Figlio d'uomo,

nato da donna, parola e cura tra noi di D** l'Amore.
La domanda non è "Chi sei?", Gesù. La domanda è "Noi, le folle, la Chiesa, chi ci ama, persone di altre fedi e religioni, chiunque incontriamo, chi diciamo che tu sei?". Cioè, la tua domanda è sulla nostra consapevolezza di te e del ruolo che svolgi nella nostra vita, sulla tua presenza tra noi. Perché anche noi siamo tuoi discepoli e camminiamo con te nelle strade delle nostre vite. Ascoltiamo la voce della tua vita che ama.
"Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».".
Sei a pregare, da solo. La tua preghiera vuole solitudine, un silenzio abitato da D** Padre Madre. In questo isolamento sei accompagnato dai tuoi discepoli, perché sono nel tuo cuore, e da tutte le persone che ami, iniziando da Maria di Nàzaret, tua madre umana. Quindi accompagnato anche da noi. La tua solitudine è affollata di vite, delle loro speranze e dei loro dolori, e tu le presenti a D** con tutta la tua vita umana, di nato da donna. La tua preghiera è quest'intimità con D** in cui doni la tua vita e ti trovi preso dalla potenza dell'Amore D**. 
Cosa conosciamo di questa tua intimità? Come ti chiamiamo?
Sappiamo e condividiamo la risposta di Pietro, data di slancio: «Il Cristo di Dio». Ma abbiamo sempre difficoltà a fare silenzio in noi per conoscere la tua risposta a Pietro e al suo entusiasmo. Ma quelle tue parole sono forti, davvero decisive: «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Sei il Messia di Israele, il Cristo di D** inviato per donarci la salvezza. Ma come?
Scegliendo di essere quell'amore incarnato in un uomo che sei tu, Gesù di Nàzaret, figlio di Maria di Nàzaret, riconosciuto da Giuseppe il falegname, sposo di Maria, come figlio suo. 
Tu sei vissuto nel silenzio e nella castità di Nàzaret fino a che la voce di D** nel tuo cuore ti ha chiamato e tu hai obbedito. Così ti sei fatto obbedienza d'amore fino alla fine, fino a «essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». 
Qui, in questa scelta d'amore, ti proponi come amico e sposo, via verità vita che ci libera nell'amore, con l'obbedienza all'amore. Aiutaci, Gesù, liberaci in questa tua obbedienza.
ciao r

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