Nel mondo,
Il tema di fondo della tua parola, Gesù, è la gioia. Tutta la tua esperienza di vita e di insegnamento del nome di Dio ruota attorno a quelle esperienze complesse, ma molto meno rare di quanto supponiamo, che vanno sotto il nome di gioia. L'esperienza della gioia è originaria nelle nostre vite, è quella di una creatura umana che si nutre al seno della madre e gode, nella gioia, per il nutrimento che assume, per il capezzolo che succhia, per la mammella che carezza. Così la nostra vita è segnata dalla gioia e dalla paura di perderla. Dall'incessante tentativo di averla ancora, sempre.
Tu sei venuto a darci gioia, Gesù, perché attraverso noi la gioia entri nel mondo e lo cambi, nel suo profondo. Infatti il mondo è attraversato dal male, cioè dalla scelta dell'odio e dall'egoismo: la volontà di decidere che 'io' ho ragione e voi o siete mie e miei schiavi o è meglio farvi morire. Questo male è la decisione della guerra: Caio Giulio Cesare che conquista la Gallia, Tito Flavio Vespasiano (amore e delizia del genere umano) che nell'anno 70 dopo la tua nascita devasta la Palestina e Gerusalemme perché gli ebrei non volevano stare sotto Roma. Questa della guerra è una decisione ripetuta infinite volte nelle nostre storie, ed è sempre contro di te, sempre ancora crocifiggendo la tua vita d'amore per scegliere la morte e l'odio. Anche quando abbiamo stuprato il tuo nome come bandiera di guerra e morte.
Contro questo male c'è solo la tua gioia, quella che ci dai ogni giorno con il dono della Parola di Dio e del suo regno d'amore che facciamo vivere in noi e tra di noi. Amando, sempre amando, semplicemente amando.
«Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa come noi. Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità».
Siamo consacrati nella verità da te, Gesù, e con la preghiera solenne del dono della tua vita al mondo perché venga crocifissa. Così ci liberi dal male, che è, innanzitutto, la scelta e l'incapacità di essere verità, nel mondo in cui siamo, quella verità che porta e dona gioia, come a una creatura umana il seno della madre.
La tua gioia è la parola di Dio che libera dal maligno.
La parola di Dio che ci trasforma in amore da donare nella verità, cioè amando così come siamo e ci troviamo, senza giudizi e condanne. Il mondo lo cambia solo questo amore.
Amen, Gesù, aiutaci ad andare per il mondo portando la tua gioia nelle mani e negli occhi, per donarla, perché ci venga presa e rubata, cada in terra, diventi seme e si riproduca.
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