Il rito e (è)

l'amare.
Noi viviamo di riti e liturgie, Gesù, tu lo sai. Ma cos'è un rito? e cosa è una liturgia? Tutto il complesso di azioni regolate da norme che danno un ordine al nostro rapporto con Dio. In realtà uno dei significati più forti del rito e della connessa liturgia è proprio quello "dare misura", di "rendere umano" il nostro rapporto con quel Dio che è gli Eterni abissi dell'amare. Quindi è l'ingresso dell'eterno nelle nostre realtà mortali, ferite e fragili. Ma è pure un modo per disciplinare l'amore, per renderlo regolare, incapace di mutare davvero le nostre vite per orientarle ad amare. Che cosa vuole Dio? Tutto, rispondi tu, e noi gli diamo i nostri riti. Ascoltiamo la tua vita per farti cambiare la nostra.
"Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa. Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole".
Se lì, vicino a noi, ma anche distante da noi, c'è una persona sofferente non importa quale rito sto compiendo, importa che aiuto quella sofferenza che ho davanti a me, altrimenti il rito diventa l'esclusione di Dio dalla mia vita, non la sua inclusione. Prevale sempre l'amore.
«È lecito o no guarire di sabato?».
Non solo è lecito, è necessario proprio perché il rito sia valido davanti al cuore innamorato di Dio. Dio non vuole riti, vuole amore. I riti li vogliamo noi, Dio li abita solo se sono forme d'amore che includono ogni sofferenza vicina a noi, ma anche distante dalle nostre vite. Solo se leviamo distanze e muri che ci tolgono dagli occhi e dal cuore le sofferenze delle tue creature, Gesù, e le accogliamo per guarirle, solo così i nostri riti sono abitati da Dio e vivono dell'amore immenso che siete. Che siamo.
ciao r

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