Relazioni

a sorpresa. Ma la scelta è la fedeltà.
Come un ladro nella notte. Tu arrivi a sorpresa, Gesù, ma tutta la relazione con te è piena di sorprese. Nel tuo amore non ci si annoia. Così, da quando ho capito che ami arrivare inatteso, ho scelto di non chiudere più a chiave le porte e le finestre di casa mia, e di lasciare cibo, vino e acqua in più, in cucina, così puoi sfamarti, dissetarti, e andar via subito, magari, senza svegliarmi, senza farmi una carezza. Tutta la relazione tra noi, Gesù, si basa sulla fiducia reciproca nel dono completo di sé. Ma la forte base di tenera fecondità, la buona terra di questa fiducia è la fedeltà, la sicurezza che posso affidarti tutti i miei beni e la mia vita, certo che ne farai buon uso. Sapendo che tu, nella mia vita, mi affidi tutti i tuoi beni e la tua realtà, nella speranza innamorata che ne farò buon uso. Per questo ascoltarti è decisivo.
"Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».".
"Ma la parabola parla di un padrone e di un suo servo messo a capo di tutti gli altri servi; magari parlerà del papa. Mica parla di te, che sei nessuno e conti un bel nulla!".
Sarà. Ma in questa stanza digitale racconto solo ciò che sento risuonare in me, nulla affatto improbabili pensieri colti o riflessioni profonde. E così oggi mi risuonano la fiducia e la fedeltà, che poi è l'aspetto importante della fiducia perché implica la sua durata nel vivere i diversi miei spazi-tempi.
Per questo mi identifico nel servo cui il padrone affida la cura della sua casa, cioè gli altri servi a cui «dare la razione di cibo a tempo debito». In realtà è proprio ciò che D** Eterno amore mi affida: tutto il suo onore e la sua reputazione. Perché se la mia vita testimonia la realtà del Suo amore, cioè la presenza di Gesù Cristo nelle nostre vite, allora so "guarire e annunciare che il regno di Dio è vicino" (Lc 10,7-9); se no lo disonoro e lo faccio complice del mio male. Quindi merito molte percosse.
Gesù, aiutaci a restare nella buona terra della fedeltà innamorata di questo D** PadreMadre che si dona totalmente a me e alla mia povertà. Facendomi immensamente ricco di te.
ciao r

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