Cibi di felicità,

è il canto dell'offerta d'amore che Dio innamorato fa a noi umani, per il bene di tutte le creature.
La natura di Dio, quella che ci viene rivelata e mostrata in ogni istante della nostra vita, è la felicità. E in Dio questa felicità ha sapori infiniti e incessanti e ci viene offerta gratis. Anzi, Dio stesso ha pagato il prezzo d'amore che noi umani, nei nostri deliri etici e filosofici, pretendiamo sia pagato per accedere alla felicità di Dio. Quando, invece, basta amare con l'intera realtà che siamo e il resto è tutta paglia, come disse Tommaso d' Aquino mentre stava per nascere a Dio (qui, per esempio). Per questo, Gesù, tu vai ascoltato con attenzione e cuore aperto. Allora, Signore, dacci orecchi che ti facciano entrare subito nel nostro cuore. Per liberarlo.
"Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».".
Due sono le cose che suonano forte, con felicità.
La prima, Gesù, che in te non ci sono segreti, ma è tutto detto, tutto mostrato. A cosa corrisponda questo "tutto" non lo so, ma mi sembra facile da indicare. È la vita che vive in me, attorno a me, con me, di cui so pochissimo, di cui le scienze empiriche e fisico-matematiche stanno esplorando sempre più aspetti, ma forse conoscendola sempre di meno. O sempre di più. Tutto viene messo alla luce. Solo il male, la morte, la negazione della vita, il rifiuto della felicità, preferisce il buio, perché le sue opere sono malvagie (
Gv 3,17-21). Facciamo attenzione a chi le lampade le mette in alto e a chi le nasconde e le spegne. Scegliamo chi dona e si dona con libertà e generosità, e anche con apparente indifferenza, come il seminatore di cui tu ci parli, Gesù. Scegliamo chi dona e doniamoci, perché è la seconda cosa che mi colpisce.
«Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». L'amore, e la felicità che all'amore è strettamente legata (amore e felicità sono due parole che denotano e connotano esattamente la stessa realtà), è quel bene che si guadagna solo se lo si perde. Le anfore che contengono l'acqua dell'amore sono sempre rotte e sempre perdono l'acqua che contengono. Se cerchiamo di aggiustarle l'acqua dell'amore si corrompe e diventa veleno e produce morte. Con la misura con cui misuro verrà misurato a me. La bilancia che mi peserà davanti a Dio è questa bilancia truccata che adopero ogni giorno. L'amore va speso e regalato, come fa Dio, seminatore sprecone e indifferente, Figlio amato che non ha limiti nell'amare e nelle felicità di donarsi "fino alla fine". Così anche noi, Gesù, Signore, Sposo, Amico.
ciao r

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