La tua follia,

Gesù, è amare, amarci sempre "fino alla fine".
Non è un "quadretto familiare". È il più conciso avvertimento di Marco a chi lo legge e lo ascolta nel racconto della tua vita, che tu sei pericoloso, Gesù. E matto. Ti metti in gioco completamente e non ti prendi alcuno spazio. È il fatto di guarire: tu fai guarire e risani per pura passione verso la vita, che ti spiace vedere ferita, offesa, umiliata, invalida. Allora guarisci senza prendere distanze e così scateni l'emozione umana che vuole da te guarigioni, subito, senza sentire ragioni e senza ascoltare. Senza rispetto per te e chi ti accompagna. Ascoltiamo questo episodio con attenzione alla tua vita, Gesù, che è ciò che ci risana.
"Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».".
È così, Gesù mio, sei proprio matto e ci chiedi di unirci a te in questa tua splendida follia. Ci chiedi di amare come hai amato tu e come ama Dio, altissima pienezza d'amore. Senza badare al merito e alla risposta, amando per passione della vita e delle sue innumerevoli bellezze. Sei matto e pericoloso, Gesù, ma io, noi umane e umani ti amiamo proprio per questo. Perché l'offerta che ci fai con te stesso e l'amore Dio che ci doni è vivere l'immenso presente dell'atto d'amore, quando amore si unisce ad amore rallegrandosi e godendo delle infinite diverse differenze tra modi di amare.
Ma è un amore che conosciamo, perché è presente nell'esperienza umana. Infatti è stato vissuto ed ancora è vissuto quotidianamente da quasi tutte le donne nelle principali società umane in quelle istituzioni dedicate alla riproduzione della specie. Lì le donne sono state (e sono!) stuprate, offese, violate, imprigionate, sottoposte a torture ogni giorno, e solo per la vita che fanno, dai loro uomini che non si fidavano di loro e le controllavano con brutalità. Tuttavia, moltissime hanno saputo amare sia i loro brutali partner, sia sopratutto i loro figli e figlie, dando tutto l'amore che potevano dare.
La stessa cosa è successa nella schiavitù: a chi era ridotto in schiavitù veniva tolto tutto, eppure restava sempre la scelta di amare oltre l'odio che uccide.
Questa tua follia che ci proponi, Gesù di Nàzaret, amico e sposo, è amare sempre e fino alla fine, mettendo in gioco tutta la nostra vita, in folle e delicata pazienza nell'amare.
ciao r 

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