Usare Dio?

Meglio amarlo, con tutta la nostra vita.
Amare Dio significa amare gli altri esseri umani "come" ami te stesso e usare verso loro tutta la capacità di amare, di perdono e di complicità che riservi a te stesso.
In realtà, Gesù mio, non funziona bene neppure così. Ci sono umani che sono diventati solo odio, al cui fondo c'è così tanta aridità di morte, per se stessi e gli altri, che noi non sappiamo cosa fare, se non agire con loro come loro fanno con noi. Anzi, peggio.
Abbiamo anche un proverbio: "A brigante, brigante e mezzo".
Ma così 
non si ama. Amare significa donarsi, come hai fatto tu e "amare Dio" per davvero, significa lasciare che tu ci renda uguali a te, quindi figli di Dio e così, e solo così, possiamo donarci completamente nella più grande indifferenza alla nostra vita e nell'attenzione alle vite degli altri. A chi ha bisogno di me come suo prossimo e senza sceglierlo.
Mc 3,7-12 "Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.".
È un quadro strano, questo di Marco, e ci mostra bene quanto siamo equivoci nel riconoscerti.
Sei il nostro Messia, perché ci guarisci dalle nostre infermità e sciogli i nostri dolori. Ma non impariamo a farlo noi, da soli e insieme a te, amando. Sentiamo che basta toccarti in qualche modo, senza avere alcun rispetto per te, per averne dei vantaggi e diventare più ricchi, di salute e di vita. Ma così non impariamo a donare e donarci. Restiamo come i demoni che ci tormentano. 
Dichiarano quel che sei perché vogliono impedirti di lavorare, ti vogliono bloccare nei ruoli pre-costituiti che abbiamo fabbricato per chiuderci dentro Dio, vogliono negare la tua libertà, perché negano la libertà degli esseri umani che danno retta alle loro trappole. Ma tu sei venuto nell'amore e per la libertà e sei tu che hai vinto. Perdendo, amando e, così, vincendo. Seminando amore senza badare a dove il tuo seme, la tua parola, cadeva, perché la tua Parola è di Dio, è Dio, che ottiene sempre le vittorie d'amore che cerca. In amore e in libertà.
ciao r

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