chi sei?

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Ma tu chi sei, Gesù di Nàzaret? Lo so, è vero. Questa domanda l'hai già fatta tu, e noi abbiamo risposto, ma un poco confusamente, mi pare. Sono molto lontano dal conoscere, anche solo per approssimazione, che cosa abbiamo detto di te in questi quasi duemila anni dalla tua passione e morte. Ma so che abbiamo detto e scritto di tutto, perché non si può restare indifferenti alla tua presenza. Ecco, l'ho scritto: la tua presenza. Perché tu sei qui con me, e quindi insieme con le sorelle e fratelli con cui faccio comunione e amore, con cui siamo comunità di preghiera, anche se non so bene cosa pensano di te, e chissà che pensano di te nel loro cuore! Ma tu, per noi, sei l'amore e l'amore presente vivo nelle nostre carni, e che le trasforma in dono, vita donata a sorelle e fratelli che abbiamo accanto e hanno bisogno di noi, anche di un sorriso. Perché tu sei l'amore, Gesù, sei il più amato, che è la cosa che sempre ci racconti di te. Ascoltiamo la tua vita. Lc 9,7-9 &qu

La libertà di amare

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è la Potenza di D**, la Sua Presenza. Il compito che ci chiedi è facile: essere come te. Siamo persone che devono annunciare il regno di D** e, nello stesso momento e con la stessa forza, guarire le persone inferme, malate, infelici che ci troviamo davanti. Il tutto fidando di D** e della Sua Potenza innamorata, senza porre alcuna fiducia nei mezzi umani, ma usandoli in libertà e indifferenza.  Il compito che ci offri e ci chiedi è difficile: essere persone libere. Ascoltiamo la tua voce, Gesù. Lc 9,1-6 " Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.  Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».  Al

Per me,

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sei venuto per me, Gesù, per chi è nel peccato e vuol uscirne. Mi piace molto la " Chiamata di san Matteo " di Caravaggio, Gesù, e non c'è bisogno che sorridi così. Sì, vorrei vedere che non mi piaceva! Certo, Sposo, è così, ma il motivo per cui mi piace è in quella tua mano alzata, come una caravella di luce, a indicare "qualcuno", magari proprio l'unico che non ti guarda perché chino sui soldi. Mi piace perché la tua mano indica me. Mi chiami a stare con te, Gesù, ad amarti, a vivere con te l'Amore Altissimo che dona abbondanza di vita, gioia, felicità anche in difficoltà, pure nei dolori. Ascoltiamo la tua voce. Mt 9,9-13 " Mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.  Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli:

L'amore che vede,

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la carne che gode, lo Spirito che ama. La luce serve a vedere, serve a vivere, serve a dare calore. Quindi la luce è anche calore, ricchezza del calore e della visione che il fuoco ci dona, fuoco  da cui la luce origina e nasce . La luce non si può trattenere e il fuoco non può essere congelato.  D** è luce, fuoco, amore, D** è la verità che si mostra in tutta la carne della sua bellezza.  Tu, Gesù di Nàzaret, certo, che sei la bellezza e l'amore di D** Eterno Amare che vive tra di noi ed è presente nelle nostre vite. Ma anche noi, insieme a te, Gesù, e dietro a te, cercando di diventare come tu sei. Perché D** manifesti ogni sua bellezza nell'amore che ci doniamo reciprocamente, con libertà, fino alla fine. Per questo ascoltiamo la tua vita, Gesù. Lc 8,16-18 « Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.  Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia c

Al centro

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della vita, del cuore, dei nostri affetti. Cosa c'è al centro della nostra vita? Ma questa domanda viene alla fine, arriva dopo. Ma "dopo" che cosa? Dopo la tua sconfitta, dopo l'evidenza della tua solitudine.  Continuo a dirmi e a dire a chiunque mi ascolta che tu ami le sconfitte, Gesù mio; perché è proprio dalle sconfitte che trai le tue più belle vittorie. Qui ne abbiamo una dimostrazione potente. Vieni dalla Trasfigurazione e dalla guarigione del bambino epilettico, che i tuoi amici non sono riusciti a guarire perché " non hanno preghiera ", e non sanno pregare. Tu cerchi di fargli vedere che la preghiera è il rapporto di fiducia e di abbandono a D**, quel farci prendere per mano da D** per farci portare dove il Suo amore ci chiama, ad ogni costo. La preghiera, allora, è solo questa fiducia, questo abbraccio di D** alla nostra vita a cui ci abbandoniamo totalmente, anche se in questo abbraccio c'è un amore in cui e per cui perdiamo tutto: « Il Figli