La tua scelta e

il suo senso.
Bella cosa. Vai sul monte e ne scegli dodici, tra tutti quelli che ti seguivano. Qui in Marco manca totalmente ogni contesto a questa tua azione, Gesù. Ci sei tu, un anonimo gruppo di persone cui ti rivolgi, il monte, i dodici che chiami: siamo nella sintesi più forte per dire che ciò che conta è la tua decisione. Ne scegli dodici, come le tribù di Israele, e scegli dodici uomini diversi, con vite dietro a te che saranno molto diverse, com'è normale. Ma uno di loro ti tradirà. Perché scegli anche Giuda Iscariota? Cosa cercavi in lui? Ma che cosa cercavi in ciascuno di questi dodici? Che cosa volevi da loro come gruppo e come collaboratori della tua missione?
Ascoltiamo la tua vita, Gesù, con attenzione.
"Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.".
Il tema è la libertà. 
Vuoi qualcuno per collaborare alla tua missione.
"Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni".
Devono avere due caratteristiche minime: sono presi da te, dalla tua buona e bella notizia, dalla tua capacità di guarire e togliere la sofferenza; sono disposti a lavorare insieme a te e tra di loro come tu vorrai e come la realtà chiede.
Li scegli, ma è un invito: rispondere al tuo invito significa mettere la propria vita a tua disposizione. La loro libertà ti sceglie, come la tua libertà li ha scelti.
Vedi nelle loro vite, nei loro corpi di vita, qualcosa, delle qualità operanti che sono utili al regno di Dio che viene, vedi, sopratutto, la libertà di ciascuno di loro che ti sceglie. Li scegli, ma ognuno di loro dice sì alla tua scelta. Per loro è chiaro: devono vivere in intimità con te, dividendo cibo sonno veglie notti e giorni, devono camminare con te, devono togliere sofferenza e dolore, come fai tu.
Ma perché scegli Giuda Iscariota?
Perché sei innamorato delle nostre libertà e vedi in Giuda cose che lui nemmeno immagina di essere e di poter vivere; come le vedi in "
Simone, al quale impose il nome di Pietro" e in ciascuno degli altri. Perché nell'amore, il tuo verso di noi e quello di ciascuno di noi verso di te, conta solo la libertà di amare e di accettare l'amore che arriva, non arriva o arriva 'strano'. Infatti la libertà di amare comporta anche il rischio di perdere l'amore che doni e offri, il pericolo di non riuscire a prendere e vivere l'amore che viene offerto, magari così diverso da quello che speri. Giuda Iscariota è la possibilità della sconfitta nell'amore, ma che c'è, che arriva solo se hai provato ad amare, se ti sei offerto all'amore. 
Questo chiedi ai tuoi apostoli e questo chiedi a ciascuna e ciascuno di noi: amare e rispondere sempre all'amore, anche a quello più lontano e diverso da ciò che viviamo e offriamo. Dobbiamo metterci nella condizione di dare l'amore che sana ogni sofferenza, perché a ogni vita che troviamo 
offre la pienezza d'amore che è in te, Gesù, che sei tu.
Aiutaci a farlo, Signore, senza alcuna paura di perdere, perché tu hai già vinto.
ciao r

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