Ma cos'è 'credere'?
Non posso girarci intorno, Gesù, devo scriverlo subito. Questo tuo vangelo mi entusiasma e mi riempie di felicità, e si tratta di una felicità attiva, capace di agire nel mondo. Infatti qui troviamo la dichiarazione della tua vittoria sul mondo e, insieme, della tua consapevolezza sulla nostra debolezza ad amarti, nonostante siamo sempre, ogni giorno, davanti alla bellezza che produce la tua fiducia in noi.
"Dicono i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».".
Non ci basta "credere che sei uscito da Dio". Questa è ancora una affermazione intellettuale, il riconoscimento che puoi parlare di Dio come ne parlano i rabbi e i maestri in Israele. Ma tu non sei un rabbi e la tua parola vale molto più di quella dei maestri di questo mondo, che si istruiscono l'un l'altro. Tu sei da Dio, «sei uscito da Dio», quindi la tua parola è vita e va accolta come un seme buono, cioè va fatta morire in noi, così s'identifica con noi e produce frutto, senza che noi sappiamo perché e come. Solo perché Dio, Pienezza d'amore presente e infinita, proprio perché Dio ti ama come un genitore (padre e madre) ama suo figlio, l'unico.
Tu sei il più amato, quindi attiri a te tutti i nostri bisogni di amare e di farci essere amore. Tu ci cambi in amore, perché viviamo di te, ci fidiamo di te. Anche se, per la nostra debolezza, ti lasciamo solo. Ma tu non sei mai solo, sia perché Dio ti ama in modi infiniti e sempre attuali, sia perché non tutti e tutte ti abbandoniamo. C'è chi resta anche sotto la tua croce. Spesso facendola sua.
Tu hai vinto.
Nel mondo e dal mondo abbiamo tribolazioni e dolori, fatiche e ferite, insieme a momenti di gioia e felicità grandissima. Non possiamo separare queste due cose e, anzi, una vera saggezza umana vive nel tenerle sempre unite nella nostra coscienza consapevole, sapendo che tutto passa, anche noi.
Ma noi abbiamo te, Sposo e re, l'amore amato, il più amato.
«Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Aiutaci, Gesù, a lasciare che D** Padre Madre completi l'opera sua: tu. Così ti faccia vivere nelle nostre carni per darci il tuo amore vincitore, che noi ci facciamo prendere.
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